Blade Runner 2, alcune indiscrezioni…
…. colte al volo da Fabrizio – l’Astrofilosofo – Melodia; ma ci si può fidare oggi di Ridley Scott?
«La migliore sceneggiatura che io abbia mai letto» afferma senza remore Harrison Ford, riguardo alla sceneggiatura del sequel del celeberrimo «Blade Runner» (1982) di Ridley Scott, sciogliendo le ultime riserve della produzione: dunque nel 2017 «Blade Runner 2» vedrà la luce in digitale nel 2017.
Scott conferma anche il proprio ritorno ma solamente in veste di produttore con la sua Scott Free Production, già produttrice di “Exodus”, di “Italy in a day” di Gabriele Salvatores e futura produttrice di “Prometheus 2”.
Ufficialmente la Scott Free Production si vedrà affiancata dalla Alcon e nientemeno che dalla Warner Bros, mentre alla regia si vocifera con qualche sicurezza il nome del canadese Denis Villeneuve, che già si è fatto notare con lavori di qualità quali “La donna che canta” (2010) e prima ancora con “Polytechnique”, presentato al Quinzane di Cannes. Villeneuve si afferma da poco con film quali il thriller “Prisoners” con Jake Gyllenhaall e Hugh Jackman, mentre incontra un brusco scivolone con il film “Enemy”, tratto dal romanzo di Josè Saramago e presentato al Festival di Toronto ma passato totalmente inosservato nelle sale e nei palinsesti statunitensi.
«Blade Runner 2» sarà dunque l’occasione di riscatto per Denis Villeneuve? Nel frattempo la sceneggiatura fa scalpore, in quanto sarà ambientata venti anni dopo le vicende del primo film, in una Los Angeles ancora più cupa e distopica, dove la speranza sembra ormai essere uno sbiadito ricordo in una fotografia semi cancellata, almeno a giudicare dai primi storyboard presentati.
Harrison Ford – che nel primo film interpretava il poliziotto Rick Deckard – ne osanna ogni aspetto e pare che insieme a lui ci sarà nientemeno che la star del momento Ryan Gosling. Il film vedrà inoltre la presenza di Dave Bautista (“I Guardiani della Galassia”), Robin Wright (“House of Cards”), Mackenzie Davis (la serie “Halt and Catch Fire”). Con loro David Dastmalchian (Ant-Man), Hima Abbass (“Gods of Egypt”), Ana De Armas (“Knock Knock” con Keanu Reeves), Barkhad Abdi (Captain Phillips) e Carla Juri (Wetlands).
Lo script annovera ben tre papà, ovvero il regista del primo film Ridley Scott, Michael Green e Hampton Fancher. Green è un prolifico autore di serie tv Usa (“Smallville”, “Sex and the City”, “Heroes”….) e sta già lavorando con Scott alla realizzazione di «Prometheus 2». Fancher, oggi 76enne, è invece un bizzarro “ritorno di fiamma”. Fu lui che negli anni settanta ebbe l’intuizione di convincere Philip K. Dick a scrivere una riduzione della sua opera letteraria, il romanzo «Il cacciatore di androidi» del 1968. Però Fancher venne estromesso dal progetto in seguito alle liti con Ridley Scott: quest’ultimo non molto felice delle svolte ecologiste nella sceneggiatura di Fancher affidò a David People (sceneggiatore in seguito de «Gli spietati» e de «L’esercito delle 12 scimmie») il compito di riscrivere completamente il copione.
Cosa comporterà questa nuova collaborazione? Per ora niente di certo si sa, tranne che la Los Angeles del futuro si è allargata in tutta la costa occidentale degli Stati Uniti, che il clima è completamente impazzito con l’oceano, la pioggia, la neve ormai completamente tossiche. Nella caligine persistente della neve sporca si vedono veicoli simili a spazzaneve che levitano sopra la strada, distruggendo il manto nevoso.
Qualche brivido corre già lungo la schiena mentre Ridley Scott – nelle cui intenzioni questo sequel dovrebbe diventare il primo capitolo della saga che avrebbe da sempre voluto realizzare – afferma: «Blade Runner era un sogno, dobbiamo solo sognare di nuovo, non preoccuparci troppo della logica e andrà tutto bene».
Siamo pronti a sognare di nuovo pecore elettriche che assomiglino sempre più a unicorni di carta? Più che altro la domanda è: ci si può fidare di Scott?
L’uscita del film è prevista per il 6 ottobre 2017. E ricordate: «All’inizio del 21 secolo, la TYRELL CORPORATION portò avanti l’evoluzione dei robot alla fase NEXUS – un essere virtualmente identico ad un umano – noto come Replicante. I Replicanti NEXUS 6 erano superiori in forza e in agilità, ed inoltre erano uguali in intelligenza, rispetto agli ingegneri genetici che li crearono. I Replicanti erano usati nelle colonie Extra-Mondo come schiavi, nelle esplorazioni azzardate e nella colonizzazione di altri pianeti. Dopo un sanguinoso ammutinamento di una squadra di combattimento di NEXUS 6 in una colonia Extra-Mondo, i Replicanti furono dichiarati illegali sulla Terra – sotto pena di morte. Squadre speciali di polizia – BLADE RUNNER UNITS – hanno l’ordine di uccidere, appena scoperti, ogni Replicante fuggito. Tutto ciò non viene chiamato esecuzione. Viene chiamato ritiro…».
La scena dello script che vedete in questo articolo – tagliata dallo script del primo film – sarà la prima scena di «Blade Runner 2».
In linea di massima io non mi fido di Scott anche perché diffido assai dei suoi ultimi sceneggiatori. Vedremo. Ci tenevo a ricordare che di “seguiti” di «Blade Runner» ne erano già apparsi in libreria. In particolare tre di K. W. Jeter, due dei quali tradotti in italiano, ovvero: «Blade Runner 2» (in originale «Blade Runner 2: The Edge of Human» del 1995) pubblicato da Sonzogno tre anni dopo; «Blade Runner – La notte dei replicanti» (in originale «Blade Runner 3: Replicant Night» del 1996) tradotto da Fanucci nel 1998; infine «Blade Runner 4: Eye and Talon» (del 2000).