Germania: 6 giorni contro l’industria della guerra nel…

… nel campeggio di Kassel organizzato dal coordinamento Rheinmetall.

il comunicato di “Stop Rwm” con link e video.

 

Riprendiamo il comunicato della Campagna Stop RWM  https://stoprwm.wordpress.com sul campeggio tenutosi a Kassel (Germania) contro le fabbriche di armi. Campeggio organizzato dal coordinamento RHEINMETALL ENTWAFFNEN  https://rheinmetallentwaffnen pagina facebook 

 

SEI GIORNI DI LOTTE CONTRO L’INDUSTRIA DELLA GUERRA

Sono state giornate dense di incontri, scambio e manifestazioni. Ringraziamo l’organizzazione del campeggio, l’alleanza  RHEINMETALL ENTWAFFNEN  e tutte le persone che hanno preso parte.
Dopo l’ultimo campeggio del 2019, a cui aveva partecipato una delegazione dal Sudafrica, anche quest’anno il campo ha avuto uno spiccato taglio internazionalista, con la presenza di gruppi curdi, baschi e anche australiani.
A dimostrazione di quale sia il clima che si respira oggi in Europa rispetto al tema della guerra e delle armi, anche nella piazza di Kassel la polizia si è mostrata da subito molto aggressiva: dopo ripetute provocazioni, i manifestanti sono stati attaccati senza motivo nel momento conclusivo del corteo.
Le intimidazioni però non hanno compromesso la partecipazione e l’entusiasmo che abbiamo respirato in queste giornate di lotta.
Anche nei contenuti che sono stati espressi dalla piazza è arrivato forte e compatto un messaggio di solidarietà internazionale che ci accompagnerà sicuramente anche nelle nostre future iniziative qui in Sardegna!
Pubblichiamo alcune immagini in attesa di un incontro in presenza per scambiarci idee e prospettive per il proseguo della lotta.
(Chi fosse interessato a prendere parte all’assemblea di restituzione può contattarci in privato sulla pagina): facebook-stopbombeRWM
Contro la guerra, in ogni latitudine, senza paura!

documenti video

https://twitter.com/DominikSchrett1/status/1565629277135151107?s=20&t=KFvEWnkNE4ID5sGLpD_1Sg

https://twitter.com/DominikSchrett1/status/1565629172558569472?s=20&t=KFvEWnkNE4ID5sGLpD_1Sg

https://www.facebook.com/daniel.berkman.18/videos/1610585576004198

German People resist the Warhttps://www.youtube.com/watch?v=3-dQ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • IGLESIAS SABATO 17 SETTEMBRE 2022 CORTEO CONTRO LA GUERRA
    Raduno ore 17 – PIAZZA Q. SELLA
    MANIFESTAZIONE IN APPOGGIO A:
    Presidio popolare all’aeroporto militare di Ghedi (BS) e Ispezione parlamentare nella base dove sono stoccate tra 20 e 40 bombe atomiche B-61-3, B61-4 e B61-7, di potenza variabile tra meno di 1 chilotone e 340 chilotoni.
    Ghedi (BS) e Iglesias sono collegate da una sottile linea rosso sangue. Oltre a stoccare le bombe nucleari per la NATO, la cittadina lombarda è, infatti, sede del quartier generale di Rwm Italia spa che, nell’iglesiente, produce grosse bombe per aereo e si appresta a produrre droni kamikaze su licenza israeliana. Purtroppo, mentre in Ucraina e in altri 50 conflitti nel mondo, gli innocenti muoiono sotto le bombe, i profitti delle fabbriche di armi crescono vertiginosamente.
    PERCORSO:
    partenza ore 17:30 da Piazza Sella – Corso Matteotti – Piazza Lamarmora – Via Sarcidano – Via Duomo – Piazza Municipio (Palazzo Municipale) – Via Pullo – Via San Marcello – Via Roma – Via Isonzo (Centro Direzionale del Comune di Iglesias) – termine ore 18:30
    PROMUOVONO LA MANIFESTAZIONE:
    Comitato Riconversione Rwm – Iglesias, Cagliari Social Forum, COBAS Scuola – Cagliari, Comitato spontaneo di autodifesa “Sa Defenza”, Comunità “La Collina” – Serdiana, Unione Sindacale di Base – Cagliari, Coordinamento Provinciale “Prepariamo la Pace” – Cagliari
    QUANTI VOGLIONO LA PACE SONO INVITATI A PARTECIPARE AL CORTEO
    Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile

  • Sabato 17 settembre – ore 14,30
    Presidio popolare all’aeroporto militare di Ghedi (BS) in via Castenedolo e Ispezione parlamentare nella base.

