Ci manca(va) un Venerdì – 2
Dove un astrofilosofo del calibro di Fabrizio Melodia risponde alle provocazioni, perfino le anticipa (*)
Carissime/i,
dopo una (sola) prima puntata già in tante/i a mandarmi le sfide delle citazioni a cui l’Astrofilosofo è chiamato a rispondere.
Per mantenere una parvenza di democratica casualità, pescando a casaccio nel mucchio, mi è venuta sotto gli occhi codesta frase a cui non posso di certo esimermi dal rispondere.
«Un giorno, nel New York Times mi colpì la notizia di uno studio fatto dalla London School of Economics sulla felicità nel mondo. I risultati erano curiosi: uno dei Paesi più poveri, il Bangladesh, risultava essere il più felice. L’ India era al quinto posto. Gli Stati Uniti al quarantaseiesimo»: così Tiziano Terzani (poi ripreso in «Un altro giro di giostra», 2004).
Mi sovviene una risposta: «Beatus nemo dici potest extra veritatem proiectus» che in italiano suona più o meno come «Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice». Quasi di sicuro i Paesi dello Sfinito Occidente sono ben lungi dalla verità (sepolta sotto tonnellate di rifiuti tossici e di denaro sporco) e dunque oserei dire che la frase è chiarificante. Quind – secondo perfetto sillogismo – ognuno di noi vive in una Menzogna Organizzata spesso dettata dal Mercato, dal Denaro, dalle Simpatie Personali e spesso dalla Tecnologia asservita al Quarto Potere (che è poi quello del Dio Tubo che Abita nella Rete, apparentemente appena sbucato fuori dal Necronomicoso Biscione Lovecraftiano).
Ognuno di noi vive ben lontano dalla verità. Quindi tutti siamo necessariamente infelici.
Adesso – secondo perfetto metodo cartesiano – vediamo se abbiamo dimenticato qualcosa.
«Sulla spiaggia di mondi senza fine giocano i bambini»: così Raindranath Tagore.
E se proprio volete… «Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare»: è John Belushi e chi se no?
(*) Domande, polemiche, confidenze, frasi secche, papiri, dialoghi: potete scrivere direttamente all’ astro-Fabrizio qui <astrofilosofo1@gmail.com>.