Isde: andrà tutto bene nell’aria e nell’acqua?
l’Isde ci ricorda che non siamo nel migliore dei mondi possibili (per chi non se n’era ancora accorto)
Quando sarà reso pubblico il report dell’ISPRA relativo alla presenza di pesticidi nelle acque?
L’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia ha ufficialmente, e da diverso tempo, chiesto all’ Ispra- Istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale– la pubblicazione del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque aggiornato al 2020.
L’ISPRA realizza infatti, ogni due anni, il rapporto nazionale relativo alla presenza di pesticidi nelle acque, al fine di fornire regolarmente e in tempi utili le informazioni sulla qualità della risorsa idrica in relazione ai rischi determinati dalla presenza di queste sostanze.
Il rapporto è il risultato di una complessa attività che coinvolge le Regioni e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che effettuano le indagini sul territorio e trasmettono i dati all’ISPRA, che a sua volta svolge un compito di indirizzo tecnico-scientifico e valutazione delle informazioni.
L’ultimo rapporto pubblicato risale al 2018.
L’Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE Italia è da molto tempo in attesa della pubblicazione del Rapporto aggiornato.
Il rapporto, infatti, è una fonte preziosa di informazioni e di dati, vista l’attinenza con tutte le tematiche che da tempo sono oggetto prioritario delle attività di una Associazione come ISDE che si occupa di Salute e Ambiente.
E’ fondamentale infatti monitorare lo stato di inquinamento delle nostre acque, le pratiche agricole, la salubrità della risorsa acqua e degli alimenti perché tutto ciò è strettamente connesso alla salute umana.
Per le ragioni sopra esposte, ISDE Italia chiede che il rapporto aggiornato sia reso pubblico quanto prima.
Quanto costa l’inquinamento atmosferico? Pubblicato il report di EPHA. L’Italia domina la classifica
L’inquinamento atmosferico costa al residente medio di una città europea € 1.276 all’anno, secondo il più grande studio del suo genere.
Il rapporto dell’Alleanza europea per la salute pubblica (EPHA) quantifica il valore monetario di morte prematura, cure mediche, giornate lavorative perse e altri costi sanitari causati dai tre inquinanti atmosferici che causano più malattie e decessi: particolato (PM), ozono ( O₃) e biossido di azoto (NO₂).
Sebbene Bucarest in Romania sia in cima alla classifica europea per i costi più alti sostenuti dal residente medio della città, sulla base dei livelli di inquinamento intenso, le città italiane dominano la top 10, in base al loro inquinamento e ai maggiori costi generali.
Dove sono i costi più alti?
Secondo l’EEA , l’inquinamento atmosferico è la prima causa di morti premature dovute a fattori ambientali in Europa. Il problema è maggiore nelle città dove vivono i due terzi degli europei. Due terzi delle città infrangono gli standard di aria pulita stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità. PM, NO₂ e O₃ causano circa 400.000 morti premature all’anno.
Il segretario generale ad interim dell’EPHA, Sascha Marschang, ha dichiarato: “Il nostro studio rivela l’entità dei danni che l’aria tossica sta causando alla salute delle persone e le enormi disuguaglianze di salute che esistono tra i paesi europei e al loro interno. In larga misura, la situazione può essere influenzata dalle politiche dei trasporti e le città possono ridurre i costi passando alla mobilità urbana a zero emissioni. I governi e l’Unione europea dovrebbero tenere presente questi costi per la politica dei trasporti al fine di sostenere, non ostacolare, una sana ripresa dalla pandemia COVID-19 “.
Lo studio ha esaminato 432 città in tutti i paesi dell’UE più Regno Unito, Norvegia e Svizzera. Sommati insieme, i costi dell’inquinamento atmosferico per i residenti nelle città ammontano a 166 miliardi di euro all’anno. Quando sono raggruppati per città piuttosto che per costo pro capite, coloro che vivono in città grandi tendono ad affrontare i costi di inquinamento più elevati a causa della densità della popolazione, dei guadagni e delle spese più elevati. Ma le città dell’Europa centrale e orientale contrastano questa tendenza e sono in cima alla tabella dell’impatto nonostante i livelli di reddito inferiori. Il residente medio di Bucarest deve affrontare i costi più alti, € 3.004, mentre quelli nell’incontaminata Santa Cruz de Tenerife affrontano i meno, € 382…