BEL TEMPO

(Roba del Pabuda…)

 

tornato

dallo sgobbo mattutino,                     

con molto minor abbandono

di quanto gradirei

mi gusto il bel tempo

di queste giornate

marzoline:

in costume adamitico

me ne sto spaparanzato

sulla sdraio

nel giardino lussureggiante

annesso

al popolare caseggiato…

ma lì… sul secchio dell’umido

trasformato in tavolino,

accanto al cocktail multicolore,

rimane poggiato un dubbio:

grosso come una pateca

(o anguria o cocomero o mellone):

non è che questo strano

solleone

spiovente a marzo

sul mio pallido personalino

è parte integrante

del gran disastro climatico

globale?

non è un segno fin troppo chiaro

del tremendo

surriscaldamento generale?

un segnale

del super guaio in cui ci siamo

cacciati

senza sapere minimamente

come tirarci fuori

da ‘sto casino?

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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