    Mettiamo al centro della campagna elettorale il tema della guerra attraverso la mobilitazione:
    • Fuori l’Italia dalla NATO!
    • Contro la partecipazione dell’Italia a tutte le guerre in corso!
    • Soldi per fare fronte alla crisi economica e ambientale e al carovita
    anziché per le spese militari!
    • Per sanità e istruzione pubbliche e di qualità, la lotta al carovita,
    per le bonifiche ambientali necessarie e gli investimenti per la lotta alla crisi climatica, per la creazione di posti di lavoro, per i lavori
    pubblici realmente necessari al paese e un reddito dignitoso per
    tutti/e!
    A causa delle decisioni prese in ambito NATO e UE, l’Italia partecipa attivamente ai conflitti in corso nel mondo attraverso 38 missioni militari e supporta l’impegno bellico dell’Ucraina con armi e soldi gettando benzina sul fuoco di un conflitto che rischia di degenerare in una guerra nucleare.
    La partecipazione dell’Italia a queste guerre ci costa ad oggi 26 miliardi di euro l’anno, cifra destinata ad aumentare in poco tempo fino a 40 miliardi, ossia il 2% del PIL, come imposto dagli accordi NATO e ribadito dal Parlamento italiano lo scorso 12 marzo. Ci costa l’inquinamento di interi territori per la presenza di poligoni militari (come i 3 poligoni NATO in Sardegna, ad Aviano (PN) e tanti altri sparsi sul suolo nazionale), con annesse patologie tumorali tra i civili italiani che vivono e lavorano nei pressi dei poligoni, esposti ad esalazioni di ogni tipo. Ci è costata finora 8000 militari ammalati per l’uranio impoverito, senza contare i contaminati dall’amianto sulle navi militari e da altri fattori cancerogeni legati alla produzione e sperimentazione di armamenti bellici. Innumerevoli inoltre sono i civili dei paesi bombardati dalla NATO, vittime della guerra e delle patologie tumorali e dell’inquinamento ambientale connessi alle attività belliche.
    Infine, ci costa il fatto di essere uno dei principali “paesi bersaglio” per le 113 basi NATO-USA su suolo italiano, a cui si aggiungono altre 20 basi “segrete”, la base USA di Camp Darby (il più grande magazzino al mondo di armi USA all’estero) e per la presenza dei porti nucleari (Cagliari e La Maddalena, La Spezia, Napoli, Gaeta, Taranto, Brindisi, Trieste, Augusta…) da cui transitano sottomarini e portaerei nucleari, come la portaerei Truman che solo la primavera scorsa ha attraccato a Napoli e Trieste.
    Ma quanto denaro, destinato alla guerra e al riarmo, lo Stato italiano potrebbe investire realmente ed efficacemente per riaprire gli ospedali chiusi negli ultimi 20 anni e assumere i 40mila infermieri che mancano e di cui abbiamo bisogno? Quante di queste risorse potrebbero essere investite per l’edilizia
    scolastica oramai fatiscente, la bonifica dei territori inquinati, le tante piccole opere che servono al paese (dissesto idrogeologico, ponti che crollano, strade malmesse, ecc.)? La guerra non porta alcun beneficio ai lavoratori e alle lavoratrici, lo vediamo con gli effetti delle sanzioni alla Russia e la
    speculazione orchestrata da ENI e i grandi monopoli energetici, lo vediamo con l’aumento della
    chiusura di aziende e settori produttivi. La presenza di armi nucleari e altri armamenti estremamente
    pericolosi depositati alla base di Ghedi e in quella di Aviano non portano alcun beneficio agli abitanti di queste zone, né al Paese. Anzi, queste basi, insistendo su aree sismiche (vedi il recente terremoto registrato a pochi km da Aviano) rappresentano un rischio nucleare connesso a quello militare.
    Dove sono i piani di emergenza obbligatori per legge, nazionale ed europea? Noi li pretendiamo.
    Ci opponiamo inoltre con forza all’arrivo in Italia delle nuove testate nucleari B61-12 in produzione oggi ai Sandia Laboratories (USA) e alla presenza delle attuali atomiche B61, considerata illegale da un recente studio degli avvocati di “IALANA Italia”.
    Contemporaneamente al presidio all’Aeroporto Militare di Ghedi, anche presso la base USA di
    Aviano, alla stessa ora, Sabato 17 settembre si terrà un presidio di protesta.
    Facciamo quindi appello ai movimenti, ai comitati, alle organizzazioni sindacali e politiche, alle associazioni affinché aderiscano e partecipino al presidio portando ognuno uno striscione da affiggere alle reti della base per rivendicare soldi per il potenziamento della sanità pubblica, per la
    scuola e l’università, per creare posti di lavoro utili e dignitosi, per il diritto alla casa, per il sostegno alle famiglie, per la tutela dell’ambiente… Perché 40 miliardi all’anno siano destinati a far fronte
    agli effetti più gravi della crisi anziché a rinvigorire le missioni di guerra contro i popoli del mondo e la sottomissione dell’Italia alla NATO!
    Facciamo appello a tutti i parlamentari che intendono dar forza a questa mobilitazione, a far parte della delegazione parlamentare, per ora composta dalla On. Simona Suriano, la On. Yana Ehm e la Sen. Bianca Laura Granato, che effettuerà l’ispezione nella base.
    Gli striscioni e le bandiere di tutti gli aderenti e i partecipanti sono l’investitura popolare alla
    delegazione delle/i parlamentari.
    Diamo forza alla lotta contro la NATO, per il suo scioglimento, per mettere fine alle guerre nel mondo!

