Catania, 2-3 novembre: “On the move”
IFOR – CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA MIGRAZIONE
di Domenico Stimolo
International Fellowship of Reconciliation – IFOR – è la più antica organizzazione “di pace a base spirituale” del mondo con branche in oltre 40 diversi Paesi. Fondato nel 1914, l’IFOR detiene dal 1979 lo status consultivo presso l’ECOSOC alle Nazioni Unite. E’ presente con propri rappresentanti a Ginevra, New York, Vienna e Parigi.
Durante le due giornate a Catania saranno esaminate le motivazioni che nello scenario mondiale determinano le emigrazioni, con particolare attenzione alle dinamiche dei viaggi di spostamento e ai modelli di solidarietà, accoglienza e inserimento che vengono attuati nei vari Paesi interessati nel ricevimento dei flussi emigrativi.
Interverranno rappresentanti locali, nazionali ed internazionali, di organizzazioni umanitarie e di rifugiati. E saranno presenti: Un Ponte Per, SOS Mediterranèe, Sant’Egidio, Rete Recosol, Christian PeaceMaker Teams, Africa Unita, Bastob Bangladesh, Sanctuary Movement, Global migration Policy…..
Saranno approfondite le tematiche che obbligano alla fuga dai Paesi di origine: guerre, negazioni di libertà, processi di strutturale mutazione climatica e desertificazione, drastico impoverimento delle condizioni di vita conseguenti ai modelli di intervento delle forze economiche e finanziarie mondiali.
Interverranno fra gli altri Junior Nzita Nsuami, ex bambino soldato della Repubblica Democratica del Congo e Ambasciatore delle Nazioni Unite per la campagna ONU #EnfantPasSoldat; Abdelfetah Mohamed, rifugiato eritreo mediatore interculturale e rappresentante dell’Associazione Africa Unita; Mohamed Ba, artista e attivista senegalese; Ismaeel Dawood, Civil Society Desk Officer presso Un Ponte Per; Roberta Ferruti referente della Rete Re.Co.Sol.
La Conferenza si svolgerà presso il Palazzo della Cultura in via Vittorio Emanuele 121. A conclusione dei lavori la sera del 3 novembre evento musicale alle 21 nel chiostro della Camera del Lavoro – via Crociferi 40 -.
Il Consiglio internazionale quadriennale dell’IFOR si terrà a Zafferana Etnea ( Catania) dal 4 all’11 novembre.
Per approfondimenti su IFOR http://www.ifor.org/#mission
mi spiace dover dire che, purtroppo, dubito che questa mega ONG, come ben altre, si sottragga al ruolo di ausiliaria dell’attuale governo delle migrazioni che oggi è approdato a una vera e propria guerra alle emigrazioni e alle immigrazioni non solo con le gesta e le pratiche incitate dai Salvini, Orban, governanti austriaci ma anche Macron e altri, ma anche con la trasformazione della cooperazione e degli aiuti ai paesi di partenza in esternalizzazione violenta (militaro-poliziesca) delle frontiere, cioè dei controlli e quindi della persecuzione dei migranti sino a dare armamenti e ingenti fondi a regimi notoriamente responsabili di crimini contro l’umanità e a bande criminali quali quelle libiche, mentre i paesi ricchi (UE, Stati uniti ma anche emirati e arabia saudita) continuano a devastare i paesi di emigrazione, a provocare guerre locali, ad accaparrarsi delle risorse e a costringere alle partenze disperate rischiando la morte per non morire lì …
Nell’articolazione di questa “governance” neoliberista delle migrazioni si situa anche tutto il mondo della cosiddetta accoglienza con operatori, spesso in buona fede, in mezzo ad altri delinquenti (vedi mafia capitale) sempre più costretti dai governanti fascisti-razzisti-sessisti a sostenere il proibizionismo violento delle migrazioni nei paesi di arrivo e anche nei paesi di partenza … non tutte le ONG e non tutti gli operatori sociali e sanitari sono embedded … ma è ora di smacherare per sempre le già da tempo “multinazionali del cuore” (vedi il caso Unicef :
https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/donazioni-unicef-c-il-66-finisce-ad-una-societa-privata/- che affida la gestione delle donazioni a una società privata che ne trattiene i 2/3 ma rifiuta di denunciare come parte lesa nonostante l’invito dei magistrati …).
vedi in particolare :
http://effimera.org/la-guerra-alle-migrazioni-ovvero-la-sussunzione-tutti-disastri-della-deriva-neo-liberista-politico-totale-salvatore-palidda/
e altri testi pubblicati dalla bottega del Barbieri
Gentile sig. Turi,
La invitiamo a conoscerci prima di formulare un giudizio.
Esprimersi a priori e’ pre-giudizio e purtroppo ostacola il dialogo che come IFOR riteniamo lo strumento dialogo per poter affrontare le sfiede del nostro tempo.
La stessa iniziativa che si e’ svolta a Catania e’ stata presentata come “conversazione” sulla migrazione in quanto ciascuno e’ potuto intervenire, esprimersi liberamente, confrontarsi con gli altri partecipanti ed ascoltare chi e’ “migrante”, una condizione temporanea che non definisce l’individuo ma la condizione corrente in cui vive.
IFOR e’ un movimento mondiale per la pace e la riconciliazione e non ricopre un “ruolo di ausiliaria dell’attuale governo delle migrazioni”. L’unico ruolo ausiliare che si puo’ attribuire all’IFOR e’ ausiliare agli sfozi di uomini e donne che ovunque nel mondo si attivano secondo i principi della nonviolenza per costruire una cultura di pace, dove, nel caso specifico, l’accoglienza, la prevenzione, l’analisi delle cause, l’implementazione dei diritti ecc… sono valori irrinunciabili.
