Che fine ha fatto l’AIDS?

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[…] Passarono… l’estate in tal modo, giocando all’amore come dei bimbi giocano alla guerra o alla processione. (da Primavera e altri racconti, Giovanni Verga)

di Santa Spanò

Pare sia facile giocare all’amore. D’estate lo è ancora di più, sarà la luce, la vacanza, lo stress che si allenta, la serotonina che aumenta, i sensi che si dilatano e i vestiti che si restringono. L’estate ci permette di esibire il corpo e l’immaginazione, cari miei, galoppa, la serotonina aumenta e le endorfine: basta uno sguardo e vanno in delirio.

Bellezze in spiaggia, foto ilsole24ore.com

Bellezze in spiaggia, foto ilsole24ore.com

Una vera e propria guerra di pulsioni e i ragazzi sono quelli che amano giocare di più e anche rischiare, secondo il quotidiano West “ai ragazzi italiani piace rischiare con l’AIDS. Circa 1 su 6 (il 16%), infatti, dichiara di non usare mai il preservativo. E un altro 18% solo in caso di rapporti occasionali. Senza contare che sono ancora in troppi ad avere una gran confusione su questa malattia. Addirittura il 25% è convinto che si possa guarire… Inoltre, risultano bocciati anche per quanto riguarda la conoscenza del sesso in generale… c’è ancora chi ritiene che farlo in piedi eviti la fecondazione (il 6%) e chi usa la Coca Cola come metodo contraccettivo (il 7%).

E pensare che è proprio l’ignoranza a causare le maggiori vittime, e nel periodo estivo, appunto, si contano il maggior numero di nuove infezioni da HIV.

Stando al rapporto UNAIDS (il Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV), presentato a Ginevra il 20 novembre 2012, ci sono nel mondo circa 35 milioni di persone che hanno l’HIV, e molti di loro convivono con il virus senza esserne a conoscenza.  Dagli anni ’80 ad oggi sono state circa 78 milioni le persone contagiate e 39 milioni quelle morte per infezioni legate all’HIV.

“I dati riportati non si limitano ai soli numeri della diffusione dell’HIV”, spiega la LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), “ma permettono valutazioni relative alle popolazioni chiave, ai comportamenti, alla protezione sociale. Sono purtroppo dati ancora ampiamente incompleti, dato che non tutti i Paesi forniscono valutazioni su aspetti specifici del proprio territorio, compresi alcuni dell’Europa occidentale e in particolare l’Italia.”

L’informazione sull’AIDS nel nostro paese è sommersa, ma stando sempre ai dati Unaids:

l’Italia conta oltre 150 mila sieropositivi,

4 mila nuove infezioni e oltre 1000 decessi all’anno collegati al virus.

risultando il Paese dell’Europa occidentale con la più alta prevalenza di persone affette da HIV.

La maggioranza delle nuove diagnosi di HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono l’83,9% di tutte le segnalazioni

(dati del Ministero della Salute).

Immagine da aseparatelife.wordpress.com

Immagine da aseparatelife.wordpress.com

Ad usare il preservativo tra i giovani è solo un 35%, complice da un lato la mancanza d’informazione e dall’altro l’assenza di una sana educazione sessuale scolastica.  Nel mezzo la disinformazione, solleticata da una voglia di malsano “oscurantismo”, appoggiato da un’ondata di integralismi religiosi che vorrebbero non solo limitare la conoscenza, ma annullare anche i diritti a fatica conquistati, assistiamo al sistematico attacco al diritto all’aborto, agli slogan a favore della discriminazione di genere, alla negazione dei diritti civili degli omosessuali e non da ultimo l’opposizione all’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole, figurarsi poi l’uso del preservativo.

La sessualità è vita, è anzi uno degli aspetti fondamentali della nostra esistenza ed è la parte più normale del nostro essere umani, come il bisogno di cibo o la voglia di sonno, ci accompagna infatti fin da quando veniamo al mondo. L’insegnamento dell’educazione sessuale in età scolare è uno strumento fondamentale per garantire l’equilibrio psicologico, la salute, una sana crescita, ridurre le gravidanze precoci e contrastare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.