    SCIOGLIAMO LA NATO!
    NO ALLA PARTECIPAZIONE DELL’ITALIA ALLA GUERRA!

    PER GLI INVESTIMENTI IN SANITA’, LAVORO, ENERGIE RINNOVABILI E LOTTA AL CAROVITA!

    Promuovono: Associazione Nazionale Vittime dell’Uranio Impoverito (ANVUI), Centro Sociale 28
    Maggio – Rovato (BS), Donne e uomini contro la guerra – Brescia, Centro di documentazione
    “Abbasso la guerra”
    ADERENTI: Tavolo della pace Val Brembana circolo Don Gallo e Peppino Impastato, Compagne e compagni contro il Green Pass di Brescia, Partito di CARC, PCI di Brescia, PRC di Brescia, Unità Popolare Val Brembana, ADL Varese sindacato di base, GTA – Gratosoglio Autogestita, Coordinamento Milano Insorge, Miracolo a Milano, Unità Popolare Lombardia, Unione Popolare Brescia, La Città Futura – collettivo politico, Unione Popolare Lombardia, Forum contro la guerra, WILPF Italia, Un’altra storia – Varese, Potere al Popolo! Varese, Unione Popolare Varese, Parallelo Palestina (referente Gabriella Grasso), PMLI Lombardia, No Triv Lombardia, AWMR Italia – donne della regione mediterranea, Associazione Sanità di Frontiera – ODU – ETS, Punto Pace di Pax Christi – Tradate (VA), Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI, Comitato di Liberazione Nazionale – CLN, Luigi Piccirillo – consigliere regionale Lombardia (gruppo misto), Odissea – blog, NWRG odv – onlus, Ora in silenzio per la pace – Genova, Cerchio delle donne – Rovato (BS), Comitato Riconversione RWM, Coordinamento “prepariamo la pace”- Cagliari, Tavola della pace della Franciacorta, Angelo Baracca, attivista antinucleare, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, Circolo PRC Franciacorta, Insieme a sinistra – movimento alternativo per Ghedi, Unione Sindacale di Base – Brescia, Patria Socialista Milano, FISI Lombardia
    Per adesioni: 3208491257/ 3313298611/ 3394166753

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