Cemento-amianto: la “via crucis” di Loiano
Lettera aperta di Vito Totire (*)
Ai mezzi di informazione
Al signor Prefetto di Bologna
In Emilia-Romagna (non che altrove vada meglio) “non si sa più cosa fare” per le bonifiche del cemento-amianto.
Emblematica la situazione di Loiano, sito via della Croci:
- Segnalato alle istituzioni il 9.12.2019 era già forse da venti anni meritevole di bonifica ma il Comune non ha mai voluto deliberare il censimento e quindi i siti si “scoprono” … con calma
- Dopo un inspiegabile enorme lasso di tempo il sindaco fa una ordinanza (marzo 2021) per la bonifica entro 60 giorni previa comunicazione entro 15 giorni della natura dei materiali
- Passa il tempo; il Comune (che tuttora non risulta avere neanche ricevuto certificazione circa la natura dei materiali) concede una proroga per la bonifica al 12 agosto 2021
- La bonifica non risulta ancora effettuata; il sindaco non risponde alle richieste di informazioni della AEA; dagli uffici si apprende che non ci sono ulteriori deroghe e che la inadempienza è stata “segnalata”
Se la situazione è questa occorre che la autorità sanitaria locale «agisca in danno» e subito, sostituendosi all’inadempiente e addebitandogli contestualmente i costi.
Numerosi gli interrogativi che questa vicenda ripropone:
- Quasi tutti sprizzano propositi “green” nei loro discorsi poi, quasi sempre, non si quaglia niente, anzi…
- Certo la fonte dei guai non sta a Loiano ma in Regione dove la giunta – sostenuta dal “sole che ride” e dagli emiliano-romagnoli coraggiosi (fossero stati pavidi cosa sarebbe successo ?) e contrastata da una destra incapace di avere un minimo pensiero ecologico (neppure a parole) – ha ostacolato attivamente l’unica prassi ragionevole ed ergonomica possibile: il censimento capillare del cemento-amianto nel territorio previo obbligo di notifica-monitoraggio e bonifica da parte del proprietario dell’immobile o del sito.
Lo abbiamo detto tante volte: SE PER LA BONIFICA DI UN CAPANNONE CI METTIAMO DUE ANNI (COME GIA’ FU A LOIANO PER IL SITO DI VIA DI VIA NAPOLEONICA) TRA 500 ANNI AVREMO ANCORA CEMENTO-AMIANTO NEL TERRITORIO.
Ognuno tragga le valutazioni sociali e politiche del caso.
Noi invece chiediamo CENSIMENTI E BONIFICHE SUBITO.
Visto che la Regione e molti sindaci non sono in grado di gestire proponiamo che governo e prefetti nominino commissari ad acta.
Non se ne può più ! E chiediamo rispetto anche per le associazioni di volontariato che devono spendere risorse ed energie per contrastare un immobilismo inaccettabile.
(*) Vito Totire è portavoce di AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute