Che ci fa Ulisse a Portomarghera?
Ferruccio Brugnaro e Claribel Alegría: stasera la poesia raddoppia: 162° appuntamento con “la cicala del sabato” e 9° appuntamento con la cicala … “penelopizzata” (*)
Verde e ancora verde
c’è una casa a portomarghera
sotto le ciminiere
che un uomo
e un ragazzo
dipingono e ridipingono
continuamente.
una volta lo fanno verde intenso
una volta verde chiaro
una volta verde
luminoso
che si vede anche
di notte
da molto lontano.
non si stancano mai
la fanno verde
e ancora verde
e poi verde
come il colore dei prati
come il colore degli alberi.
la fanno verde lucida
certe volte
come un sogno
straziante
tra gli sputi neri
delle fabbriche.
l’aprile è scomparso da portomarghera
la primavera
è morta
c’è solo
questa minuscola casa
che un uomo e un ragazzo
dipingono
e ridipingono
instancabilmente
tra canali di catrame
tralicci
bufere di polveri
micidiali
su ogni
germoglio
su ogni
segno
dolce
di movimento
(dal blog Correnti di Jacopo Giliberto)
Lettera a un esiliato
Mio caro Odisseo
non è proprio più possibile
sposo mio
che il tempo passi e voli
senza che io ti racconti
della mia vita a Itaca.
Sono passati molti anni ormai
da quando te ne andasti
la tua assenza ci pesò
a tuo figlio
e a me.
Iniziarono ad assediarmi
pretendenti
erano tanti
e tanto tenaci i loro corteggiamenti
che un dio impietositosi
della mia angoscia
mi consigliò di tessere
una tela sottile
interminabile
che servisse a te
come sudario.
Se l’avessi finita
avrei dovuto senza indugio
scegliere uno sposo.
L’idea mi conquistò
al levarsi del sole
mi mettevo a tessere
e durante la notte a disfare.
Trascorsi così tre anni
però adesso, Odisseo,
il mio cuore sospira per un giovane
così bello come lo eri tu da ragazzo
così abile con l’arco
e con la lancia.
La nostra casa è in rovina
e io ho bisogno de un uomo
che la sappia dirigere.
È preferibile, Odisseo,
che tu non torni
del mio amore per te
non resta nemmeno una favilla
Telemaco sta bene
nemmeno chiede di suo padre
è meglio per te
che ti diamo per morto.
Ho saputo dai forestieri
di Calipso
e di Circe.
Approfitta, Odisseo,
se scegli Calipso,
riacquisterai la giovinezza
se è Circe l’eletta
sarai tra i suoi maiali
il re.
Spero che questa lettera
non ti offenda
non invocare gli dei
sarà invano
ricorda Menelao
con Elena
per quella pazza guerra
hanno perso la vita
i nostri uomini migliori
e tu stai dove stai.
Non tornare, Odisseo,
ti supplico.
La tua discreta Penelope.
(da «Fugues», 2000: traduzione di Brigidina Gentile, qui sotto il testo originale)
Carta a un desterrado
Mi querido Odiseo:
Ya no es posible más
esposo mío
que el tiempo pase y vuele
y no te cuente yo
de mi vida en Ítaca.
Hace ya muchos años
que te fuiste
tu ausencia nos pesó
a tu hijo
y a mí.
Empezaron a cercarme
pretendientes
eran tantos
tan tenaces sus requiebros
que apiadándose un dios
de mi congoja
me aconsejó tejer
una tela sutil
interminable
que te sirviera a ti
como sudario.
Si llegaba a concluirla
tendría yo sin mora
que elegir un esposo.
Me cautivó la idea
que al levantarse el sol
me ponía a tejer
y destejía por la noche.
Así pasé tres años
pero ahora, Odiseo,
mi corazón suspira por un joven
tan bello como tú cuando eras mozo
tan hábil con el arco
y con la lanza.
Nuestra casa está en ruinas
y necesito un hombre
que la sepa regir
Telémaco es un niño todavía
y tu padre un anciano
preferible, Odiseo
que no vuelvas
los hombres son más débiles
no soportan la afrenta.
De mi amor hacia ti
no queda ni un rescoldo
Telémaco está bien
ni siquiera pregunta por su padre
es mejor para ti
que te demos por muerto.
Sé por los forasteros
de Calipso
y de Circe
aprovecha Odiseo
si eliges a Calipso
recuperarás la juventud
si es Circe la elegida
serás entre sus chanchos
el supremo.
Espero que esta carta
no te ofenda
no invoques a los dioses
será en vano
recuerda a Menelao
con Helena
por esa guerra loca
han perdido la vida
nuestros mejores hombres
y estás tú donde estás.
No vuelvas, Odiseo
te suplico.
Tu discreta Penélope
Claribel Alegría – Fugues, 2000
(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Ma da pochi mesi è iniziata per lei una nuova avventura mensile. Ovvero la collaborazione con un carissimo amico, gotansefini, che – spiega “cicala” – quest’anno ha scelto il tema Penelope. Per usare le sue parole «[Penelope] introduce un tema più generale sulla donna, il suo riscatto, la sua forza, il suo valore, su cui tanto ho fatto ricerca negli ultimi anni, trovando poesie davvero meravigliose, quasi tutte scritte da donne». Dunque prendete nota: l’appuntamento con la coppia cicala-gotansefini è fra un mese circa mentre con la tradizionale “cicala del sabato” ci si trova qui fra 7 giorni. Questa volta abbiamo deciso di unire/raddoppiare. [db]
Tutte siamo Penelope. Conosciamo la pazienza. La respiriamo. Abbiamo imparato ad aspettare. Aspettiamo un cambiamento o una trasformazione. Costruiamo ripari… andiamo alla ricerca di incontri… non ci arrendiamo. Abbiamo imparato da Penelope, la donna che nell’attesa ha incontrato la libertà… non si è arresa… Noi donne non perdiamo mai la nostra forza. Siamo state torturate, violentate, maltrattate, vendute, dimenticate, bruciate, picchiate, umiliate, ma nonostante tutto aspettiamo, sempre, perché abbiamo la capacità e la forza di continuare ad andare avanti senza arrenderci.
(Tere Marichal Lugo, in L’altra Penelope. Antologia di scrittrici di lingua spagnola a cura di Brigidina Gentile, Libellula 2014)
Questa è una delle voci di Penelope.
Anche Claribel è in questa antologia insieme a molte altre scrittrici ispano-americane. E non poteva mancare di certo Ulisse. Ester Seligson, preziosa scrittrice messicana ha dato voce sia a Penelope che a Ulisse in Sete di mare.
Un saluto a tutte le Penelopi di Porto Marghera
Alla prossima