Assolutamente da leggere: «Il ministero del futuro»
tre recensioni per il romanzo di Kim Stanley Robinson: la prima è di Daniele Barbieri “il pigro” (*) che spoilera poco; la seconda di dibbì (**); la terza è firmata da Horny To Rinko (***).
Prima recensione
Negli scorsi giorni Daniele Barbieri, il «pigro di Imola» (*) ha mandato ad almeno 50 persone a lui care questo messaggio.
Se potessi dare ordini…. ti direi che DEVI LEGGERE “Il ministero per il futuro” di Kim Stanley Robinson: 500 pagine ma è un capolavoro e non c’è un rigo fuori posto. Fantascienza? Sì, no, oltre anzi “oltrissimo”. Se questo tipo pigro avesse un po’ di soldi ha dichiarato che lo regalerebbe a 74 persone. Perchè 74? Beh, è la sua età. «O forse no – precisa – regalerei il libro di Stefania Maurizi su Assange. Beh, in ogni caso non ho tanti soldi, perciò il problema non (mi) si pone: regalatevelo o fatevelo regalare. O andate in biblioteca».
Seconda recensione
Il miglior Kim Stanley Robinson per la “migliorissima” fantascienza possibile. Per inciso se questo romanzo non è un vessillo solarpunk allora siamo fritti. Mi tolgo il cappello immaginario e faccio un inchino (gesto poco abituale per me, tranne quando ho attacchi di ironia) davanti a un gran libro: persone, idee, dolori, speranze, continui cambi e colpi di scena, grande progettualità. E’ possibile volare alto tenendo i piedi per terra? Qui sì. Preparatevi a un’impresa letteraria quasi impossibile ovvero mescolare una ricca trama con riflessioni politico-scientifiche sull’oggi; ci sono stati altri tentativi del genere ma se andava bene mancavano di sintesi e andando peggio erano una palla tremenda. Questo Robinson vi spiazzerà sempre: dalla prima riga che scoppia di caldo all’ultima («perchè non arriveremo mai alla fine»). Dalla dedica a Fredric Jameson al duro lavoro in Antartide; dal mondo reale (Mondragon e Vandana Shiva) a quello che sta per arrivare (il «carboncoin», fermare pesca e voli): dal ragionare complesso su storia e psicologia all’estrema sintesi («affanculo Margaret Thatcher e affanculo ogni idiota che la pensa in quel modo»: dai luoghi più noti (tipo gli Usa e Zurigo) a quelli dimenticati (India, Kurdistan, le tante Afriche). E se non avete mai incontrato fotoni qui vi capiterà e dopo forse capirete che vuol dire “scuola viva”. In due pagine suona Miles Davis, in tutte le altre dilaga la passione di un sognatore: orchestre e assoli, musica per le idee. «Andremo avanti» sì, anche se sarà durissima.
Terza recensione
Questo è un romanzo così strano e importante, talmente bello e vampiro (cioè ti morde sul collo quando meno te l’aspetti) che io non vorrei rileggerlo da solo. Come si può fare? C’è un gruppo di lettura in ascolto? Io sono a Imola, fatevi sentire. O c’è una radio davvero intelli-folle che mi darebbe spazio per qualche notturna serale, magari con “filo diretto”? Oppure ci incontriamo in un weekend per succhiare insieme pagine, idee, sentimenti e poi parlarne? Calcolo che all’incirca in 8 ore potemmo leggerlo ad alta voce e parlarne con spazi per cibo, pipì più varie. Non avete mai fatto una cosa del genere? Neanche io ma sarebbe ora di cominciare.
(*) Daniele Barbieri ha numerosi omonimi non tutti pigri e non tutti a Imola; almeno uno di essi ha chiesto di poter scrivere IN BOTTEGA una “vera” recensione; sarà accontentato.
(**) Dibbì è la metà di erremme dibbì, la strana sigla che negli anni ’80 comparve spesso sul quotidiano «il manifesto» e altrove. Si trattava di Riccardo Mancini (che purtroppo è volato via senza lasciare indirizzo) e di Daniele Barbieri che invece da Roma ha zoppicato fino in Sardegna, dove ha sposato una veneta e fatto un figlio, per poi trascinarsi a Imola dove vive fra un’insonnia e l’altra; nel tempo libero ascolta jazz e a volte manifesta (voce del verbo).
(***) Se non sapete chi è Horny To Rinko – assolutamente da non confondere con Horty Bluett, il protagonista di «Cristalli sognanti» – potete sempre chiederlo.
Il ministero per il futuro,
per la precisione 🙂
Il super pigrissimo Pedro tiene sempre buoni i consigli del Barbieri. Lo acquisterò. Chi è Horny To Rinko?
grazie a Francesco per aver corretto il tItolo. Errore clamoroso. In che distratti teeeeeeeeeeempi viviamo? . Com’è possibile che i tre autori non se ne siano accorti? per tacere del redattore capo centrale (Daniele Barbieri 48), del correttore di bozze (db 68) e dell’ex tipografo (dibbì 77) oggi addetto ai lavori socialmente utili?
Rispondo anche al pigro Pedro. Come il mondo sa (o dovrebbe sapere) l’ornitorinco è un animale assai strano: anzi, con quelle caratteristiche zoologiche non potrebbe esistere, eppure esiste a ricordarci che il mondo è pieno di impossibilità. Questo particolare, simpatico e pazzo ornitorinco – cioè Horny To Rinko – comparve nella mia vita quando a Bologna tenevo un corso di scrittura con l’ottima Christiana De Caldas Brito. E fu uno dei “tutori” delle mie lezioni. Comparve forse a compensare l’improvviso arrivo del quasi insopportabile Severo De Pignolis (si spaccia per mio cugino però non è vero) che si auto-nominò “controllore” del mio corso. Da allora i due sono rimasti. Vivono sotto le mie ascelle, senza pagare affitto. Spesso litigano (specialmente quando dormo) e di giorno mi danno molti consigli perlopiù contraddittori. Aggiungo che quando gentili fanciulle e leggiadri fanciulli mi invitano alle feste – danzanti o meno – spesso pecisano: “venite tu e Horny ma Severo lascialo a casa”. Qui lo dico e qui lo an-nego.
db dimentica di dare un altro consiglio, che lo riassumiamo con una scritta su una maglietta prodotta da un centro sociale di Firenze un pò di anni fa: Sta vita piace a chi paga e tace: Ruba! o meglio ancora, con un titolo di un libro di Stampalternativa: Ruba questo libro (è il titolo del libro!)