Bologna: aaa, amianto
di Vito Totire (*) con una nota “redazionale”
Pubblichiamo i dati relativi all’amianto nell’acqua di Bologna, campionati nel 2015. La Ausl richiede ai cittadini di passare attraverso la procedura di “accesso agli atti” per ottenere i dati relativi all’amianto. La questione è assurda ma non ci soffermiamo oggi su questo. Dopo diverse peripezie abbiamo avuto accesso ad alcuni dati ma per conoscere i siti dei campioni positivi abbiamo dovuto richiederli appositamente.
I positivi sono:
Castiglione 4/12 il 26 marzo 11.197; il 7 aprile 509; 8 settembre 1017; 8 ottobre 2.035
Domokos 1/4 3 giugno 1017
Gerusalemme 2/11 23 settembre 2.035; 8 ottobre 20.347
Guardasonni 1/4 18 giugno 2.543
Schiavonia 4/11 26 marzo 3.054; 7 aprile 1017; 9 luglio 6104; 15 ottobre 509
Spadini 4/8 11 febbraio 1526; 3 settembre 678; 8 ottobre 2035; 15 ottobre 509
Bastia 1/3 8 settembre 509a
Lidice 1/3 10 settembre 12.208
Nigrisoli 2/3 10 settembre 1017; 10 ottobre 509
Frati 1/2 9 settembre 5.087
Amaseo 2/2 10 settembre 11.191; 26 ottobre 1017
Il picco quest’anno è stato dunque di 20.347 fibre (in SEM); i positivi sono stati 23 su 72, vale a dire il 36% (ma questo era noto).
Osservazioni:
- Che tipo di fibra sia non lo sapremo in quanto la Ausl ha deciso che non serve sapere se si tratti di crisotilo e anfiboli; meglio illudersi che sia sempre crisotilo ?
- Buio totale sui criteri della scelta dei siti; perché nessun campionamento in provincia, per esempio a Crevalcore (zona terremotata? ) o a Budrio (riscontri di amianto in passato)?
- a quando i campionamenti di amianto in TEM (microscopia elettronica a tensione)?
- Con via Frati siamo a ridosso dell’area territoriale di FICO; siamo sicuri di poter usare quell’acqua per la “cittadella del cibo”?
CHE MOTIVO C’E’ DI PENSARE CHE FICO SARA’ «ASBESTOS FREE»?
Hera rivendica il pagamento dell’acqua ai residenti in quelle strade? Vuol dire che l’amianto è gratis!
Diciamo basta a questo stillicidio di amianto.
Occorre bonificare e con urgenza.
L’acqua è potabile se indenne da amianto.
Bologna, 5.4.2016
(*) Vito Totire è, fra l’altro, il presidente di Aea, l’«Associazione esposti amianto e rischi per la salute». L’IMMAGINE rimanda a un video di 8 minuti, intitolato «Passaparola: rischio amianto in 100mila km di tubazioni dell’acqua potabile, di Vito Totire» visibile su www.beppegrillo.it, il blog di Beppe Grillo.
NOTA REDAZIONALE
«Perché tanto spazio a Vito Totire?»: così una mail che mi è arrivata di recente. E un’altra, assai lunga, si potrebbe riassumere così: «quel che non mi è chiaro è se questa faccenda dell’amianto nascosto a Bologna è l’eccezione o la regola».
La prima risposta è semplice: «spazio a Totire perché è una persona seria e infatti, contrariamente ad altri soprattutto con ruoli istituzionali, non è stato beccato a dir balle e/o alterare, manipolare, nascondere, i dati»; vale per l’amianto e per le molte altre attività in cui Vito Totire è impegnato.
Già che ci sono, aggiungo una piccola critica a Totire – e ne approfitto per fargliela pubblicamente – sui tecnicismi che a volte rendono poco chiare alcune informazioni nei suoi comunicati. Gli chiedo dunque, quando informa sul suo prezioso lavoro, di spiegare meglio, di indicare link, di non usare linguaggi specialistici e di non abusare delle sigle. Se io facessi ancora il giornalista, potrei/dovrei lavorarci sopra per rendere i testi accessibili a tutte/i… ma ormai sono un pensionato. Questa “blottega” è frutto della passione mia e di altre persone che, con fatica, cercano pezzi di verità perché credono – qui, ora nell’epoca della disinformazione dall’alto e dell’autismo in basso – all’urgenza di raccontare, comunicare e discutere.
La seconda questione – Bologna è una regola o l’eccezione? – è complessa; in tutta sincerità non so dare una risposta “scientifica”, verificata. Interverrà magari lo stesso Totire e/o chi ne sa più di me. Posso però dire la mia impressione (la nostra anzi, cioè di una piccola redazione quando discute di questioni simili). Il timore è che sull’amianto, come su altri pericoli per la salute pubblica, la situazione sia pessima quasi ovunque e anzi tenda a peggiorare. Di certo crescono le bugie e le omissioni istituzionali con relativi “silenziatori” dei media compiacenti. Emerge qualcosa non dove c’è il danno ma solo laddove associazioni o persone – in rari casi anche delle istituzioni – indagano, protestano anzi si incazzano, esigono i dati e/o avviano controlli davvero indipendenti. Qualcuna/o forse dirà: “e se questo succede nell’avanzata Emilia fiiiiiiiiiguriamoci altrove”. Sono spiacente di comunicare che l’avanzata Emilia è ormai quasi solo un mito, se non forse per alcune “sacche di resistenza”. Proprio per questo credo che il lavoro di Vito Totire – o di altri gruppi locali similmente battaglieri ai quali la bottega dà e darà volentieri spazio – sia prezioso anche per chi si trova da tutt’altra parte, in situazioni assai diverse. E’ l’indicazione di un metodo. E’ l’invito a studiare e lottare. A sperare. A costruire le premesse, le fondamenta, le regole per un mondo migliore. (db)