Bussoleno, 10/12 giugno: una montagna di libri contro il TAV
Una montagna di libri nella valle che resiste
Sono più di vent’anni che in questa terra è in corso una lotta dalle molteplici componenti e aspirazioni, una lotta radicata nel territorio delle Alpi, nella sua storia e natura; una lotta contro le nocività, le devastazioni ambientali e il modello economico e politico che ne è responsabile; una lotta di resistenza anche contro la criminalizzazione e repressione del movimento no tav.
Cerchiamo di esplorare sentieri nuovi, ma al tempo stesso antichi, verso un modo di vivere altro, verso un’autogestione del territorio e una rigenerazione del tessuto comunitario, anche attraverso incontri come questo, finalizzato a stimolare il confronto, la riflessione, la conoscenza reciproca, tramite la messa in comune dei saperi nelle loro diverse forme espressive e narrative.
Un viaggio, quest’anno, incentrato sulle resistenze oltre i confini, per abbattere le frontiere tra le “discipline”, che frammentano un sapere di cui è urgente riappropriarci in modo organico, ma anche e soprattutto le frontiere tra gli Stati nazione, che dividono e rinchiudono i popoli, la loro libertà di circolare e di incontrarsi. E per oltrepassare anche le barriere tra le epoche, per riannodare
il filo rosso che lega chi si è battuto prima di noi alle resistenze di oggi, affinché la consapevolezza delle nostre radici dia più forza ai progetti e alle battaglie presenti e a quelle future.
Questo è «Una montagna di libri»: tre giornate di incontri, dibattiti, banchetti, editoria indipendente, scambi di libri, teatro, concerti, mangiate, bevute, passeggiate… nei luoghi della resistenza NoTav.
La lotta No-Tav, dal cui grembo nasce “Una montagna di libri”, non è che un momento del millenario conflitto, che vede contrapposti gli abitanti delle “terre alte”, e non solo, ai vari poteri avvicendatisi nei secoli per controllare e sfruttare popoli e territori. La narrazione di tale conflittualità (in tutte le sue forme, dalla parola scritta a quella recitata, dalla musica, al disegno, al teatro…) non è un mero strumento per registrare l’accaduto, ma è essa stessa parte viva e pulsante di quella storia, momento di rielaborazione, coscienza e autocoscienza.
La forza dell’immaginario, la sua capacità di rompere recinti e frontiere (tra gli Stati, tra le lingue, tra i generi, tra le epoche…), la sua facoltà di descrivere e al tempo stesso di incidere sul reale, passato presente e futuro…, è questo il tema degli incontri in programma (mattina “saggistica”, pomeriggio “narrativa”), in cui i vari autori, partendo dalle loro più recenti pubblicazioni, si confronteranno in un dibattito
aperto, a cui siete tutti invitati a partecipare.