il Blog di Daniele Barbieri & altr*
di Mauro Antonio Miglieruolo Il tempo è tiranno. L’età pure, anzi è anche peggio. Mi concedo una pausa, per riprender con nuova lena fra qualche giorno. Ma senza rinunciare a presentare altri otto interpreti di un’arte deliziosa: deliziosamente pretenziosamente semplice, ma che si lascia volentieri guardare.
Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo *** Prosegue la serie dei post naif con una ulteriore carrellata di pittori. Otto quadri per otto buoni interpreti di un’arte detta ingenua, ma che sa dimostrarsi molto sofisticata.
Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo *** Dopo numerose ore di vana ricerca mi sono dovuto arrendere. Non esistono sul web informazioni consistenti su questa straordinaria figura d’artista delle isole Baleari
Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo Quello che segue è il primo di alcuni capitoli della rassegna
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Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo *** Iniziamo il viaggio nella bellezza segreta scaturita dall’animo di tanti pittori con la vocazione del ritorno alla età bella dell’infanzia. Ma erano donne ed erano uomini fin troppo cresciuti per poter aspirare a quella completa spontaneità che è propria dei fanciulli.
Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo Wikipedia ne dà la seguente definizione: per Arte naïf (dal francese naïf, ossia “ingenuo”) si intende l’arte creata da artisti che non hanno frequentato accademie o scuole. È caratterizzata da semplicità e mancanza di elementi o qualità che si possono riscontrare nell’arte degli artisti comuni. È simile all’Art Brut (e al suo sinonimo inglese Outsider art).
Continua a leggereNascita di Antônio Conselheiro di Mauro Antonio Miglieruolo (*)
Continua a leggereDi Mauro Antonio Miglieruolo *** Dice nulla, ma lo dice bene. Sembra crederci, forse effettivamente ci crede, non però a causa di un congenito limite mentale, quanto per l’impossibilità di pensare diversamente.
Continua a leggeredi Mauro Antonio Miglieruolo Un fantasma si aggira per l’Europa, il fantasma antagonista a quello evocato da Marx alla fine dell’Ottocento. Non il fantasma del comunismo, simbolo della volontà di riscatto delle masse deprivate delle possibilità di condurre esistenze degne di essere vissute; e nemmeno “democratico”, fautore di quei regimi che si avvalgono della finzione di dar voce anche agli
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