CINQUE TESI SUL GOLPE IN CORSO IN ITALIA
di Peppe Sini (responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo)
“Al fascista e’ difficile rivolgersi.
Che un altro prenda la parola, gli appare gia’ come un’interruzione sfrontata.
E’ inaccessibile alla ragione, poiche’ la vede solo nella capitolazione dell’altro”
(Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo,
nell’Aggiunta a “Contro quelli che se ne intendono”)
1. La cosiddetta “riforma costituzionale del premierato” e’ in realta’ un effettuale stravolgimento della Costituzione repubblicana, una profonda ferita inferta al Parlamento, un’aggressione esplicita alla separazione dei poteri e quindi allo stato di diritto, un brutale attacco alla democrazia, un ripugnante tentativo di imporre un regime autoritario.
C’e’ un nome per tutto cio’: si chiama colpo di stato.
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2. L’uso sistematico della menzogna nella retorica propagandistica con cui il governo, la minoranza organizzata che lo sostiene, i suoi piu’ o meno occulti ispiratori e compari e i variopinti suoi caudatari cercano di spacciare il golpe come una quisquilia o come una panacea (nell’imbonimento dei ciarlatani tutto e il contrario di tutto si equivalgono) e’ esso stesso sintomatico della deriva autoritaria: la negazione della verita’, quand’anche fosse solo frutto di crassa ignoranza, e’ gia’ una negazione della democrazia, dell’argomentazione logica e verificabile e del confronto razionale nelle procedure decisionali in cui la democrazia s’invera.
L’ostentato disprezzo per la verita’ e’ l’equivalente dei roghi dei libri di nazista memoria: e come diceva gia’ Heine, dove si bruciano i libri, poi si bruceranno le persone.
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3. Al disprezzo per la verita’, e all’uso del linguaggio per mistificare la realta’, si unisce l’apologia della violenza: il sostegno al riarmo, alla crescente militarizzazione delle relazioni internazionali, alla guerra; la compressione delle liberta’ democratiche a colpi di “decreti sicurezza” e con i provvedimenti che ledono finanche il diritto di sciopero; la violenza razzista sui migranti, all’infamia dei campi di concentramento aggiungendo ora anche l’infamia delle deportazioni.
Dove si pratica e si esalta la violenza, il fascismo e’ gia’ al potere.
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4. Una politica internazionale caratterizzata da profonda indifferenza per le violazioni dei diritti umani; una politica sociale caratterizzata da profonda indifferenza per le sofferenze delle classi sociali piu’ oppresse e i soggetti sociali piu’ bisognosi di sostegno; una politica ambientale caratterizzata da profonda indifferenza per la catastrofe ecologica che minaccia l’intera umanita’ e l’intero mondo vivente; una politica dell’amministrazione della giustizia caratterizzata dall’aggressione alla magistratura e allo stato di diritto; l’ideologia – ovvero il delirio – nazionalista e populista, sciovinista e razzista, militarista e patriarcale; la nostalgia plebiscitaria, l’esaltazione della gerarchia e l’odio per l’eguaglianza di dignita’ e diritti: sono tutti elementi che definiscono inequivocabilmente il “brodo di coltura” del golpe in corso.
All’abuso come modo privilegiato di esercizio del potere si unisce il degrado dei costumi che tutto perverte, si unisce la barbarie che soffoca ed annichilisce la nozione stessa di bene comune, la coscienza stessa della responsabilita’ morale e del dovere civile, il fondamentale sentimento e riconoscimento di umanita’.
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5. Al colpo di stato in corso e’ compito dell’intero popolo italiano opporsi: con gli strumenti della democrazia, con l’uso della ragione, con la forza della verita’, con la scelta della lotta nonviolenta per il bene comune dell’umanita’ intera.
Difendere la Costituzione repubblicana. Difendere lo stato di diritto. Difendere la democrazia. Difendere la pace e la biosfera. Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Viterbo, 3 dicembre 2023