Anna Tra i Tavoli
di Pabuda
Anna, tra i tavoli
del bistrò strapieno
si destreggia
come nessuno di noi
saprebbe fare.
non importa se il trucco
le si sta disfacendo
intorno agli occhi,
disegnandole uno sguardo
involontariamente diabolico:
tra tutti, lì dentro
è l’unica che conosca
l’arte e il gusto del sorriso.
ordinazioni e comande
richieste, ordini e domande
le ronzano intorno al capo
disegnando traiettorie
che potrebbero sembrare,
prese tutte assieme,
una corona di spine.
ma lei s’è premunita
con un taglio post-punk
a prova di bomba:
una specie di pinna
metallica
di capelli rizzati a forza
di manate generose di gel
e chissà cos’altro.
gli anfibi borchiati
che la tengono coi piedi
ben saldi a terra
non le impediscono
di danzare tra i tavolini
occupati da loschi clienti,
tutti con quei tipici nasi lunghi
ben ficcati nelle spumose pinte
bionde, rosse, scure
o nelle scollature spinte
delle amiche proprie o delle altrui signore.