Khajuraho, Tempio di Kandariya Mahadeva - edificato tra il 950 e il 1050 (foto soniapiazzini.it)

Khajuraho, Tempio di Kandariya Mahadeva – edificato tra il 950 e il 1050 (foto soniapiazzini.it)

Un fenomeno in crescita è quello delle adolescenti italiane che restano incinte prima dei 18 anni, effetto di una inadeguata educazione sessuale, anche se in Italia i dati sono come sempre molto scarsi e incompleti, un dato certo, stando all’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, è che l’età del primo rapporto si è abbassata a 13 anni.

Queste giovanissime arrivano a cambiare fino a 15 partner all’anno,  senza utilizzare alcuna protezione.

La scoperta del sesso, lasciata all’inesperienza, al passa parola, diventa una sorta di roulette russa. Una bambina sotto i 15 anni ha 5 volte più probabilità di morire durante la gravidanza e il parto rispetto ad una donna tra i 20 e i 29 anni;  la scelta dell’aborto, la relazione del Ministero della salute parla di 4,5 per 1000 aborti tra le minorenni nel 2011, “con livelli più elevati nell’Italia settentrionale e centrale”, va però ricordato che secondo i calcoli dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2012, gli aborti clandestini sono stati stimati intorno ai 20 mila e il sommerso si sa va ben oltre le stime, ma tornando alla scelta dell’aborto, questo per un’adolescente ha sicuramente conseguenze emotive e psicologiche diverse rispetto ad una donna adulta, ancor più se non supportato da un adeguato sostegno; l’utilizzo inappropriato della c.d. pillola del giorno dopo, che se mette al riparo da una gravidanza indesiderata, non protegge sicuramente dalle malattie sessualmente trasmissibili come appunto l’AIDS.

E se per le ragazze, perdonate la battuta crudele, oltre al danno c’è pure la beffa, i maschietti che dal “danno” sono per natura immuni, dalla “beffa”, direi proprio di no.

“Tra gli uomini gay il rischio di contagio è infatti 19 volte più alto rispetto al resto della popolazione”,

a lanciare l’allarme è l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Gottfried Hirnschall, direttore del dipartimento HIV dell’OMS, in un suo intervento ha dichiarato: “Constatiamo una esplosione dell’epidemia in questo gruppo a rischio, soprattutto per un abbassamento della guardia dal punto di vista della prevenzione“.

Sono migliaia gli adolescenti che ogni anno contraggono l’HIV, una spaccato apocalittico di questa realtà lo racconta l’inviato Massimo Vincenzi su Repubblica.it: “… i contagiati crescono a ritmi vertiginosi tra i giovani. L’allarme parte dagli Stati Uniti, ma è una tendenza globale, tocca Canada, Australia, Francia, Inghilterra, Olanda e in Cina i ricercatori parlano addirittura “di un’epidemia tra gli studenti”…

Negli Usa la comunità più colpita è quella dei gay sotto i 25 anni che vede il virus in ripresa a ritmi del 22%… tra gli afroamericani si arriva a quota 48%…  sui ragazzi etero…alcuni studi indicano un aumento addirittura superiore al 20%”: spiega John Schneider dell’Università di Chicago e poi aggiunge: “Vedo sempre più spesso adolescenti tra i 13 e i 16 anni contagiati”…

Oltre il 20% ammette candidamente di non usare il preservativo, ma nei sondaggi ufficiosi la cifra triplica… Oltre all’ignoranza, pesa anche il cambio di percezione della malattia, vissuta ormai con un disturbo cronico, poco più di un fastidioso raffreddore con cui si può convivere prendendo qualche farmaco…

“Ma è difficile, il problema è proprio l’educazione sessuale. Da noi si concentra sempre di più solo su astinenza e prevenzione della gravidanza. Quasi nessuno si azzarda a parlare di AIDS, figuriamoci di omosessualità” spiega a Usa Today lo psicologo Robert Garafalo. Poi conclude amaro: “Viviamo dentro una contraddizione: mai come ora i nostri ragazzi sono bombardati da messaggi sessuali espliciti, modificano le loro abitudini, hanno rapporti sempre più precoci, cambiano spesso partner e affrontano tutte queste esperienze nella più totale ignoranza“.

