Canne innocue e scuole nocive
Dopo la lettera di Carlo Giovanardi sul mio blog, mi sono state segnalate parecchie cosucce. Un amico mi racconta che i «cani poliziotti» a caccia di fumo davanti alle scuole vengono chiamati (da chi segue le vicende parlamentari) «i giovanardi». Un’amica mi racconta tristi storie di delazioni, persecuzioni e ricatti. E quasi per caso vengo a scoprire questa bella idiozia nella città dove da un po’ di anni vivo (Imola).
In estrema sintesi. Un ragazzo vuole scrivere per il giornalino della scuola un articolo «pro e contro la legalizzazione della cannabis». Gli viene impedito dalle «autorità» (ah-ah) «scolastiche». Ecco qui sotto il suo articolo (che gira in rete), giudicate voi. Non ho cambiato nulla, solo corretto un refuso.
«Premetto che mi sono sforzato di affrontare questa spinosa questione nel modo più neutrale possibile, cercando di analizzare quanto giustamente o quanto ingiustamente le attuali leggi sulla canapa limitino il personale perseguimento della felicità, considerando anche i vantaggi e gli svantaggi provocati alla società dall’eventuale abolizione o modifica di tale legge.
Il termine marijuana, o ganja nella lingua creola giamaicana, si riferisce alle infiorescenze femminili della pianta di cannabis in cui sono contenute diverse sostanze stupefacenti psicoattive, tra cui la principale è il tetraidrocannabinolo (THC) che ha inoltre proprietà antinausea, antidolorifiche e stimolanti l’ appetito.
L’attuale legge italiana sulla cannabis “Legge Fini” del 2003 punisce in modo molto diverso il possesso di una “dose personale” o di una “dose destinata a terzi” ( ovvero lo spaccio). La distinzione tra quantità personale e quantità destinata alla vendita è tutt’ora un vuoto legislativo in quanto non esiste un limite preciso. Le pene prevedono la sospensione di patente di guida e del passaporto da un mese a un anno e l’obbligo di frequentare un programma riabilitativo per il possesso di una dose personale; mentre prevedono invece la reclusione da 6 a 20 anni in caso di spaccio.
Per quanto riguarda l’aspetto medico gli effetti fisicamente dannosi non sono in nessun modo accertati: non è mai stato registrato “un morto per cannabis” e gli eventuali danni sono certamente meno pericolosi delle sigarette e dell’alcol. In più attraverso la legalizzazione le sostanze sarebbero controllate e di buona qualità quindi non essendo modificate chimicamente (come spesso avviene invece nel mercato illegale) i danni sarebbero ancora minori. Inoltre la cannabis è già usata con scopo terapeutico per curare malattie come AIDS, l’Alzheimer, la sclerosi multipla e molte altre. Tuttavia provoca una distorsione del reale (capacità recettive), sensazione di aumento delle percezioni e un’attenuazione della reattività fisica e mentale.
Passando all’aspetto sociale invece i dati olandesi (dove la cannabis è legale ) mostrano come con la legalizzazione il consumo aumenta, smentendo quindi l’idea che il proibizionismo inciti al consumo; tuttavia gli stessi dati ci informano anche del fatto che grazie alla legalizzazione il consumo di droghe pesanti è diminuito notevolmente anche per l’eliminazione del contatto consumatore-spacciatore, ciò smentisce la credenza comune secondo cui “lo spinello è la porta d’accesso alle droghe pesanti”. Inoltre l’eventuale legalizzazione prevederebbe luoghi precisi destinati al consumo di cannabis, come avviene in Olanda nei coffee shop, con un consumo quindi più controllato e più sicuro.
Sul piano economico si calcolano enormi guadagni per lo Stato: negli States, in particolare in California, dove è apertissimo il dibattito sulla legalizzazione, grazie anche all’amministrazione Obama, si parla di una tassazione di 50$ per oncia (circa 30 g), non azzardo quantificare ma è facile capire che si tratta di cifre importanti. In particolar modo in Italia si eliminerebbe gran parte del mercato illegale da cui le mafie traggono gran parte dei loro profitti. Tuttavia in particolar modo in Italia non è detto che si eliminerebbe completamente questo mercato illegale come dimostra l’esempio delle sigarette ( vendute sottobanco a prezzi migliori ).
Concludendo, riguardo l’aspetto psicologico lo “sballo” favorisce sicuramente i rapporti interpersonali ed allenta le tensioni; ma non è certo l’ ideale per attività di concentrazione come la guida: sarebbero necessari controlli rigorosi e limiti precisi come per l’ alcol.
