Chi c’è al piano? (di Pabuda)
non riesco a star fermo:
quel sax contralto che sgomita
per farsi spazio
mi scombussola il secondo cervello,
incagliato tra il piloro e il duodeno.
la tromba chiama a pensare
ma fa un po’ male
mentre sulla pietra affila ogni idea,
ogni dubbio, ogni ragionamento.
il tamburo – finalmente – mi riconcilia
il cuore colla mano,
ma è il piano, quel piano lì
che mi pizzica:
mi fa saltar su dalla sedia.
al confronto,
Gesù Cristo con Lazzaro
fan la figura
di due inesperti apprendisti.
quel piano lì
mi pizzica il culo,
mi batte in testa
e mi solletica l’anima:
basta poco e mi muovo
e piango e rido,
come vuoi che resista?
mi dò una mossa senza far troppe domande:
solo due, che son una:
chi suona? chi è questo maledetto pianista?