Le parole d’ordine sono: INFORMAZIONE E PREVENZIONE

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Occorre urgentemente una cultura della sessualità, che comprenda l’“etero” e l’“omo” sessualità. Un’educazione alla sessualità che la scuola potrebbe offrire libera da pregiudizi, tabù, pudori (non sempre è facile parlare di sesso), libera innanzitutto dal concetto di peccato e colpa. Così come da anni avviene in molti dei Paesi Europei.

Occorre finirla una buona volta di fare i “bacchettoni”, in tutta franchezza non se ne può più! Ché i genitali, nel bene, nel male e nel “bisognino” li tocchiamo e li usiamo tutti, facciamo quindi in modo di farlo nel “bello”, liberandoli dall’idea di “osceno”, che le oscenità sono quelle che escono dalla nostra bocca.

Occorre una maggiore informazione che arrivi dai media, oggi sempre più presenti e capillari. I mass-media giocano un ruolo strategico nella comunicazione di massa, ma necessitano di un gran bell’esame di coscienza (loro si!), anzi direi che oramai sono la nuova culla del sapere: orientano scelte, costumi, bisogni, impongono modelli, con ripercussioni comportamentali, politiche e sociali. Dovrebbero essere i guardiani dell’interesse pubblico, strumenti di salvaguardia delle libertà, sostenere la pluralità e non piegarsi al potere ed alle grandi lobby con ambigui conflitti d’interesse che si manifestano con disinformazione e censure. Spingere verso l’apertura mentale e la forte partecipazione, non l’appiattimento e la passiva accettazione di “quello che si dice”, anzi di “quello che non si dice”.

Un esempio forte di “presa di coscienza”, coraggio e lotta contro un sistema silente e imbavagliato ci viene dal film-documentario, candidato agli Oscar 2013, “How to survive a plague (Aids: cronaca di una rivoluzione)” di David France. Il documentario racconta la grande rivoluzione combattuta dalla comunità gay-lesbica di New York, riunita sotto il movimento ACT UP, alla fine degli anni ’80 “per ottenere che l’HIV-AIDS diventasse una questione di interesse pubblico e affinché le autorità, i legislatori, il servizio sanitario e le multinazionali farmaceutiche americane si attivassero per combattere l’AIDS, la peste del secolo.”

La storia potente della loro lotta è una storia di emancipazione e attivismo, per il diritto alla vita, all’assistenza sanitaria e per i diritti civili, che è stata di forte ispirazione per i movimenti di denuncia, contestazione, cambiamento, dalla ricerca sul cancro al seno a “Occupiamo Wall Street”.

Movimenti spesso delegittimati da penetranti campagne di disinformazione sostenute dai poteri forti.

La verità mi fa male, lo so…”, cantava Caterina Caselli, e anche se “si paga cara”, il silenzio o la disinformazione a volte si pagano con la vita.

E allora parliamone, diffondiamo queste “scomode verità” che passano sotto silenzio, non parlarne non elimina la realtà delle cose, anzi alimenta i problemi. Un meritato successo e un’acclamazione va al progetto “QuestionAids”, realizzato dalla LILA (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids) in collaborazione con l’Università di Bologna. Un questionario, a cui hanno collaborato  disegnatori, artisti e fumettisti, per esplorare le conoscenze, gli atteggiamenti e le rappresentazioni rispetto alla percezione del rischio della trasmissione dell’HIV, nonché l’analisi dei loro comportamenti sessuali e precauzionali. qui

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L’HIV si trasmette con il sangue e con le secrezioni genitali, soprattutto lo sperma.

