qualche film di Yasujiro Ozu
di Francesco Masala
Buongiorno – Yasujiro Ozu
e mi ha ricordato il Bianciardi de “La vita agra” (c’è un traduttore, nel film), quel capolavoro di Manoel de Oliveira, che è “Aniki Bobó”, e questa canzone (la cantano sia Pete Seeger che Victor Jara).
è il primo film di Ozu che vedo e mi sa che i suoi film mi piaceranno molto, e così spero per voi.
questo è un piccolo gioiello, vedrete.
Viaggio a Tokyo (Tokyo monogatari) – Yasujirō Ozu
la tradizione, una figlia femmina si deve sacrificare per il padre, e poi sarà troppo vecchia per sposarsi.
Ozu si interroga sulla vecchiaia (intanto non sapeva che, a 62 anni, era il suo ultimo film), e il protagonista si interroga, e lui e i suoi amici bevono così tanto che morranno alcolisti, se continueranno così.
si ride anche, rumorosamente, ma lo sfondo è triste, e come poteva essere diverso?
è un film geometrico, la cinepresa sta ferma, si muove il resto, sembra una cosa folle, è perfetta, nessuna smagliatura.
leggo qui che qualche pazzo (sempre sia lodato) porta al cinema i film di Ozu.
cercate Il gusto del sakè, è Cinema.
http://markx7.blogspot.it/2015/07/il-gusto-del-sake-yasujiro-ozu.html
Akibiyori (“Tardo autunno” o “Giorni sereni d’autunno”) – Yasujiro Ozu
la storia è semplice, una figlia non pensa a sposarsi, per fare compagnia alla madre vedova.
gli amici del padre, un terzetto da Billy Wilder, tramano per far sposare la madre con uno di loro, vedovo anche lui, ma le cose non vanno per il verso giusto, ma poi tutto si sistema.
come una slapstick comedy, a tratti, al ritmo di Ozu.
pochi movimenti della cinepresa, ma Ozu è sempre un bel vedere.
ha il segreto della semplicità, del ritmo, lento, della profondità delle cose semplici.
cercatelo, non ve ne pentirete.
Passato troppo tempo da quando vidi un po’ di roba di Ozu. Ed era sempre troppo tardi. Il ricordo è dunque piacevolissimo, ma poco lucido. Non so se sia meglio riguardare o tenere questo ricordo. Forse lascerò decidere il destino. O forse riguarderò con mia figlia come io guardavo con mia madre i film con Tyrone Power. Chissà.
il tempo è un galantuomo, dice Voltaire 🙂
Vedo sul quotidiano «il manifesto» del 25 giugno «Lo spazio vuoto e l’amore per il sakè, il mondo di Ozu», un lungo articolo di Matteo Boscarol. Fa sapere che Franco Picollo e Hiromi Yagi hanno raccolto gli scritti e le interviste di Ozu: s’intitola «Scritti sul cinema», introduzione di Dario Tomasi, edito da Donzelli.
cercheremo…