Cento e passa pittori naif – 13 (Orneore Metelli)
Di Mauro Antonio Miglieruolo
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Orneore Metelli, grande interprete della tendenza Naif (Terni, 2 giugno 1872 – Terni, 26 novembre 1938), ebbe un padre artigiano (calzolaio) del quale proseguì l’opera, ottenendo “riconoscimenti sia in ambito locale che nazionale” (wikipedia).
Nella prima parte della sua vita, a parte l’attività di calzolaio, i suoi interessi prevalenti sembra fossero quelli musicali. Suonava il bombardino nella fanfara cittadina ed era primo trombone nell’orchestra del teatro Verdi.
L’attività musicale viene interrotta dal sopravvenire di disturbi cardiaci dovuti all’età.
Compensò a questa rinuncia impegnandosi nella pittura, con la quale si era esercitato da giovane.
Orneore non aveva grande considerazione di questa sua attività creativa, che evidentemente considerava un ripiego.
L’incontro con lo scultore Aurelio De Felice che ebbe la possibilità di visionare le sue opere, trasforma radicalmente le sue prospettive. Aurelio De Felice riconosce in lui il grande pittore e si prodiga per farlo conoscere. Anzi, di renderlo celebre.
Ma soltanto dopo la morte di Orneore Metelli (1938) la promessa può essere mantenuta.
De Felice mostra a galleristi e pittori le opere del Metelli, finché nel 1942 riesce a organizzare (con l’ausilio di Ugo Castellani) una mostra retrospettiva presso il palazzo Carrara.
Il primo successo giunge comunque nel 1945, con la mostra alla Galleria del Secolo in Via Veneto, a Roma.
La svolta l’anno seguente, nel corso di un evento che, pur non avendo ricevuto grande apprezzamento da parte del pubblico, ebbe vasta eco sulla stampa a causa di un concorso al quale la mostra era collegata.
Il concorso era per la migliore recensione sulla mostra medesima. Vincitore risultò il poeta Libero de Libero, che diede il via a un gran numero di altri articoli, pubblicati anche sulla stampa estera,
Dal 1947 iniziarono a pervenire richieste delle opere di Metelli, per organizzare mostre postume, specialmente dalla vicina Svizzera. Il successo di queste mostre rilanciò ulteriormente il suo nome a livello internazionale.
Oggi il nome di Orneore Metelli è incluso tra quelli dei grandi dell’arte del Novecento.
Citazione: (Zavattini, su “Il Minuto” del 16 giugno 1946) – « Metelli sublima sempre la cosa, la persona, l’avvenimento, la sua stessa firma, con lo stile della memoria, essendo uno che più che vedere ricorda e, ancor più preciso, vede per ricordare. »
Su se stesso il Metelli scrisse: « …mi pareva che tutta la città fosse una meravigliosa e non veduta scena dipinta e luminosa e piena di mille forme e mille apparenze e l’azioni di quel tempo simili a quelle che son rappresentate nei teatri. »
A lui è intitolato l’Istituto Statale d’Arte di Terni e la pinacoteca comunale della città (che raccoglie opere che vanno dal XIV secolo a oggi).