Ancora sull’inchiesta Aemilia
La “bottega” ha ricevuto quaesa lettera di Gabriella Lusetti da Reggio Emilia.
Qui a Reggio Emilia c’è una forte ondata di criminalità diffusa, rapine con sequestri di persone, almeno è quello che scrivono i giornali. Molta paura tra gli esercenti, il ceto con la schiena dritta, il ceto che conta. Come dice Enzo Stefanini, questa è una delle conseguenze dell’inchiesta Aemilia? La ‘ndrangheta rompe la pace sociale e diventa arbitro della sicurezza a Reggio Emilia? La colpa intanto la prendono tutta gli stranieri, anche se è plausibile che molti di loro siano la manovalanza del crimine organizzato, politico ed economico. Lo so che è sconveniente lamentarsi, ma sono davvero giù. Possibile che nessun giornalista qui in città nemmeno ipotizzi che questo sia un ricatto della ‘ndrangheta e che le istituzioni civili patteggeranno con la mafia? E noi gente comune restiamo esclusi da tutto, soprattutto dalla verità. Io dico che come minimo il comune di Reggio Emilia si doveva costituire parte civile e invece il sindaco fa uno scoop inaugurando il libro dei matrimoni gay con una coppia di donne (erano già sposate in Portogallo, mi pare. Io dico che non dovrebbe essere questa la priorità) senza nemmeno informare il prefetto. Che prenda gli ordini da Delrio? E Delrio da chi li prende? E l’anno prossimo, ho sentito, il PD vuole fare di nuovo, dopo sette anni, visita a Cutro in occasione della festa del Cristo. Ci saranno di nuovo le elezioni? Una cosa ancora. Il 25 aprile è la festa della Liberazione. Liberazione dalla guerra? Non mi sembra, ce n’è… a voglia. Liberazione dall’ingiustizia? Neanche, guarda solo qui a Reggio Emilia che silenzio. Che fare perché il 25 aprile non si riduca a un puro gesto retorico? Beh, si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale. Vengo anch’io?, chiede il sindaco e tutti i suoi pari. No tu no!, urliamogli in faccia, e poi liberiamo gli animali. Un augurio di buon lavoro. – Gabriella Lusetti.