Auguri per chi crede e per chi non crede – 1
feste, solstizio e dintorni: la mini-serie (*) inizia con DONATA
Natale difficile il 2016
La tentazione è ben illustrata qui.
Visti i disastri nel mondo sembra più il prologo dell’Ultima Ora che il Natale.
Non li elenco, mi limito a ricordarne uno di cui pochissimi parlano, la guerra in Yemen.
E si tratta comunque di Babbo Natale, personaggio inventato dalla Coca Cola molti anni fa.
Io piango per tutti coloro che soffrono indicibilmente a causa della cattiveria umana, lui perché perde fette di mercato….
E se invece, conoscendomi, vi aspettavate il Congo (e l’Africa in generale) eccovi accontentati.
Io ho paura di Babbo Natale che, da ricco, deruba i poveri di un lavoro ben pagato, delle loro tradizioni, delle materie prime…
Ma su tutto questo c’è lui
Un bimbo di Aleppo (Siria in guerra)
In lui l’immagine dell’innocenza, della sofferenza senza colpa.
In lui si nasconde quel Dio che attendo.
Auguri, perché possiamo scoprirlo, quel Dio, in chi abbiamo vicino
(*) Sapete com’è, a volte, il giorno di Natale o il 1 gennaio (il Solstizio da noi si festeggia poco ed è un peccato) bussano alla porta – o sulle versioni moderne: telefono, cellulare… – per farti gli auguri. Magari accade che siano tante persone nel giro di pochi minuti: abbiamo immaginato che questi msg (veri ovviamente) arrivassero in “bottega” uno dopo l’altro. (db)
“Auguri per chi crede e per chi non crede”: a che? Agli augùri? Agli àuguri? Dal 1974 mi sono allineato a Guccini : “..il dubbio assiduo l’unica ragione” (da “Canzone della triste rinuncia”).
Giorgio