Il contatto di solito avviene mediante immissione di sangue infetto, tramite trasfusioni, trapianti; scambiandosi aghi, pensiamo ai tossicodipendenti, ai tatuaggi, ai bisturi, ai rasoi, agli strumenti per la pedicure e manicure, per gl’interventi odontoiatrici, pretendiamo ed accertiamoci della sterilizzazione di tutti gli strumenti che entrano in contatto col sangue; da madre infetta al neonato; l’altra via di trasmissione sono i rapporti sessuali non protetticon una persona infetta, che il più delle volte non sa neanche di esserlo.

In quest’ultimo caso il preservativo o profilattico o condom, usato correttamente, è un mezzo efficace di prevenzione dall’HIV e dalle Infezioni Sessualmente Trasmissibili comela Sifilide o Lue o “mal francese”, una malattia che sembrava scomparsa e che oggi colpisce in Italia i ragazzi tra i 15 e i 25 anni con oltre 8 mila casi e un’impennata dagli anni ’90 ad oggi dell’800%.

Un preservativo ti salva la vita: "KharkovQueenGraffiti06" di Ace^eVg - Opera propria (Own photo)

Un preservativo ti salva la vita: “KharkovQueenGraffiti06” di Ace^eVg – Opera propria (Own photo)

Mezzo che la Chiesa cattolica si ostina fermamente a vietare, tenendo un atteggiamento pregiudiziale e favorendo ancora una volta la disinformazione con il suo rifiuto a riconoscere l’incontrovertibile efficacia del preservativo a contenere tali pandemie. L’unica cosa di “gomma” che ammettono, da secoli, sono i muri e piuttosto alti per giunta.

Tornando alle malattie, quelle patologiche, se la Sifilide può essere debellata, questa aumenta di oltre sette volte il rischio di contrarre l’Aids. E per l’HIV e l’AIDS, non esistono vaccini o medicine risolutive, esistono invece dei comportamenti che permettono di prevenire il contagio.

La sessualità del bambino, Immagine da officina-benessere.it

La sessualità del bambino, Immagine da officina-benessere.it

Un passo fondamentale in tale direzione, ripeto, sarebbe l’introduzione dell’educazione sessuale e affettiva fin dall’infanzia, promuovendo in parallelo attività formative specialmente per gli adulti. La conoscenza del corpo e delle emozioni porta come logica conseguenza al rispetto non solo di sé, ma anche dell’altro. Solo una maggiore consapevolezza della sessualità e della sfera affettiva consentono una crescita armoniosa, sana e perdiana anche felice!

Allora si che con questi giocattoli  il gioco dell’amore è una vero portento. È ovvio anche d’estate…

Lam   Sol        Fa7+    Sol

Lam    Mim       Fa7+   Sol

Ho lasciato scappar via l’amore

l’ho incontrato dopo poche ore

Lam   Sol        Fa7+    Sol

Lam    Mim       Fa7+   Sol

è tornato senza mai un lamento

è cambiato come cambia il vento

Lam   Sol   Fa7+    Sol

Lam   Mim      Fa7+   Sol

Vento d’estate

io vado al mare voi che fate


La mia solita raccomandazione di chiusura: ovunque andiate non dimenticatevi il preservativo. 

preservativo

Note.

– West, quotidiano d’informazione sulle politiche sociali

– UNAIDS 

– LILA

– repubblica.it

– OMS o WHO (World Health Organization)

– Ministero della Salute

Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright dei rispettivi aventi diritto che ringrazio.

L’immagine di apertura al post è una mia personale rivisitazione della pubblicità della Durex proveniente da Internet, la proprietà, ove lo ritenga opportuno, può contattarmi e l’immagine verrà rimossa.

Santa Spanò
Diceva Mark Twain: "Ci sono due momenti importanti nella vita: quando nasci e quando capisci perché". E io nacqui. Sul perché ci sto lavorando, tra la bottega, il mio blog http://lasantafuriosa.blogspot.it/ e... il resto ve lo racconto strada facendo.
Dimenticavo, io sono Santa!

