«Before Music There Is Blood (live)»
di Susanna Sinigaglia
Before Music There Is Blood (live) del Soundwalk Collective (Stephan Crasneanski, Simone Merli e Kamran Sadeghi)
Il 28 marzo la Triennale ha ospitato, nell’ambito della rassegna in programma da fine febbraio, il gruppo di compositori-performer Soundwalk Collective da tempo affermato in campo internazionale. Era una presentazione in anteprima con performance dal vivo del loro nuovo album in uscita il 7 aprile, frutto della collaborazione tra il gruppo di musicisti-artisti e tre dei più prestigiosi conservatorii di musica al mondo: il Conservatorio di Shanghai, il Conservatorio di Stato Rimsky-Korsakov di San Pietroburgo e il Conservatorio di musica San Pietro a Majella di Napoli. L’incontro fra immagine e suono, in particolare quello elettronico, vanta ormai una lunga ricerca di sperimentazioni a vari livelli; tuttavia si resta sempre commossi e incantati di fronte all’ennesimo miracolo operato dall’unione di questi due mezzi espressivi. Non sono un’esperta di musica e tanto meno di musica elettronica, che tuttavia un po’ conosco e apprezzo. Sono stata perciò colta di sorpresa dai suoni armonici prodotti dagli strumenti elettronici – a tratti vere e proprie melodie orecchiabili – in certi momenti arcani, in certi altri incalzanti. La live performance era accompagnata da un film di Éponine Momenceau in cui la ricerca delle immagini appariva anch’essa molto particolare: le immagini erano proiettate su due schermi rettangolari uniti dal lato più corto secondo una scelta omogenea. Da una parte apparivano spesso le dita affusolate di una mano in posizione trasversale, che si tendevano o chiudevano quasi come per voler disegnare su una parete ombre cinesi – cane, gatto – oppure elementi filiformi come le corde dell’arpa, ombre di cancellate, frazioni di strutture dalle linee allungate riprese così da vicino da non riuscire quasi a distinguerne l’origine. Dall’altra parte apparivano invece elementi architettonici, particolari di antiche costruzioni o statue. Soprattutto sono rimasta affascinata da due volti di donna contrapposti, uno ritratto in una foto o dipinto – non era chiaro – e uno che era invece evidentemente di marmo: i due volti apparivano di tre quarti e ne veniva mostrata ripetutamente la bocca insieme al mento; le due figure rimandavano all’impenetrabilità misteriosa della Monna Lisa. Su queste due immagini il suono ha assunto un ritmo coinvolgente e febbrile, vertiginoso, che mi è sembrato un richiamo abbastanza esplicito al Bolero di Ravel; sorprendente e inaspettato in un contesto simile, a dimostrazione che sempre “before music, there is blood”.
Per maggiori informazioni vedi al link:
http://www.triennale.org/teatro/soundwalk-collective-prima-della-musica-ce-il-sangue/