Arrendetevi (all’ISIS), siete circondati
Di Karim Metref
Cari fratelli e sorelle, sudditi del Califfato universale,
Scusate se uso questa formula a voi finora sconosciuta. Ma fatto sta che sotto la guida illuminata di sua maestà Abu Bakr Al-Baghdadi che la clemenza del signore sia su di lui, abbiamo deciso di conquistare il mondo intero. Di fare di tutto il pianeta un unico grande Califfato. E siccome Dio sta dalla nostra parte, su questo non abbiamo nessun dubbio, allora il Grande Califfato è da considerare come già realizzato sin da adesso. E per ciò comincio già a chiamarvi con il vostro futuro nome, così vi abituate poco a poco alla bella sonorità di queste parole: “fratelli e sorelle, sudditi del Califfato”.
Io, come l’avrete capito, sono un militante dello Stato Islamico. Non lo sapevate? A dir il vero, non lo sapevo nemmeno io, fino a poco fa. Ma la rivelazione mi è arrivata una sera mentre ero seduto nel salotto di casa mia. Ero lì indaffarato a fare non ricordo più che cosa mentre, come succede spesso, il televisore era acceso su un canale a caso, senza che nessuno lo guardi. Poi d’un colpo la mia attenzione è stata attratta da qualcosa che veniva detto in quella scatola magica. E pam!!! Ecco: la rivelazione mi è arrivata tramite quel grande contenitore di sapienza che è il Tg4.
Se vi ricordate (ma sono sicuro che vi ricordate perché continua ancora), poco dopo i fatti di Parigi, non si parlava d’altro che di musulmani apparentemente normali, che d’un colpo si trasformano in lupi mannari e sbranano la brava gente. Per approfondire la questione, il TG ha chiesto la consulenza di un grande luminare: Alessandro Sallusti.
– Sallusti, -chiede l’anchorman- l’Italia ha motivi per preoccuparsi su questa questione?
– Ha motivi, sì! – risponde il saggio- In Italia, noi abbiamo 5 milioni di Islamisti…
E poi avanti con prove irrefutabili sul fatto che ogni musulmano è un terrorista dormiente che aspetta solo una chiamata dalla sua organizzazione per attivarsi.
E lì c’è stata la rivelazione. Il grande saggio ha detto “5 milioni di Islamisti”. Ora chi è di religione islamica si chiama “musulmano”, qualcuno preferisce dire “mussulmano” con due “S”. E anche se a molti non piace questa seconda, le due ortografie sono ritenute giuste e equivalenti dai dizionari italiani. Qualcuno dice “islamici”. Questa denominazione è un po’ più debole perché non è un sostantivo ma un aggettivo. Ma ci sta. E’ un po’ come chiamare gli Italiani “italici”. È un virtuosismo che può essere utile per evitare ripetizioni, o per dare uno stile particolare al discorso… Ma “islamisti”, invece, non è affatto sinonimo di “musulmano”. E questo il nostro sapiente, direttore di una delle testate più intelligenti della stampa italiana, lo sa benissimo. “Islamista” fino a una decina di anni fa, in Italia, voleva dire “studioso dell’Islam”. Invece dalle mie parti serviva già a indicare i militanti politici che aderivano a qualche formazione che si ispira all’Islam politico. Poi, progressivamente, anche in Italia, questa parola ha cominciato a far parte del vocabolario comune per designare i militanti islamisti. Questo scivolamento semantico dalla parola “musulmano” verso la parola “islamista”, permise poi all’illustre personaggio di sviluppare la teoria dei terroristi potenziali che aspettano solo una telefonata per farsi esplodere in mezzo a Via Roma. E questo discorso fu confermato e continua a essere confermato da tutta una serie di grandi esperti: Magdi Cristiano Allam, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Matteo Salvini, Daniela Santanché… e anche da quello più intelligente di tutti: l’illustrissimo Giuliano Ferrara.
Ma c’è un altro aspetto interessante in questa affermazione: 5 milioni di islamisti. 5 milioni è il numero totale di immigrati in Italia. 5 milioni di cui più o meno 1 milione proveniente da paesi a maggioranza musulmana (ma che non lo sono per forza), 3 milioni provenienti da paesi a maggioranza cristiana e circa un milione di altri vari: buddisti, induisti, Sikh, animisti… Ma no. Non è così, ci spiega l’illustre Sallusti: 5 milioni di immigrati equivale a 5 milioni di islamisti dichiarati o non. Quindi non solo io, che non essendo credente non mi sono mai considerato musulmano, mi scopro militante del califfato, ma scopro che tutti quanti che non siamo nati in Italia e che ci abitiamo oggi lo siamo. Non solo i marocchini o egiziani che raccolgono la verdura o la vendono al mercato. Ma anche l’operaio romeno che si arrampica tutti i giorni sull’impalcatura della casa di fronte e che ogni domenica, immancabilmente, passa alla chiesa ortodossa romena per la messa, prima di andare, se il tempo lo permette, al parco a riempirsi di polpette di maiale alla griglia e di birra. Ma non solo lui è un militante del califfato ma anche il Pope della chiesa romena, anche la signora peruviana, polacca o moldava che cura la vostra nonna o vostro padre, anche il commerciante cinese sotto casa che rimane aperto fin tardi la notte, anche i simpatici Sikh indiani che si occupano delle mucche nella Bassa padana.
Tutti non aspettano che un ordine per assalirvi. E allora quando quel giorno arriverà, i marocchini e egiziani avveleneranno la vostra verdura. I romeni vi lanceranno mattoni dalle impalcature. Le badanti moldave, peruviane o filippine che siano sequestreranno i vostri bambini e i vostri anziani e chiederanno riscatti milionari per finanziare l’inesorabile avanzata del califfato. Mentre i Sikh approfitteranno della confusione per lanciare in mezzo alle strade mandrie di mucche munite di cinture esplosive. Ci saranno i primi attentati alla mucca-bomba. Insomma non ci sarà scampo.
E così, illuminato dal discorso del rispettabile esperto, io mi sono arreso al mio destino. E così vengo adesso in pace verso di voi. E non lo farò sempre. Vengo in pace per darvi una possibilità di redimervi e di arrendervi anche voi al vostro glorioso destino. Se sceglierete di entrarci in pace sarete accolti come fratelli e sorelle. Non obbligateci a usare le maniere forti. Raggiungete la casa accogliente del grande Califfato universale.
Arrendetevi, fratelli e sorelle. Siete circondati. Lo dicono i vostri sapienti.
( Articolo pubblicato ripreso dal blog Divagazione )