cielo terso,
tempo perso.
brezza intensa,
l’impiegato
non ci pensa:
nel cassetto
ha nebbia densa.
luce chiara
nel cortile,
ma il computer
sembra ostile.
fuori è bello,
dentro è brutto:
l’impiegato
ha detto tutto.
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net