Bologna: due Madonne e un bel po’ di amianto
di Vito Totire (*)
Pieno sostegno alla resistenza ambientalista dei cittadini del villaggio Due Madonne
Abbiamo seguito fin dall’inizio la vicenda dei palazzoni della zona Due Madonne; senza voler essere blasfemi dobbiamo dire che contro il partito del profitto e della cementificazione …due Madonne non bastano.
Ironia a parte, per venire alle questioni centrali:
- Il partito del cemento ha devastato l’ambiente col consenso attivo del ceto politico locale (maggioranze e presunte “opposizioni”)
- Un partito incurante della opposizione di fasce significative di cittadini e lavoratori che non hanno scoperto i rischi della cementificazione…il giorno dopo i disastri ambientali e le alluvioni ma che lo hanno previsto e denunciato con largo anticipo di decenni. Si pensi alla petizione firmata dalla totalità degli operatori del servizio di medicina del lavoro agli inizi degli anni Novanta per evitare la cementificazione dell’area via Casciarolo-via Repubblica: appello caduto nel vuoto. Ed è solo un esempio di quante forme di resistenza e di dissenso si sono manifestate in diversi altri ambiti territoriali della città e della provincia
- Come è noto a tutte/i nel corso dei lavori del villaggio Due Madonne è emerso il problema del cemento-amianto sotterrato e qui la vicenda si fa kafkiana : abbiamo segnalato quello che i burocrati chiamano “inconveniente igienico” alla procura di Bologna una prima volta il 4.4.2022. Alla richiesta di informazioni inviata l’11.7.2022 – sempre con “posta certificata” – abbiamo ricevuto questa risposta: «segnalazione irricevibile in quanto non inviata secondo i crismi burocratici». Davvero incredibile: la procura riceve la cosiddetta notizia criminis ed è come se rispondesse “dovevate redigere in carta a quadretti e non a righe…” . Tuttavia una domanda è pertinente: l’Uopsal (servizio di medicina del lavoro) ha constatato lo smaltimento abusivo e lo dovrebbe avere segnalato nell’ambito del suo ruolo di polizia giudiziaria.
Dunque:
- a) constatato uno smaltimento abusivo, se la condotta non viene sanzionata non soltanto si fa una violenza all’ambiente e alla salute dei cittadini ma SI INVIA ANCHE UN MESSAGGIO MOLTO PERICOLOSO: “ SOTTERRARE CEMENTO AMIANTO NON COMPOPRTA SANZIONI …QUINDI SI PUO’ CONTINUARE A FARLO” ;
- b) la penosa vicenda ripropone un vecchio problema: quello della liceità della compravendita di un terreno o di un immobile inquinato da amianto e a nostro avviso – stante la legge 257/1992 «Norme per la cessazione dell’uso dell’amianto» – si tratta di un atto illecito che dovrebbe comportare l’annullamento dell’atto notarile se redatto dopo la legge 257/1992. Ovvio che il partito del cemento (e del cemento-amianto) ha messo in campo interpretazioni e chiavi di letture pro domo sua ma la questione, per noi, rimane aperta. Tuttavia, come AEA – Associazione Esposti Amianto – riteniamo la vicenda amianto delle Due Madonne ancora aperta, ovviamente anche alla luce delle testimonianze dei cittadini che riferiscono UNA CONDOTTA AGGRESSIVA SUL CEMENTO AMIANTO PRIMA DELLA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI LAVORO OBBLIGATORIO PER LEGGE (decreto 277/91)… piano presentato, ma tardivamente. CHIUNQUE COMPRENDE (SALVO LA PROCURA?) CHE IL PIANO AVREBBE DOVUTO ESSERE PRESENTATO PRIMA E NON “IL GIORNO DOPO” . E anche in questo caso “chiudere un occhio” nella vigilanza equivale a dire: «se non presenti il piano prima ma dopo aver già disturbato matrici amiantifere (con relativa dispersione di fibre a danno dei lavoratori e dei cittadini) va bene lo stesso…».
- Se le procedure sono state inadeguate per il villaggio Due Madonne, di “bubboni” nel territorio di Bologna ce ne sono altri: sito Ogr di via Casarini; una parte del ceto politico locale ha indicato come grande vittoria del “popolo inquinato” la inclusione del sito tra i SIN (cioè Sito di Interesse Nazionale perchè inquinati). Ma l’attività dell’OGR – come è noto a tanti – ha causato diverse centinaia di morti per amianto, una strage i cui confini non sono ancora definiti con chiarezza MA COMUNQUE STRAGE DI ENORMI DIMENSIONI, NON ADEGUATAMENTE PERSEGUITA. La dichiarazione di «SIN» è avvolta (fin dal 2018) dal silenzio più assoluto: si sta lavorando al piano di caratterizzazione? sono programmate attività di bonifica? ABBIAMO SCRITTO AL SINDACO NEL GENNAIO 2023: NESSUNA RISPOSTA; ABBIAMO RISCRITTO IL 28.9.2023 e ancora silenzio assoluto. RIVENDICHIAMO INFORMAZIONE, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE POPOLARE
- FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE FORZE AMBIENTALISTE DI BOLOGNA PER USCIRE DAL CLIMA DI SEGRETEZZA FINORA IMPOSTO DALLE ISTITUIZONI.
- Né può mancare una “ingenua” domanda: non si era detto e gridato “paghi chi ha inquinato”? allora perché il piano SIN/OGR conta su un finanziamento pubblico di un milione di euro? Non devono pagare “le ferrovie”?
- Infine: c’è “qualcosa” nel sottosuolo solo in via Casarini o dobbiamo cercare anche altrove? è possibile che lavoratori, oggi in pensione, delle Ferrovie sappiano qualcosa?
- Per “allargare” un poco il discorso: a poche centinaia di metri dal villaggio Due Madonne c’è un altro “bubbone” trascurato dalle istituzioni. Si tratta della centrale di acqua “potabile” del Fossolo. I pozzi sono inquinati di solventi (soprattutto tetracloroetilene). Certo ai cittadini non viene somministrata una overdose di tetracloroetilene (si badi non si tratta di overdose secondo i decreti ministeriali che hanno inventato una “accettabilità” fino a 10 microgrammi) ma si sta sotto la “tollerabilità” … inventata” grazie all’uso di filtri a carboni attivi. Rimangono molti interrogativi: a) i diffusori di tetracloroetilene sono noti ma nessuno ha chiesto loro conto del malfatto; b) i costi dei filtri sono a carico della comunità; c) l’uso dei filtri è utile per abbattere i solventi ma comporta altri rischi che avremmo voluto evitare alla radice; d) anche se si sta nei limiti del decreto per tetracloroetilene e tricoloetilene, piuttosto che qualche microgrammo è meglio zero mcg anche in relazione alle sinergie che i solventi possono avere con un altro cancerogeno come l’amianto, presente in una certa percentuale di campioni di acqua che Hera e Ausl definiscono – temerariamente – “potabile”
- In conclusione: PIENA SOLITADIETA’ ALLA MANIFESTAZIONE DEL 4 DICEMBRE INDETTA DAI CITTADINI DEL VILLAGGIO DUE MADONNE CON L’INVITO ALLA RICERCA DELLA MASSIMA UNITA’ E SINERGIA TRA LE FORZE AMBIENTALISTE PER FERMARE LA CORSA ALLA CATASTROFE DEL PIANETA A CUI IL SISTEMA CAPITALISTICO CI STA PORTANDO
(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’«Associazione esposti amianto e rischi per la salute»