Cento e passa pittori naif – 04 (Marino Di Fazio)
di Mauro Antonio Miglieruolo
Quello che segue è il primo di alcuni capitoli della rassegna dedicati a un singolo artista. Ho valutato che Marino Di Fazio fosse il pittore adatto a illustrare le tendenze in atto nel campo della pittura naif. Una seconda rassegna dei suoi quadri è già in programma.
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Marino Di Fazio è nato a Genova il 09/02/1949. Nei primi anni settanta scopre la vocazione di pittore, che coltiva da autodidatta. Inizia l’attività pubblica nel 1979 con una mostra personale, che troverà seguito negli anni successivi in mostre personali e collettive a Viareggio, Firenze, San Marino, Nizza, Roma; e, naturalmente, nella natia città natale, dove instaura un rapporto di collaborazione con la galleria d’arte Il Crocicchio di Campomorone.
Di lui trovo scritto: “Il mondo raccontato da Di Fazio non e’ quello stereotipato e schematizzato di tanti epigoni del mondo pittorico NAIF dell’est europeo, ma e’ invece, un mondo “nostrano”, a noi familiare, sia in quanto al paesaggio rappresentato, sia in quanto ai sentimenti raccontati. I suoi dipinti attingono a piene mani nei sentimenti più profondi […] del loro autore, che sono di fatto anche i nostri sentimenti. Le sue immagini raccontano con garbo ed apparente semplicità ed indiscutibile candore favole senza tempo che irretiscono l’osservatore, lo trasportano al proprio interno e lo rendono partecipe del racconto, del sogno, del ricordo. Attraverso questi racconti poetici e magici, anche l’osservatore meno sensibile alle suggestioni dei ricordi e della nostalgia prova l’emozione di riscoprire le proprie radici.”
“Ogni scena un racconto. Una narrazione in punta di pennello, in bilico tra la fiaba ed il ricordo, sul come eravamo. Quando la vita era semplice e i rapporti umani schietti e generosi come un bicchiere di rosso bevuto all’osteria. Una vita lenta, scandita dal passaggio naturale delle stagioni, imbevuta di valori antichi e forse irrimediabilmente perduti. Questo il mondo ideale di Marino Di Fazio (Genova , 1949), trasferito in pittura con un linguaggio tutto naif. “I miei quadri non sono che sogni”,dice,”brani di vita che immagino e che vorrei poter vivere”.I suoi piccoli personaggi, colti quasi sempre di schiena, li ritroviamo intenti ad antichi mestieri , alle prese con umili faccende quotidiane e domestiche, dediti all’osservanza delle feste liturgiche che, un tempo, costituivano le sole occasioni di vita sociale: la messa domenicale, le feste patronali, le processioni, i pellegrinaggi.”
Sottoscrivo queste note critiche e aggiungo quel poco e scarno che ho avuto occasione di comunicare per email all’autore: I suoi quadri sono veramente belli. Programmaticamente naif, ma anche programmaticamente densi, con un forte invito alla complicità e alla partecipazione.
Aggiungo ulteriormente che ciò che su di lui è stato detto può benissimo costituire l’introduzione per moltissima arte naif di ottimo livello. Possiamo allora a cuor leggero concludere che Marino Di Fazio non solo è un tipico rappresentante di questa tendenza ma ne è anche una sorta di sintesi. L’interpretazione che ne dà costituisce il modello più adatto per essere portato ad esempio.
Riporto qui sotto una sintesi di ciò che dice l’autore di alcuni aspetti del suo modo personale di lavorare: il pezzo che [segue] ha una dimensione di 40cm. X 50cm. ed e’ tra le misure standard dei miei quadri
[…] difficilmente dipingo quadri di misura superiore in quanto richiederebbero molte ore di lavoro. Il quadro viene dipinto per quasi tutta la sua interezza con pennelli di misure molto ridotte, del tipo “doppio o triplo zero”.
[…]
Il quadro vuole riprodurre una scena di vita di molti anni fa, quando non passavamo le nostre sere davanti ad un televisore e dedicavamo almeno una sera della settimana al “cinematografo”. Ho intitolato il quadro “una serata al cinema”. La neve e’ spesso presente nei miei quadri, mi sembra che nasconda i mali del mondo.
Grazie per questa analisi personale sui quadri di Marino. Un pittore dell’anima, un uomo che ha salvato il suo bambino interiore fissando scene e sogni su delle tele rendendo partecipe di emozioni meravigliose chi le osserva con gli occhi e l’anima di un bambino.
i suoi quadri mi fanno pensare ad un mondo migliore e ad una società diversa da quella attuale, …, buona!
Sono un vecchio. E’ qualcosa di bellissimio che un essere umano abbia dentro queste immagini. Hanno musica, pace, sorriso, armonia… Penso che il mondo nuovo che proiettano è già qualcosa realizzata tra noi. Grazie grande Marino!