Andrea Mameli, Tawhox, Utroz e il pianeta stupido

Ne conosco parecchie di persone con 11 dita visto che così vengono soprannominate a Roma le persone che hanno sempre una sigaretta accesa fra le 10 dita regolamentari. Però non ho ancora incontrato qualcuno con 16 dita. Dunque non ero io il pescatore smemorato che Andrea Mameli e Fabrizio Pani mostrano nel loro “Alieni in visita: esplorazioni scientifiche nel cosmo” (24 pagine illustrate per 5,90 euro) pubblicato dall’olbiese Taphros nella collana Junior.

Mi sarebbe piaciuto far due chiacchiere con Utroz e Tawhox del pianeta Sdhox. Sono passati di qua mentre erano a zonzo nella Via Lattea perché hanno rilevato segnali di vita intelligente; venivano dal pianeta Terra e loro, grazie al “traduttore universale” (come mi piacerebbe averne uno), li hanno subito interpretati; un po’ stupendosi che questi umani usino «3mila lingue differenti». Poi hanno cercato di capire come funziona la vita sulla Terra: elio, carbonio, idrogeno,
fotosintesi, atmosfera… quante stranezze per i due alieni. Certo un pianeta che impiega circa 365 per girare intorno alla sua stella è ben diverso da Sdhox che se la cava in 13 giornate.

I due viaggiatori spaziali prima danno un’occhiata alla Luna (toh: «Orme, il modulo Lem, una macchina fotografica…») poi fanno una visitina ai terrestri. Riflettono sul fatto che i suoi abitanti «non hanno imparato a vivere felicemente insieme» e che «stanno rischiando il disastro» eppure non riescono a «ridurre i consumi» come sarebbe
saggio fare. Tawhox e Utroz sulla Terra ricevono un caloroso benvenuto, però… dalle api. Chissà se gli esseri umani sono pronti all’incontro. Qui bisogna tacere e ovviamente, con un minimo di ruffianeria bottegaia, invitare a comprare il libretto se volete sapere come finisce.

Andrea Mameli, fisico e giornalista (nonché firma dell’ Unione Sarda) ha scritto i testi mentre Panif (ovvero Fabrizio Pani) si è divertito a illustrarli. Il libro è utilizzato come traccia «per laboratori multidisciplinari con bambini e adolescenti» ma rimanda anche alle attività divulgative di Laboratorio Scienza e al portale Storie sociali, il primo in Italia dedicato a racconti utili «per aiutare bambini e adolescenti a imparare i comportamenti sociali».

Forse con un po’ di tristezza o preoccupazione bisognerebbe dire che anche un po’ di adulti smemorati si gioverebbero nel leggere i semplici riassunti di Tawhox e Utroz su come i terrestri «stanno esagerando».

L’idea che gli alieni incontrino noi, invece del banale viceversa, è molto feconda. Non per caso sta alla base delle “Lettere persiane” di Montesquieu o del più recente “Papalagi” (vero o fasullo che sia l’autore). Uno dei più choccanti racconti di fantascienza resta “La sentinella” di Fredric Brown proprio per la capacità di rovesciare, in tre righe, il noi e loro; non per caso è finito nelle antologie scolastiche italiane, pur così refrattarie alla science fiction. Certo il duo Mameli-Pani non voleva entrare in competizione con così illustri predecessori ma… forse hanno fatto male. Sarebbe ora che qualcuno ambiziosamente ci guardasse come altri potrebbero guardarci o, detto più semplicemente, riprovasse a farci vedere da occhi alieni: lo sguardo dei bambini (o di chi si rivolge a loro con sufficiente ingenuità) potrebbe essere quello giusto. Anche perché con la crisi di idee che c’è sul nostro pianetucolo forse un libro di Tawhox e Utroz potrebbe proprio esserci di aiuto.

UNA PICCOLA ROTULA (ehm volevo dire NOTULA) PER VERI BLOGGERS E/O IMPICCIONI DI PASSAGGIO

Questa mia recensione è apparsa ieri sul quotidiano “L’unione sarda“. Forse i più perversi fra i bloggisti e le blogghiste si chiederanno perchè sta qui (un mercoledì) invece che in una sezione di fantascienza (il martedì). Forse qualcuna/o – Mario Sumiraschi? – ricorderà  che se un giorno della settimana sembra un altro… nella fantascienza (o almeno nel “Giorno dei trifidi“) cominciano guai molto seri.

Dunque in primo luogo la rec di Andrea Mameli sta qui perchè questo è un libro di scienza per la scuola. D’accordo che, dopo la Gelmini, molti considerano un’ipotesi fantascientifica la persistenza di una scuola in Italia, però un gruppo di eroiche ed eroici insegnanti continua a far “come se” e a loro va reso ogni merito. Verranno tempi migliori e quel che resta della scuola fa bene a resistere e magari a preparare – con le armi del sapere e del gioco – la controffensiva.

In secondo luogo, come ho scritto ieri, la rottura del disco rigido (un paradosso hanno notato in parecchi) mi ha incasinato la vita e anche questo blog. Dunque gli amici e le amiche che mi hanno mandato articoli (o racconti) magari li vedranno uscire su codesto blog in un ordine diverrso da quello di arrivo e anch’io (con i miei pezzi) arranco perchè alcuni sono – per ora – scomparsi nelle fauci del Nulla (bella questa, me la rivendo).

Naturalmente chi mi vuole aiutare… può scrivermi e dire: ti serve qualcosa? Io sono sempre molto disponibile: suggerimenti, articoli, racconti ma anche scomode eredità di qualche “zio (o zia) d’America”: se volete liberarvi di ville in California o persino di grotte negli Appalachi… non esitate un attimo. Sono qui. (db)

Redazione
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