Chi s’angoscia per “il crollo” degli arresti

di Salvatore Palidda

Funzionari di Ps e pare anche sindacati di polizia, con il sostegno di alcuni parlamentari (anche del Pd), sono allarmati e protestano contro la nuova norma che vieterebbe l’arresto in caso di piccolo spaccio.

I funzionari scrivono

una lettera aperta al ministro dell’Interno. Troppi pusher resterebbero in libertà. Alcuni hanno già battezzato la norma: “salva spacciatori”.

Un deputato Pd dichiara: «Non possiamo frustrare l’operato di forze dell’ordine e magistrati né possiamo consentire che alcune zone dei quartieri delle nostre città si trasformino in ghetti…». Queste sarebbero, secondo il “valente” difensore dell’ordine, le insicurezze di un Paese devastato da crisi economica, disastri sanitari-ambientali ed economie sommerse con annesse neo-schiavitù grazie alla riproduzione dell’immigrazione irregolare.

Per accreditare meglio la sua tesi il Valente Valiante aggiunge: «si ponga rapidamente mano alla norma. Anche perché gli spacciatori sono più pericolosi dei vù cumprà».

Tombola! Ancora una volta abbiamo un esponente della sinistra che non manca di spirito reazionario-razzista.

Morale della favola di mezz’agosto: chi è stato forgiato in 25 anni di tolleranza zero e si è nutrito (in tutti i sensi) di business sicuritario va in crisi non appena “mancano i numeri” (è quello che in Francia ai tempi di Sarkozy e ora con Valls è conosciuto come “sarkometro” o produttività poliziesca). Ergo, poiché pare che i poliziotti sarebbero demotivati se non arrestano (ma quali poliziotti?) bisogna ripristinare la libertà di arrestare a tutto spiano … cioè la “prede facili” (vedi ragazzi e persone che magari scambiano un po’ di erba con amici dopo averne comprata un pochino più della dose personale).

Che dire? Altro che nuovi corsi di formazione per agenti! La vicenda è rivelatrice di un assetto del governo della sicurezza che riempie le carceri dei soliti noti (cioè i più deboli, appunto prede facili) e raramente dei “colletti bianchi” che comunque la fanno sempre franca anche quando hanno provocato disastri sanitari e ambientali, disoccupazione e disperazione e nuove povertà per tanta parte della popolazione.

Perché non mandano le varie polizie locali e nazionali a occuparsi delle insicurezze ignorate e delle loro vittime? Perché non inviano i poliziotti a dare tutela ai neo-schiavi alla mercé del caporalato ? Perché non li mandano a risanare le attività illecite e le zone ad alto rischio di disastri sanitari e ambientali ? (ben 42 ad altissimo rischio in Italia secondo l’Ispra dello stesso ministero dell’Ambiente). Anziché perseguitare rom, immigrati e piccoli fumatori o consumatori occasionali di droghe (per colpa del PROIBIZIONISMO). Quand’è che in un Parlamento di un Paese che si pretende democratico ci saranno abbastanza parlamentari capaci di promuovere un governo della sicurezza che si occupi delle vere insicurezze che colpiscono la maggioranza della popolazione, compresi i rom e gli immigrati, cioè le vittime senza tutela perché le polizie pensano solo a “dare numeri” (arrestare).

 

Redazione
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