Burning – Chang-dong Lee
(visto da Francesco Masala)
Jong-su è un ragazzo povero, che fa dei lavoretti per sopravvivere, con un furgoncino arrugginito.
così inizia il film, e non tutto quello che ascoltiamo e vediamo, forse, succede davvero.
resta un’assenza, quella di Hei-mi, e un rogo liberatorio.
il terzo protagonista è Ben, un riccone che “ruba” Hei-mi a Jong-su.
l’odore dei soldi e le passeggiate in Porsche, e non nel furgone arrugginito di Jong-su, convincono la ragazza al cambio di fidanzato.
e il fuoco, e la musica, e il gatto, e l’orologio e tante tante altre cose appaiono, e alcune convincono il povero Jong-su alla vendetta.
Chang-dong Lee ha fatto pochi film, tutti memorabili, e anche questo non è male, ma cercateveli tutti, non sarà tempo perso, promesso.
https://markx7.blogspot.com/2019/09/burning-chang-dong-lee.html
Ho trovato su raiplay (solo per pochi giorni) «Burning». Ho visto che era tratto da un racconto breve – «Granai incendiati» – del mio amato Haruki Murakami e mi sono precipitato.
Film a volte interessante però non entusiasmante. Se però il riferimento è al racconto mi pare che il regista abbia “toppato”: non c’è l’atmosfera, lo stile, in definitiva la magia di Murakami. Se proprio volessi essere polemico direi che il punto migliore del film è in una scena dove il silenzio viene accarezzato solo da una meravigliosa tromba: c’avrei quasi scommesso ma per essere sicuro ho aspettato la fine: dopo i titoli di coda (in coreano) ho letto che il trombettista era proprio lui, Miles Davis in un brano di «Ascenseur pour l’échafaud», vechio e indimenticabile film francese.
ah, le aspettative…
uno legge Murakami e si aspetta il massimo del massimo del massimi al cinema.
a volte non va così, e comunque è un buon film, dai…