Carcere Dozza: la pagliuzza e la trave

Leggendo il titolo – sui media locali – si pensa a una banconota falsa e invece…

di Vito Totire (*)

Una parlamentare (**) redarguita per aver donato una banconota a una persona detenuta! E’ assurdo: mentre il governo in carica pare voler affossare il nuovo regolamento penitenziario viene contestato a una parlamentare un atto di solidarietà.

Ci sfugge quale sia la sanzione prevista; se magari qualcuno ce lo fa sapere conosceremo meglio il carcere e le sue assurdità.

Al momento possiamo dire che siamo stanchi di questo modo di vedere le pagliuzze e non vedere le travi. Solo qualche giorno fa (***) abbiamo richiamato l’attenzione sul fatto che in via del Gomito si sono rotte le tubazioni di cemento amianto che trasportano l’acqua cosiddetta “potabile”;

Chi ha creduto congruo rinfacciare un gesto di solidarietà ha chiuso un occhio sul rischio da noi denunciato. Ma la situazione generale della Dozza (****) esige, con urgenza, che vengano alla luce le numerose “travi” che contraddistinguono il penitenziario:

  1. Alla Ausl di Bologna abbiamo chiesto il 3 gennaio copia del rapporto semestrale sulle carceri: ancora nessuna risposta!
  2. Dal 2014 ogni sei mesi commentiamo i rapporti semestrali e denunciamo una situazione vessatoria di illegalità che sconfina nell’abuso di mezzi di correzione
  3. Qualunque autorità sanitaria pubblica che agisse in vera autonomia da altri poteri statali avrebbe già da decenni decretato la inagibilità igienico-sanitaria della Dozza e qui si grida allo scandalo per una banconota donata alla luce del sole! MA DAVVERO IL RE E’ NUDO E NESSUNO SE NE ACCORGE?
  4. La situazione di ozio e disoccupazione in cui versano le persone detenute è degradante e umiliante ma lo Stato guarda da un’altra parte salvo qualche penoso intervento riparativo adottato solo per evitare le sanzioni della UE: ci riferiamo agli sconti di pena accordati a che ho vissuto in condizioni di isolamento. Ma gli sconti di pena postumi non potranno ripagare il distress causato da condizioni disumane di detenzione;
  5. Affrontare il gravissimo stato di disoccupazione e di inedia è possibile, basta guardare alla esperienza della Caritas nel carcere di Benenvento: ci vogliono fatti e non chiacchiere.
  6. Il carcere della Dozza non risponde ai requisiti minimi sanciti dall’Onu nel 1965 e formalmente (ovviamente sulla carta) dalla Regione Emilia-Romagna: dunque la Dozza va demolita!

Bologna, 23.2.2018

NELL’IMMAGINE la copertina di un bel libro: curato dall’associazione Antigone – e illustrato da Mauro Biani, Dariush, Vauro, Ellekappa, Staino, Manara, Sparagna e altri – pubblicato da Sinnos.

(*) Vito Totire è portavoce del circolo “Chico” Mendes di Bologna

(**) per la cronaca la parlamentare è l’ex grillina (imolese) Mara Mucci, attualmente candidata nella lista +Europa di Emma Bonino 

(***) vedi Amianto-Bologna: scusate se insistiamo…

(****) cfr Dossier Dozza-Bologna: un carcere illegale

 

 

Redazione
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