4 commenti

  • Su questo argomnto troppi saccenti-ignoranti si avventurano sparando balle senza come minimo sapere cosa disse Montagnier uno dei due scopritori del nulla.
    Non è AIDS che uccide ma le cure fasulle per guarire ciò che non esiste.

    Pertanto il preservativo non serve in questo caso.

    • Caro Piero Deola, assodato che abbracci la teoria dei c.d. “dissidenti”, coloro che negano l’esistenza del virus HIV e di conseguenza che l’AIDS non sia causata da un virus, assodato anche che nel mare della comunicazione proliferano tesi complottiste in ogni dove, figurarsi intorno all’Aids, converrai con me che di “balle” se ne sparano ovunque e su ogni argomento. Così come alcuni sostengono che sulla Luna non ci siamo mai stati, altri arrivano ad affermare che “le malattie” non esistono (in giro si trova anche questo).
      L’AIDS o Sindrome da Immunodeficienza Acquisita è “una malattia” del sistema immunitario causata da un virus, le difese dell’organismo si abbassano e siamo gravemente esposti alle infezioni. Quando il nostro sistema immunitario non funziona un semplice raffreddore si può trasformare in polmonite. L’HIV o Virus dell’Immunodeficienza Umana è un virus, esistono virus innocui e altri pericolosi per la nostra salute. Quando si effettua un test per la rilevazione di anticorpi e risulta positivo significa che il nostro organismo ha “prodotto” degli anticorpi in risposta alla presenza di un virus. Così funziona per l’AIDS/HIV.
      Non essendo io né medico, né virologo, non so tu, faccio riferimento ad istituti accreditati che rilevano il diffondersi di un’epidemia, brutto dirlo, anche in termini di numeri.
      Di fronte al crescere di questi numeri il buon senso richiede di prendere delle precauzioni e fare prevenzione.
      Il profilattico o preservativo è uno degli strumenti di protezione e prevenzione per tutte le malattie sessualmente trasmissibili, tra cui l’AIDS.
      Credo che il buon senso ti porti a coprirti se fuori c’è freddo, a maggior ragione se vai su un nevaio, difficilmente ci andrai in mutande e canottiera, le probabilità di morire assiderato sono altissime.
      Ovviamente potrai sempre dire che il “freddo” non uccide.
      Per chi volesse approfondire l’argomento potrà consultare i siti da me segnalati a cui aggiungo:
      http://www.poloinformativohiv.info/
      Luc Montagnier è stato lo scopritore nell”83 del virus HIV e impegnato da allora nella ricerca di un vaccino, oggi a 83 anni pare dichiararsi “dissidente”.
      Mi ripeto per l’ennesima volta: “i fatti sono uguali per tutti, le opinioni possono essere personali”, ogni informazione va indagata, confutata e provata. Neanche Montagnier si sottrae a questo principio.
      Grazie per la tua opinione Piero.

  • Purtroppo grazie a queste opinioni, tanta gente decide non entrare in terapia e non fare niente di fronte ad un referto di positività o aids conclamato, esponendo così il proprio sistema immunitario già debilitato ad una serie di gravissime patologie da cui spesso non ci si salva. Bisognerebbe semplicemente chiedere alle migliaia di persone che si trovavano in fin di vita per una polmonite da pneumocisti carinii, (ad es. tanto per citare una patologia) che beneficio ne abbiano tratto, visto che essendo ancora oggi vive e in salute, possono raccontarlo solo grazie ai farmaci.
    Penso che chi fa queste affermazioni non abbia alcuna conoscenza scientifica dell’hiv e dell’aids e si assume la grave responsabilità di fare un’informazione scorretta a danno della vita stessa delle persone positive ad hiv.
    Brunella Mocci
    Lila Cagliari

    • Grazie Brunella Mocci!
      Per l’impegno, per il lavoro d’informazione, per la disponibilità e anche per la presenza su questa pagina. Purtroppo credo che la LILA debba anche combattere con il male peggiore che possa esistere: l’ignoranza.

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