Chief Joseph-255: Impunita confusione e allucinazione

La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 255esimo appuntamento.

Una 27enne di Alghero si è vista mettere le manette nel suo ristorante. I poliziotti stavano eseguendo un mandato di cattura internazionale tedesco per il reato di truffa. La ragazza non aveva pagato le rati mancanti (2000 euro) per una Mini acquistata in Germania attraverso una finanziaria. A nulla sono servite le sue verosimili e documentate spiegazioni ed è finita in carcere, ma scarcerata quasi subito con l ‘obbligo di firma. Dovrà tornare in Germania, scortata da 4 agenti, e comparire davanti al giudice perché il diritto tedesco non ammette la contumacia. La Nuova Sardegna, 26 giugno. L’immagine accanto al capo indiano è tratta da “Universo Mamma”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I figli di Ignazio La Russa, presidente del Senato e N.d.R. orgogliosamente fascista hanno nomi ispirati agli indiani d’America, perché il loro padre ha sempre avuto una passione per i nativi americani. Una passione storicamente condivisa dai giovani di destra, negli anni ’70, come ha confermato il politico. L’uomo ha così deciso di chiamare i suoi tre eredi Antonino Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. CultWeb, 8 luglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’AUTORE

Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina.

Redazione
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