Infine vorrei anche sottolineare come la legalizzazione diminuirebbe il consumo delle “mortali” sigarette ( lo dimostrano i soliti dati olandesi ) e quanto sia importante distinguere e differenziare le droghe pesanti dalla cannabis.
Questi sono i molti vantaggi che porterebbe la legalizzazione; i pericoli sono altrettanti e spetterebbe allo Stato arginarli attraverso controlli rigorosi e l’ istituzione dei coffee shop.
Alcuni links utili e interessanti:
Per maggiori dettagli sulle leggi attuali riguardo la cannabis:
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/droghe3.htm
http://www.droga.net/fuoco/DL_Fini.htm
Il più famoso libro mai scritto sui possibili usi della canapa e in generale sul proibizionismo “the emperor wears no clothes” di Jack Herer
Vi invito a fare le vostre considerazioni su questa questione e a cercare di riflettere senza i pregiudizi che anni di bugie proibizionistiche hanno diffuso».
Ecco l’articolo. Informato, pacato, sensato. Utilissimo per una discussione. Essendo io pignolissimo avrei da obiettare su un paio di punti ma la sostanza è quella. C’è fra i proibizionisti nostrani qualche «esperto» che invece possa citare un solo morto per “marja”? Si vocifera che in un certo giorno dell’anno X in un porto imprecisato di uno dei 5 continenti un enorme container cadde in testa a un passante, il signor W. Y. e purtroppo lo uccise: nel container si dice vi fossero quintali di spinelli. E questo è l’unico caso in cui la ganja avrebbe ucciso.
Ora cosa passa nella testa di un preside (o chi per lui) che non pubblica – abusando della sua autorità (ah-ah) oltretutto – un simile articolo? E’ una domanda difficile ma forse c’è un quesito ancora più inquietante: ma cosa aspettano studenti e studentesse a ribellarsi a questa scuola demente dove le «autorità» (ah-ah) non battono ciglio contro la Gelmini che distrugge ogni mattone della scuola pubblica ma censurano film, articoli, dibattiti?
Qui a Imola molte scuole (ih-ih) sono dominate da presidi e insegnanti (uh-uh) legati a Cl, cioè Confusione e liposuzione (come dite? Significa Comunione e liberazione? Va beh, nel loro caso è uguale). Mi ricorda un vecchio e saggio amico che anni fa Zucchero cantava: «solo una sana e consapevole ribellione libera i giovani da stress e da Cl». Come dite? I versi esatti erano «una sana e consapevole libidine libera i giovani dallo stress e dall’Azione cattolica»? Può darsi ma il concetto non cambia granchè.
Scriveva giusto 100 ani fa Mark Twain che: «Dio fece un idiota per prova e poi fu in grado di creare il Consiglio di amministrazione di una scuola»: Come aveva (e tuttora ha) ragione il buon vecchio Mark.
Ciao db! Sono uno studentello proprio della scuola in questione… Sai che proprio un uccellino(un pò sballato) mi raccontava quello che succedeva nel consiglio di amm…istituto pochi giorni fa?
Bè sto uccellino arriva da me e mi dice che all’ordine del giorno c’è un argomento di vitale importanza, e mi dice che l’indignazione è alle stelle, che le voci si alzano e le sedie tremano all’echeggiare della parola ILLEGALITA’ all’interno della sala…
oh ma vez, che succede? Quale catastrofe,che digrazia incombe sulla scuola? Un gruppo di ultras ha preso a manganellate la prof di religione??..no, aspetta, Il segretario di fiducia ha dichiarato la sua omosessualità latente??Il capobranco ha ricevuto il caffè freddo?
ci sei vicino…Un articolo SCRITTO da uno STUDENTE della scuola PARLA di cannabis.
AAHAHAUUUUUUaaaauhuahuha THAT’S TERRIBLE! :-O
SIA CHIARO CHE IO SONO SEMPLICEMENTE UNO STUDENTELLO, CHE L’UCCELLINO E’ SOLO UN UCCELLINO E L’AUTORE DELL’ARTICOLO E’ UNA POVERA VITTIMA INCATENATA A QUESTO SISTEMA….ma certe cose non possono succedere, e ti prometto, caro db, che il fatto non può passare inosservato…
e che ci devono pensare bene prima di non pubblicare un articolo su un tema aperto e discutibile su un giornalino degli studenti e che degli studenti dovrebbe essere.(mi dicono anche le assemblee…? mmmh,dai non esageriamo)
No,no,no, con la censura democratica del consiglio di istituto proprio non ci sto,anche a costo di radunare tutti gli uccellini della scuola..