Chi è più civile?
di Mauro Antonio Miglieruolo
Leggo su un quotidiano citato sin troppe volte per ritenere opportuno farlo ancora, che il padre del ministro Cécile Kyenge, a proposito degli insulti che il corpulento esponente della Lega, Calderoli,
politico dal faccione sempre soddisfatto di colui che ne ha combinate più che Carlo in Francia, in una intervista rilasciata al settimanale Oggi, a proposito della figlia avrebbe dichiarato che “possono lanciarle tutte le banane che vogliono, ma Cécile è italiana. L’Italia le ha dato la possibilità di studiare, di farsi una famiglia e una carriera. E’ il suo paese. Ascolterà tutto e tutti, insulti compresi. Ma non mollerà e un passo alla volta arriverà dove vuole”.
Niente di più e niente di meno di quanto avrebbe dichiarato qualsiasi genitore che conosce e ha stima della propria discendenza.
Per quel che vale condivido in pieno la sua opinione: Cécile Kyenge è uno dei pochi ministri della disastrata Repubblica Italiana per il quale ho stima e anche un po’ di affetto. Di questo non smetto mai di stupirmi. Mai avrei creduto possibile questo potesse accadere con un personaggio politico dei nostri tempi.
Ma ancor più che su di lei, la mia ammirazione va al padre. Che, a parte l’elogio della figlia, quando la stessa lo ha chiamato per avere un parere su come comportarsi, dopo averle detto di non dar retta, utilizzando il proverbio africano “il cane abbaia, la carovana passa”, incredibilmente e ammirevolmente ha organizzato con alcuni amici un rito propiziatorio per redimere il leghista. PER REDIMERE IL LEGHISTA?
Vi prego di credere, davanti a tanta civiltà mi son sentito un gorilla, uno scimpanzé attorniato da banane.
Mi ripeto: redimere uno come Calderoli? Al posto del Signor Kyenge avrei scelto di andare a trovarlo per riempirgli il culo di calci.
Non meritava altro.
Ciao Daniele, il 19 dovrei fare da coordinatore a Castelnuovo Monti alla visita che Cecile farà qui da noi, con non poche preoccupazioni, perchè non vieni ?