Boldrini, Ciotti, Pieragostini, Santucci-Gramsci, Savatteri, Savona e Stout-Hibben

7 recensioni di Valerio Calzolaio

Alessandro Savona

«Ci sono io»

Dario Flaccovio editore

240 pagine, 18 euro

Palermo. Un omosessuale desideroso di paternità volontario in una casa-famiglia affronta con un bambino una specie di viaggio-fuga-rapimento, solo un paio di giorni per una corsa verso la salvezza, scompaginata da identità incerte ed eventi casuali. L’architetto, scrittore e scenografo Alessandro Savona ha scritto un romanzo ricco di vita vissuta. Qualche anno fa lui e il suo compagno Massimo sono stati la seconda coppia omosessuale in ordine di tempo che in Italia ha ottenuto un minorenne in affido, Marco. I dialoghi fra chi racconta in prima e Pitar sono effettivamente intercorsi (ben prima che arrivasse Marco) tra l’autore e un bambino di sei anni ospite per lungo tempo presso una casa-famiglia. Parte dei ricavi delle vendite di “Ci sono io” andranno all’associazione delle famiglie affidatarie (www.afap-associazione.it). Perché siamo tutti (anche) figli di padri e (eventualmente) padri di figli di figli.

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Antonio A. Santucci

«Antonio Gramsci. 1891-1937»

Sellerio

204 pagine, 16 euro

Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937). Il più conosciuto e influente pensatore italiano del Novecento è un classico attuale anche nell’odierno contesto storico. Il ricercatore, storico, filologo, docente Antonio A. Santucci (1949-2004) compare in oltre 250 titoli della Bibliografia gramsciana compilata dallo studioso americano Cammett. Uno dei suoi volumi che più contribuì alla divulgazione fu pubblicato nel 1987 da Editori Riuniti. Nel 1996 da Newton Compton uscì un suo altro acuto saggio nel mondo “senza comunismo”. Questi testi furono raccolti da Sellerio nel 2005 nel libro “Antonio Gramsci. 1891-1937”, con premessa di Eric Hobsbawm e lunga nota di Joseph Buttigieg, ripubblicato ora utilmente e integralmente. Consigliato con affettuoso calore a tutti coloro che intendono accostarsi al piccolo gigante sardo, anche per sconfiggere definitivamente gli adattamenti incongruenti e gli usi autoreferenziali di chi cerca sistematicità enciclopedica dove c’è fertile pensiero critico.

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Gaetano Savatteri

«La congiura dei loquaci»

Sellerio

190 pagine, 13 euro

Racalmuto (Agrigento). 6 novembre 1944. Viene ucciso il sindaco durante la passeggiata serale di fronte a molti testimoni. Il perfetto capro espiatorio (accusato e condannato) risulta un odioso sgradevole zolfataro, darà origine al detto di paese: tantu paga Centoedieci. Il siciliano Gaetano Savatteri (Milano 1964) è un competente giornalista e un bravo scrittore. Cresciuto proprio a Racalmuto, da parecchio vive e lavora a Roma, nel 2000 esordì come romanziere con “La congiura dei loquaci”, ispirato a un fatto vero, ripubblicato ora in altra gloriosa collana dallo stesso editore. Con un’incisiva acuta lettura (che funge da appendice all’attuale edizione) a ottobre 2000 nella città di Sciascia fu Andrea Camilleri a presentare il romanzo, costruito come un’investigazione gialla di pochi omertosi giorni, il cui protagonista è Benjamin Adano, un colto tenente italo-americano.

