Botti: fra Bologna, Taranto e Veneto

di Vito Totire

Orrore a Taranto, non ne avevamo abbastanza della ex-Ilva?

Intanto il sindaco di Bologna organizza il rogo del “vecchione” e il prefetto lo asseconda! Saranno multati per non aver rispettato le “misure emergenziali” previste dal superamento delle soglie di PM 10? E che fine ha fatto il bollino rosso dell’ARPA?

Ancora una volta siamo al “the day after”. Invece occorre arrivare «il giorno prima» cioè evitare la produzione di merci nocive.

A Taranto non bastasse l’ex-Ilva ecco i botti. Un bambino di 10 anni avrà una mano amputata. E si parla di un secondo bambino (8 anni) con lesioni analoghe.

Non è escluso che dietro questi eventi ci siano anche carenze educative e sociali ma si tratta di fatti gravissimi che confermano la fondatezza della campagna per il divieto di fabbricazione dei “fuochi artificiali”.

Fonti istituzionali parlano di crescita, a livello nazionale, degli eventi traumatici con danni alla salute che avrebbero riguardato 580 persone (incremento considerevole rispetto all’anno scorso) con 35 persone arrestate per botti “illegali” che vengono citati a parte rispetto a quelli “legali”. Non v’è dubbio che fra le due categorie ci siano differenze in quanto a livello di rischio ma la “materia prima” è analoga e si tratta sempre di merce inquinante e mortifera. E’ vero che all’aumento numerico dei casi corrisponde anche una lieve riduzione della gravità media delle prognosi ma l’orrore delle amputazioni sopravanza questo dato lievemente migliorativo.

Alcune ordinanze dei sindaci sono risultate assurde: vietare i botti per due-tre ore, tra le 22 del 31 e l’una del giorno dopo? Siamo oltre il confine del ridicolo…

Facciamo una domanda: avrebbe senso consentire la produzione di statuette per il presepe e poi vietarne l’uso fra il 24 dicembre e il 6 gennaio? Per i “botti” occorre vietare non solo l’uso ma anche la produzione, la importazione-esportazione e commercializzazione.

La cosa più incredibile è il silenzio dell’Anci. Zero messaggi in merito da un governo che – all’insegna della Fiamma Tricolore – non ha mostrato alcuna antipatia per i botti… ma pure le “opposizioni” hanno taciuto (chi abbia notizia di iniziative è pregato di farcelo sapere). Il presidente Mattarella raccomanda ai giovani prudenza nelle guida degli automezzi: bene ma poteva dire molto di più.

Le fonti ministeriali hanno lavorato correttamente (anche se forse in modo non del tutto esaustivo) per fotografare il bilancio dei “botti” ma sono in errore quando parlano di zero vittime mortali; per gli umani è così ma per esempio a Modena l’associazione Pettirosso riferisce dell’investimento letale di una lupa evidentemente spaventata dai botti. E altri animali sicuramente sono vittime non censite.

Continuiamo nella nostra “campagna” da formichine, dispiaciuti di non essere riusciti a contrastare più di tanto le perniciose abitudini ma speranzosi per futuro. Un incoraggiamento viene dal Veneto (ma anche a Bari si è mosso qualcosa in occasione dell’ultima festa per san Nicola). Mentre tanti sindaci hanno taciuto, tollerato o appiccato personalmente fuochi, invece in Veneto – dal confine tra Roncade (TV) e Quarto d’Altino (VE) – giunge una buona notizia: i roghi della festa Panevin del 5 gennaio 2023 saranno sostituiti da luci laser.

Ricordiamo che ogni anno l’Arpa misura alti livelli di PM10: rispettare le tradizioni o usare la testa?

(*) Vito Totire, medico del lavoro e psichiatra, è portavoce della campagna «Boicottiamo la produzione di botti e merci nocive»

NELLA FOTO fuochi artificiali in un Comune dove vige ordinanza sindacale di divieto…

 

 

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