Atse Tewodros Project
Il tour 2015 chiude a Bologna: il 10 ottobre (ore 21) all’auditorium Unipol
3 ottobre 1935: inizio invasione d’Etiopia da parte dell’Italia.
3 ottobre 2013: tragedia di Lampedusa, migranti in maggior parte etiopici ed eritrei.
Due avvenimenti, collegati fra loro, che «Atse Tewodros Project» – il gruppo musicale nato fra Etiopia (Addis Abeba) e Italia (Bologna) – vuole ricordare con una tournée che toccherà 8 città italiane.
«Atse Tewodros Project» nasce nel 2013 in uno studio di registrazione di Addis Abeba con l’uscita del primo disco di Gabriella Ghermandi, un sogno diventato realtà e che il 25 settembre ha iniziato il secondo tour italiano. Dopo aver ottenuto l’importante riconoscimento come vincitore della competizione internazionale di world music Battle of the bands, e dopo avere siglato un contratto con la Arc Music Records, «Atse Tewodros Project» prosegue il suo viaggio con 8 concerti in altrettante città italiane da nord a sud. Partito da Venezia il 25 settembre termina a Bologna il 10 ottobre, dopo aver toccato Napoli, Roma, Padova e Piovà Massaia, Parma e Pergine Valsugana (il 9 ottobre). L’appuntamento del 10 ottobre a Bologna è all’auditorium Unipol, ore 21: ingresso a offerta libera
Il 2015 è un anno particolarmente significativo per «Atse Tewodros Project». 80 anni fa, il 3 ottobre 1935, l’esercito italiano invadeva brutalmente l’ Etiopia, una pagina della storia italiana che il progetto musicale ideato dall’artista italo-etiopica Gabriella Ghermandi vuole ricordare anche per parlare della relazione fra i due Paesi che nonostante tutto dal passato prosegue verso il futuro.
Gabriella Ghermandi ne vuole parlare attraverso una proposta artistica, un dialogo fra musicisti etiopici e italiani uniti da un comune pensiero, un comune intento: proporre un percorso di pace attraverso l’arte.
«Il popolo etiopico e il popolo italiano saranno amici per sempre» è la frase che generosamente il popolo etiopico ha deciso di porre ad Axum di fronte alla stele prelevata dal governo di Mussolini, come bottino di guerra, e restituta all’Etiopia nel 2005. Il popolo etiopico ha voluto scordare gli orrori di quella terribile occupazione e ha scelto di ricordare le relazioni che sono nate fra italiani ed etiopici. Come disse una volta un vecchio a Gabriella «Un tempo abbiamo litigato con il governo del Paese di tuo padre, che voleva comandare in casa nostra, ma poi abbiamo cacciato quel governo e con gli italiani che sono rimasti abbiamo vissuto in pace e abbiamo creato tante famiglie».
Il legame con l’Italia in Etiopia è evidente a ogni angolo di strada. Nei bar si ordina il “macchiato” e fuori da ogni autofficina c’è scritto “frizione” o “balestra”; i ristoranti tradizionali nei giorni di quaresima, circa 200 in un anno, a fianco dei piatti tradizionali offrono “spaghetti al pomodoro”… e questi sono soltanto piccoli scorci della vita quotidiana. Altre trame tessute sono presenti ovunque, per chi le vuole vedere.
«In Italia invece – sottolinea Gabriella – dell’Etiopia si sa poco o nulla. Molti giovani non sanno neppure che l’Italia ha occupato l’Etiopia non più di 80 anni fa. E molti non si accorgono che la maggior parte dei migranti che arrivano con i barconi sono giovani provenienti dal Corno d’Africa, un tempo “territorio italiano”, i quali fino a qualche anno fa venivano nel nostro Paese perché l’Italia non era per loro estraneo».
«Atse Tewodros Project» è un progetto che mette in dialogo musicisti etiopici della tradizione e italiani sulla memoria storica e sul futuro comune. Un gruppo composto da tre italiani (Michele Giuliani pianoforte, Tommy Ruggero alla batteria e percussioni, Camilla Missio al basso) e 4 etiopici (Endres Hassan violino monocorda, Fasika Hailu lira etiopica, Yohanns Afework flauto di canna di fiume, Mesale Legesse batteria tradizionale) più l’ideatrice Gabriella Ghermandi, voce e anima del gruppo. Pur essendo un progetto nuovo, i musicisti sono professionisti che da anni si esibiscono nei festival più prestigiosi. Quelli etiopici fanno parte del gruppo Ethiocolor che quest’anno è stato uno dei gruppi ufficiali del WomeX Contest (la più grande vetrina internazionale di world music in Europa) e sono stati i musicisti inviatati anche al G7 di Monaco di Baviera da poco conclusosi. Inoltre alcuni di loro sono stati i musicisti del maestro Mulatu Astatke (flautista Yohanns Afework e violinista Endres Hassan), altri lavorano con i The EX (Endres Hassan e Mesale Legesse) e ancora Imperial Tiger Orchestra, Paolo Angeli (Endres Hassan). Così anche i musicisti italiani, i quali hanno collaborato con Paolo Fresu, Faraualla, Gabin Dabiré, Samuele Bersani, Vasco Rossi, Laura Pausini, l’orchestra della Rai etc…
La tournée 2015 di «Atse Tewodros Project» è sostenuta da: Cecile Kyenge, Banca popolare Emilia Romagna, Coop Adriatica, Turkish Airlines e Unipol. Ha inoltre il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e di Eccar (Rete Unesco delle città europee contro il razzismo).