Catania: l’anarchia secondo il sindaco Trantino

Il primo cittadino di Catania sostiene che “… quella larga parte di cittadini che credono che Catania sia cosa loro e che l’ anarchia sia il principio a cui ispirarsi….”
di Domenico Stimolo

 

Foto ripresa da https://www.lasiciliaweb.it/2024/08/renna-sta-dando-fin-troppo-alla-citta/

 

Dunque, il sindaco di Catania Enrico Trantino  sostiene che “…quella larga parte di cittadini che credono che Catania sia cosa loro e che l’anarchia sia il principio a cui ispirarsi…” (qui la dichiarazione).

Ma, di fronte ad  atti illegali di cittadini catanesi, perchè viene richiamata l’ Anarchia?
Nulla è da sapere!
E’ ben noto invece, agli storici….ma non solo (molti cittadini conoscono bene a tal riguardo) che l’ Anarchia è stata (ed è in maniera più” “sfumata”) un grande Movimento politico-culturale-umano, che già dalla “meta” dell’ ottocento si è posto la grande questione di come liberare l’ umanità dalle diseguaglianze, dal razzismo, e conclamando la parità di genere uomo- donna .
Alcuni esempi molto eclatanti (…. per non scavare nel solco della storia):
– Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Una vicenda drammatica conosciuta dai più a livello internazionale. Anarchici italiani, emigrati negli Stati Uniti, in prima fila, sempre, contro lo sfruttamento,  condannati a morte (23 agosto 1927), per accuse non veritiere.
– Guerra civile spagnola ( 1936). A seguito del colpo di Stato dei militari ( generale Franco),  contro la legittima e democratica Repubblica spagnola, intervennero molti volontari internazionali, tanti gli anarchici ( compreso gli italiani) che si batterono contro i golpisti e i nazifascisti italo- tedeschi intervenuti massicciamente contro la Democrazia spagnola .
– Durante la dittatura fascista in Italia, tra i tanti oppositori democratici, molti furono gli anarchici che si batterono durante il famigerato e assassino “ventennio”,  e nella fase della Lotta di Liberazione contro i nazisti invasori e i Loro stretti alleati fascisti della Rsi.
-Si ricorda, infine, Giuseppe Pinelli, partigiano, ferroviere, che dopo la strage fascista di piazza Fontana a Milano (12 Dicembre 1969) ” cadde” da una finestra del Commissariato di Milano.
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