Senza chiedere permesso

di Sandro Moiso Il documentario di cui sto per parlare, almeno formalmente, non è ancora stato distribuito, ma costituisce sicuramente una delle testimonianze più forti della memoria operaia della Detroit italiana, Torino. Una testimonianza diretta, autentica e documentata, da quel Fiat-Nam che sconvolse l’orgoglio padronale, la politica italiana e gli equilibri di classe tra l’autunno caldo e il 1980. Si

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Schiavi di Hitler: la deportazione e lo sfruttamento degli italiani nella Germania nazista

Dal 14 al 23 febbraio si terrà a Sarzana la mostra “Schiavi di Hitler. La resistenza degli internati militari italiani e il lavoro forzato“, organizzata da ANPI, ANPPIA, CGIL, ARCI. La mostra, a ingresso gratuito, parla attraverso racconti, disegni e documenti, della storia dei deportati italiani nei lager nazisti dal 1943 al 1945, dove vennero sfruttati come schiavi, al servizio degli

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Prima dell’art.18 (parte terza)

di Alexik [A questo link il capitolo precedente.] A Modena il 1950 si aprì nel peggiore dei modi. Nei primi giorni dell’anno gli industriali della città, riuniti presso Confindustria, decisero che era ora di sancire col sangue il loro diritto a licenziare. Era passato un mese da quando Adolfo Orsi, proprietario delle Fonderie Riunite, aveva decretato la serrata buttando fuori

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Prosperare sul disastro. Cronache dall’emergenza sociale permanente/2

di Alexik [A questo link il capitolo precedente.] Promuovere e organizzare il disastro abitativo su larga scala non è un’impresa per dilettanti. Nell’esperienza storica italiana ci sono voluti vari decenni di politiche mirate e una notevole determinazione per arrivare al risultato. C’è voluto il saccheggio dei fondi Gescal, quelli detratti per decenni dalle buste paga dei dipendenti per costruire alloggi destinati

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Intellettuale ad Auschwitz. Appunti su un libro da rileggere e per uno da scrivere

di Daniele Orlandi Anche quest’anno, in occasione della giornata della memoria, l’industria dell’Olocausto – secondo la definizione di Norman Finkelstein, vale a dire lo sfruttamento commerciale della tragedia ebraica – proporrà i suoi modelli avveniristici con l’aiuto di registi e sceneggiatori, romanzieri e “annafrankisti” dell’ultim’ora, a uso e consumo di morbosi, fornendo nuove sponde ai revisionisti vecchi e nuovi. Primo

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L’anima e il muro

di Alexik “Se vi dovesse succedere di finire in carcere, guardate cosa c’è nelle celle. Sappiate che per ogni cosa che vedete, il fornelletto, il libro, la penna … è stato pagato un prezzo”. Nel prezzo, le vite di Gerhard Coser, Marcello Mereu, Enrico Delli Carri, bruciati vivi a vent’anni in una cella, durante una protesta del luglio 1970 a

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