Ciao bella vita
Romano Mazzon
Il rating non perdona, demiurgo infallibile, giudice ultimo, ci informa che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e peggio di noi i greci.
Dopotutto i greci sono famosi per girare il mondo su macchine di lusso acquistando gioielli qua e là. Comune patrimonio dell’umanità è il sapere che tutti i greci sono ricchi, anzi, ricchissimi. Adesso, giustamente, devono accettare di abbassare il loro livello di vita. Non si possono organizzare feste tutte le sere nelle proprie ville! Non si può pensare di guadagnare cento volte di più di quanto spetta! Ora devono pagare!
Le banche e le agenzie di rating, i cui direttori sono soliti affaticarsi per pagare mutui, affitti, bollette e arrivano a fine mese senza un soldo, si sono stufate: perché devono lavorare da mane a sera per una miseria su cui pagano un sacco di tasse mentre i cittadini greci fanno la bella vita? Finalmente un atto di giustizia sociale: gli sfruttati stanno per colpire duramente i veri colpevoli di questa crisi, i lavoratori greci!
Un nuovo vento spira sulla globalizzazione: la speculazione finanziaria, il gioco in borsa (o la vita) hanno finalmente sfidato a viso aperto tutte quelle persone che negli anni hanno accapparrato ingenti somme di denaro, quei milioni di lavoratori europei che hanno fatto la bella vita. Una vera e propria ridistribuzione.
Certo qualche maligno potrebbe esagerare affermando che si tratti di un processo di accumulazione di capitali perché i dirigenti delle banche, i loro maggiori azionsti e le agenzie di rating non sono milioni di abitanti. Ma come dimenticare la miserrima vita a cui questi illuminati carismatici sono stati costretti da chi viveva sopra le proprie possibilità facendo la bella vita?
Questi capitani coraggiosi hanno capito che non c’è momento migliore di una tale crisi per fare una rivoluzione e la stanno facendo, non c’è momento migliore per una rivoluzione.