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Giuseppina Pieragostini

«Il vanto e la gallanza»

Pentàgora

198 pagine, 12 euro

Campagne del piceno. Il secondo dopoguerra (e anche prima). Si può vivere senza libri ma non senza il racconto. La narrazione è una componente vitale di ogni relazione umana, personale e sociale, scritta e orale, concentrata e diffusa, più o meno integrata da altri sensi e comportamenti. La psicologa Giuseppina Pieragostini ci consegna un delizioso volume di narrativa, di linguistica, di antropologia. “Il vanto e la gallanza” (la seconda indica la superbia del gallo nel pollaio) è costituito da 22 interessanti brevi capitoli tripartiti: i personaggi di una storia agricola affrescati col dialetto, la spiegazione delle espressioni dialettali, gli spunti culturali per avere una griglia sociale e il contesto critico durante la lettura. Certo, c’è una collocazione specifica nello spazio e nel tempo, che comunque non inficia un valore esplicativo generale per comprendere l’essere contadini, ovunque nei secoli. E quanto di ben contadino c’è in ognuno di noi.

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Rex Stout e Sheila Hibben

«Crimini e ricette. A tavola con Nero e Wolfe»

originale 1973, traduzione di Maddalena Togliani

Beat Neri Pozza

288 pagine per 13,50 euro

Manhattan, New York. Il pachidermico Nero Wolfe, il famoso eccentrico investigatore di Rex Stout (1886-1975) nasce letterariamente il 24 ottobre 1934. Vive fra le orchidee che coltiva e i buoni pasti di Fritz, nella lussuosa casa di arenaria sulla 35°. Da fermo e satollo funzionano meglio cellule grigie e papille gustative. Appare in 33 romanzi e 39 lunghi racconti, tutti eccelsi, mille volte trasposti o adattati. Stout e la giornalista gastronoma Sheila Hibben hanno sperimentato le ricette e degustato i piatti citati nella fiction letteraria. Lo stimolante volume “Crimini e ricette. A tavola con Nero e Wolfe” raccoglie alcuni brani per introdurre oltre trecento ricette epicuree dalla prima colazione a vari tipi di cene, dagli spuntini ai dolci, dalle specialità dell’ottimo cuoco alle prove di altri, dalle dediche a ospiti speciali o colleghi alla invadenza del padrone. Solita marginale attenzione alle bevande e al vino propria dei testi classici (e degli americani antichi).

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Luigi Ciotti

«L’eresia della verità»

GruppoAbele

128 pagine, 7 euro

Sulla strada. 1965-2017. Da oltre cinquant’anni don Luigi Ciotti (Pieve di Cadore, 1945) difende i più deboli e la legalità contro tutte le mafie. Con “L’eresia della verità” raccoglie testi (articoli, interviste, prefazioni a libri)usciti negli ultimi 3 anni con un unico presupposto: la responsabilità della parola. Comprendere invece di (o prima di) giudicare, accogliere (anche i dubbi), non aver paura (o averne molto meno) del diverso e dell’ignoto, rimettersi sempre in cammino riflettendo e studiando (pure silenti), riscontrare la verità sia in parole-testi-leggi sia in vite-scelte-comportamenti (il principio d’isomorfia, direi), usare tanto l’intelligenza quanto la coscienza. Ragiona molto e bene sul “nuovo” Papa Francesco, su Sandro Donati e Legambiente, su Basaglia e don Milani, su eroina e mafia, sui migranti. Da leggere, meditare, praticare.

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Laura Boldrini

«La comunità possibile. Una nuova rotta per il futuro dell’Europa»

Marsilio

138 pagine, 15 euro

Roma, Europa. 1957-2017. In sessant’anni gli ideali di giustizia sociale si sono persi per strada, le idee e le pratiche comunitarie vivono una crisi profonda. La Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini (Macerata, 1961), forte della lunga esperienza all’Onu, non ha perso un’attiva speranza e delinea “La comunità possibile. Una nuova rotta per il futuro dell’Europa”, attingendo dall’esperienza di tanti incontri, viaggi, missioni, negoziati diplomatici. Racconta in prima vicende e personalità, con garbo e freschezza. Propone di superare le politiche di austerità, di non respingere chi fugge e arriva, di procedere rapidamente a un’integrazione più stretta almeno tra un gruppo di Stati. In occasione dell’anniversario dei Trattati è riuscita a presentare la “Dichiarazione di Roma” sottoscritta dai presidenti di oltre dieci parlamenti, una sfida politica.

 

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