Art

di Pabuda

 

Art Tatum

è il totem,

Art Tatum Vogue Room 1948 (Gottlieb)

il totem più nero

che indiano

per noi che nel jazz

più di tutto ascoltiamo

il piano.

a parte che per l’Amiri

non basta che Art tu l’ammiri:

per l’Amiri Art è l’Arte,

per noi Tatum

è il totem…

almeno… per quel che capiamo.

Art

intuisce la tastiera

la carezza e la percuote

e la percorre così

velocemente

da mangiarsi trent’anni

di storia del jazz

in un solo boccone.

non vedendoci un accidente,

Art tiene gli spartiti tanto per

buona educazione

ma non legge un bel niente:

di riffa o di raffa,

all’improvviso inventa

l’improvvisazione.

..

 

I just play the piano, but God is in the house tonight

(Fats Waller, quando intravede Art Tatum tra il pubblico a un suo concerto)

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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