Non comprendo, anzi rimango sbigottito, sul perché “Turi” nel suo commento debba stroncare a priori l’iniziativa di IFOR. Ha delle specifiche argomentazioni di merito, ben provate, a sostegno delle sua “generalista” valutazione negativa, così come espressa? Che nel particolare riguardino questa “ mega Ong”?
A leggere il suo scritto sembrerebbe proprio di no.
L’iniziativa catanese di oggi ( continua anche domani) è stata molto specifica e pregnante, con una partecipazione di circa 100 persone. Diversamente di ciò che avviene in altre occasioni, non si è parlato sui profughi-migranti e per i profughi- migranti. Bensì, la parte preponderante del tempo ha visto interventi di Loro!
Quindi interventi di chi ha vissuto direttamente sulla proprio pelle le “ragioni” della fuga.
Nel tavolo relazionale ( oltre alla coordinatrice di Ifor) , e a armonizzare il dibattito sulle tematiche poste, ci sono stati:
• Abdelfetah Mohamed – giovane profugo eritreo, approdato in Sicilia nel 2011, mediatore culturale; autore del libero “ Le cicogne nere. Hidma. La mia fuga.
• Junior Nzita Nsuami – ex bambino soldato della Repubblica Democratica del Congo ( rapito a 11 anni, costretto a combattere per tre anni), ambasciatore di buona volontà delle Nazioni Unite per prevenire il reclutamento di bambini nel Congo; promotore dell’iniziativa ONU “ Enfants pas soldats”; autore del libro “ If my life as a Child soldier could be told”.
• Mohamed Bai, senegalese; ha parlato sulle cause dell’emigrazione, della povertà economica in Africa, dell’Occidente mosso da conquiste e consumi….. “ il modello democratico europeo non è confacente all’Africa”……grandi distorsioni sono nate dall’epoca colonialista e da come sono state fatte le definizioni delle frontiere…..” le risorse sono la nostra grande dannazione”..
• Iasmal Jaud, profugo irakeno ( mi scuso per eventuale storpiatura del nome )….” Fermare la compravendita di armi”…..” lavorare sulle ragioni che determinano la povertà”.
Nel corso della giornata sono inoltre intervenuti un rappresentante nazionale di MIR Italia, Mussei Zerai – il prete eritreo salva i migranti che ha fatto un intervento di rara efficacia, richiamando tra l’altro la tragedia avvenuta davanti a Lampedusa il 3 ottobre di cinque anni addietro con 368 annegati -, la presidente, Valeria, italiana di SOS Mediterranee che ha illustrato le attività della Ong e della nave Aquarius, il vicepresidente di Ifor.
Domani si parlerà della criminalizzazione delle associazioni umanitarie. Interverrà tra gli altri la rappresentante di Recosol, specificamente sull’esperienza di Riace e del suo Sindaco Mimmo Lucano.
Non aggiungo altro, per evitare di appesantire il testo. Sull’impostazione programmatica delle due giornate rimando alla lettura del mio testo iniziale.
Giusto per dare alcune note sulla 2° giornata ( 3 novembre) “On The move” organizzata da IFOR sulle migrazioni globali a Catania, con oltre 100 partecipanti, e traduzione simultanea.
In mattinata, dopo la proiezione del documentario di Micheal Fortes ( Consiglio dei diritti ONU) sulle criminalizzazioni in atto sui migranti e sulle persone che svolgono attività di aiuto, si è svolto un rilevante ed intenso confronto-dibattito sulla situazione dei profughi-migranti, coordinato da Abdelfetah Mohammed, affiancato da altri quattro “approdati” in Sicilia, provenienti da Senegal, Afghanistan, Costa D’Avorio, un cittadino con genitori extracomunitarie nato a Catania: Bai, Alì, Lucien, Moussa. Svolgono tutti attività di mediatore culturale. Di grande eccellenza il ruolo di Aabdelfetah, dell’associazione “ Africa Unita”.
Nel pomeriggio si è svolta una “tavola rotonda” sulla situazione di vita dei profughi-migranti in varie parti del mondo, con relazioni di :
• Runbir Serkepkani , Grecia – militante, operante nell’isola di Lesbo
• Arauhi Das ( donna) del Bangladesh – dell’organizzazione Bastob – sulla persecuzione del popolo Rohingya in Birmania.
• Susan Smith ( donna), statunitense, dell’organizzazione “ Muslim Peace Fellowship, Sanctuary Movement”.
• Roberta Ferruti. Di Rete RECOSOL dei Comuni Solidali. Ha fatto un appassionato intervento sull’esperienza storica di accoglienza di Riace e sul l sindaco perseguito Mimmo Lucano.
• Ienn Mcintyre ( donna), canadese, dell’organizzazione Romero House.
Quindi, dibattito e gruppi di lavoro conclusivi ( suddivisi in tre aree: inglese, francese, italiano).
In serata concerto musicale presso la Camera del Lavoro ( Cgil) di Catania.
d.s.
Ringraziamo Domenico Stimolo per aver dato comunicazione sull’iniziativa dell’IFOR e per le puntuali precisazioni sulla due giorni di confronto sul tema della migrazione.
Siamo grati per il sostegno e la ricca partecipazione alla “conversazione” internazionale che ha coinvolto numerose realta’ locali, nazionali ed internazionali.
Una voce diversa e’ emersa tra il frastuono attuale di intolleranza, demagogia, discriminazione, pregiudizio, paura e non conoscenza. Una voce consapevole che intende osservare, ascoltare, analizzare, confrontarsi e ragionare per trovare delle alternative che rispettino e realizzino il diritto di tutti per una vita dignitosa.
Siamo “on the move” e confidiamo che anche il dialogo e il confronto costruttivo non si fermi e prosegua.