Catania: il 25 aprile e dopo
La Resistenza continua, un appello di CAROVANE MIGRANTI (oggi a Catania e poi in Tunisia e al confine italo-francese)
Stamattina a Catania corteo cittadino e nel pomeriggio – ore 15 – incontro con i/le richiedenti asilo del Cara di Mineo (https://www.facebook.com/events/150190472455571/)
26 aprile – ore 11 – conferenza stampa al porto di Catania
Rete Antirazzista Catanese (seguici su FB)
Il 25 e 26 aprile avremo ospite a Catania una delegazione di CarovaneMigranti, prima delle tappe in Tunisia e nel confine italo-francese.
Riportiamo di seguito il loro appello:
Siamo parte di un unico mondo. Ogni giorno incrociamo donne e uomini che scappano dalla miseria per cercare una vita degna nel nostro paese e ancor più nel resto d’ Europa. Fuggono da guerre, fame e siccità. Rubano loro l’acqua e la terra imponendo modelli di crescita insostenibili quali possono adeguarsi solo le organizzazioni criminali che, grazie al controllo completo del territorio e dell’economia, tendono ad insidiare la presenza degli stati nazionali. Queste parole aprirono la prima Carovana nel novembre del 2014. Con noi testimoni centroamericani del Movimiento Migrante Mesoamericano , le Madri della Caravana de Madres Centroamericanas e le Madri tunisine di quelle cinquecentoquattro famiglie che cercano i loro parenti sostenendo, nell’indifferenza assoluta dei Governi.
Un filo di resistenza e speranza accompagna, unisce e consolida questo viaggio. In questi anni hanno camminato con noi una dozzina di testimoni la cui vita racconta la “migliore umanità“ e oltre una cinquantina di volontari. Con loro abbiamo attraversato luoghi e incontrato decine di comunità in resistenza, laboratori di base, buone alternative alle politiche dell’Europa fortezza.
Quest’ anno la quarta Carovana, unirà le due sponde del Mediterraneo . Dalla Sicilia, dove l’Europa ha sequestrato le navi umanitarie, alla Tunisia. E ancora una volta nuovi testimoni dall’altra parte dell’Oceano porteranno e condivideranno le loro esperienze decennali di organizzazione e resistenza con le Madri del Mediterraneo. Ospiti degli amici tunisini, che ci hanno a lungo accompagnati, per conoscere direttamente i posti da cui partono vecchie e nuove rotte migratorie. I famigliari, tunisini e messicani, delle persone scomparse nel viaggio migratorio avranno modo di conoscersi direttamente e proseguire insieme nell’instancabile ricerca dei propri figli, della verità e della giustizia che istituzioni e governi non garantiscono loro.
Le tappe della quarta Carovana : Il viaggio in Tunisia sarà anche l’occasione per sostenere il lavoro infaticabile dell’associazione La Terre pour Tous . Da anni, insieme ai famigliari, chiede con insistenza al nostro Governo che si faccia luce sui giovani sbarcati sulle nostre coste, durante e dopo la Rivoluzione dei Gelsomini, e poi spariti. Non conosciamo la verità, ma se la conoscono i governi, quello italiano in primo luogo, hanno il dovere di rispondere ai famigliari che continuano a non conoscere la sorte dei loro parenti. Non sono mai arrivati? Dove sono? Intanto in Tunisia la situazione sociale non è certo migliorata e La Terre pour Tous si impegna quotidianamente nel tentativo di costruire per i giovani del posto opportunità di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro al fine di offrire loro alternative all’emigrazione e di informarli su rischi e conseguenze del viaggio migratorio.
La seconda parte della Carovana invece vedrà noi e i testimoni incontrare chi cerca di attraversare il confine italiano dal versante italo francese. A Ventimiglia , lungo la Valle Roya , Bardonecchia e Briancon ci aspettano le associazioni e i cittadini solidali che cercano di alleviare giorno dopo giorno le difficoltà e l’ infinita attesa di chi è intrappolato alla frontiera. Al fianco delle buone pratiche di accoglienza crescono nell’ombra gruppi di faccendieri che hanno trovato fonte di facile guadagno nella mala-accoglienza dei richiedenti asilo . La fortezza Europa cementa il peggio dei suoi egoismi , nuovi fascismi si rinsaldano contemporaneamente alla realizzazione di nuovi pogrom anti migranti alle frontiere . Nuovi desaparecidos . Aumentano i morti sulle nuove rotte, aumentano gli scomparsi , anche e soprattutto in quegli Stati ai quali l’Europa da credito e denari ed entro i quali vorrebbe fermare i popoli che fuggono da guerre e miseria. E noi, deboli ribelli, da una parte all’altro del Mediterraneo, così come oltre Oceano, ci battiamo contro le politiche neoliberali e razziste dei governi, contro il nuovo Medioevo futuro. Soprattutto grazie al sostegno di tanti come voi
Le Carovane si sono sempre autofinanziate. E dopo i giorni a Catania ripartiranno per Tunisi e poi alla volta di Torino con i messicani e i due ospiti tunisini fino al confine italo-francese.
Il Collettivo di CarovaneMigranti
PERCHÈ ESISTIAMO? Carovane Migranti ha come principale obbiettivo la creazione di ponti in un’epoca di politiche che mirano, attraverso l’innalzamento di muri, a difendere i confini e non le vite umane. Un tratto distintivo della nostra esperienza è il legame con il Movimiento Migrante Mesoamericano . Fin dal nome – al plurale – Carovane Migranti vuol essere un ponte con quella esperienza decennale, cercando di favorire pratiche di interlocuzione e scambio tra realtà di lotta e resistenza delle due sponde del Mediterraneo e dell’America Centrale.
IN COSA CREDIAMO? Riteniamo rischioso ridurre il fenomeno migratorio globale a semplici cifre e dati , tralasciando le molteplici cause che stanno alla base della decisione di ogni individuo di lasciare il proprio Paese. Non prendere atto di questa complessità porta alla nascita di quel tipo di categorizzazioni (migrante economico, rifugiato) alla base dell’inaccettabile comportamento di chiusura delle istituzioni italiane ed europee. I e le testimoni sono il nucleo del racconto ed è la loro voce quella che vogliamo condividere con le realtà sociali con cui entriamo in relazione . Sono sempre più evidenti i nessi tra le politiche migratorie nordamericane e messicane con quelle europee. Il cammino dei migranti centroamericani spesso coincide con le rotte del narcotraffico , in maniera analoga le mafie nella nostra penisola e quelle che in pochi mesi hanno preso il sopravvento nel corridoio balcanico allargano inesorabilmente il controllo sul destino dei migranti che giungono sulle coste europee.
CarovaneMigranti
http://carovanemigranti.org/le-carovane/carovana2018/
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