Cmc Cargo: pieno sostegno al 7° sciopero

di Vito Totire (*)

Ancora un volta i lavoratori di CMC CARGO scendono in sciopero per superare una organizzazione del lavoro che è la negazione dei più elementari principi della prevenzione per quel che riguarda sia l’ ergonomia che gli stessi ritmi fisiologici circadiani umani, oggi sono palesemente violati; i lavoratori hanno anche documentato con una indagine/questionario la insostenibilità della organizzazione che viene loro imposta; l’OMS e l’OIL hanno di recente evidenziato (ancora una volta) come condizioni di sovraccarico e di distress causino una vera e propria strage tra i lavoratori (per ictus e infarti), oltre la “casistica” dei morti per eventi acuti e oltre il grave fenomeno delle malattie professionali cosiddette “tabellate” (cioè quelle più facilmente , e non sempre, riconosciute). Secondo l’OMS/OIL nel 2016 i morti a causa del lavoro per infarti e ictus sono stati almeno 750.000 nel mondo ; si tratta di un enorme impatto sanitario quasi totalmente ignorato sia dalle statistiche che dai riconoscimenti , persino quelli in sede assicurativa (Inail e analoghi) e interamente connesso a condizioni lavorative di distress.

I lavoratori di CMC CARGO scioperano non solo per difendere la propria salute (contro turni lavorativi troppo lunghi, per riposi adeguati, per pause fisiologiche adeguate per la alimentazione, contro costrittività organizzative, sovraccarico di compiti e mansioni, per la sicurezza fisica degli scali, ecc.); si tratta di obiettivi , di per sé irrinunciabili, perseguiti con una pratica (lo sciopero) che è di esempio e di incoraggiamento per tutti i lavoratori che non intendono svendere un diritto irrinunciabile e non negoziabile come quello alla salute ma fanno uno sciopero socialmente utile in quanto il “benessere lavorativo” dei ferrovieri che si vorrebbe garantire e raggiungere con gli scioperi si riverbera in termini di sicurezza a favore di tutta la organizzazione sociale e di tutti i cittadini.

LA SICUREZZA COLLETTIVA NON PUO’ PRECINDERE DALLA SICUREZZA DEL PERSONALE VIAGGIANTE.

I tragici eventi ferroviari degli ultimi decenni, fino a vere e proprie stragi, dimostrano che, purtroppo, la “sicurezza” nei trasporti ferroviari è stata troppo spesso “trascurata”, per usare un eufemismo;.

iìIn sostanza i lavoratori di CMC CARGO rinunciano ad una parte del proprio salario (di questi tempi !) per una azione di autodifesa della propria salute ma che è azione anche fortemente altruista per una maggiore sicurezza per tutti.

Ben differente la condotta del datore di lavoro che persino rifiuta il confronto come ha fatto di recente al cospetto del Ministero del lavoro.

Tuttavia la organizzazione costrittiva imposta ai lavoratori non passerebbe al vaglio , se gestito correttamente, della valutazione del “distress” obbligatoria ai sensi dell’art.28 del decreto 81/2008; una valutazione che : a) deve essere fatta e validata/condivisa dal parere degli rrllss e dei lavoratori e anche degli “Organi di vigilanza”

b) deve essere articolata anche in relazione alle “differenze di genere, di età e di paese di provenienza” (per citare letteralmente il decreto).

Nel ribadire, anche per lo sciopero del 16-17 gennaio 2023, la nostra piena solidarietà facciamo appello anzitutto alla unità tra tutti i lavoratori ma anche agli organi istituzionali preposti alla vigilanza affinché non indulgano in posizioni né di silenzio né di malintesa “equidistanza” in questo conflitto.

La “prossima volta” si risponda al “mutacismo” e al rifiuto del confronto da parte del datore di lavoro, con provvedimenti di disposizione/prescrizione finalizzati alla “rispetto dei principi ergonomici anche al fine di superare il lavoro monotono e ripetitivo”.

AUGURIAMO E AUSPICHIAMO UNA OTTIMA RIUSCITA DELLO SCIOPERO PER LA SALUTE DEI LAVORATORI E PER LA SICUREZZA COLLETTIVA.

(*) Vito Totire, medico del lavoro e psichiatra è portavoce «RETE NAZIONALE LAVORO SICURO»

 

Redazione
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