Colombia: 4173 militari…

coinvolti nei “falsi positivi” (cioè nei crimini di Stato)

di Francesco Cecchini

Falso positivo” è una espressione inventata dai militari colombiani e ripresa acriticamente dai media. Significa un’azione militare, eseguita sotto copertura, propria della “guerra sporca”, per legalizzare delitti e crimini fatti dalla forze armate. I “falsi” servirono anche ad esagerare i numeri di vittorie dello Stato sulla guerriglia.

Sono 4173 i militari accusati per aver assassinato civili, presentati poi all’opinione pubblica camuffati da guerriglieri morti in combattimento. Lo riferisce l’Unità dei diritti umani dell’esercito della Colombia, organismo che avrebbe il compito di controllare i crimini commessi da militari:1784 sono in attesa di giudizio e 2088 sono in carcere, circa 400 sono ufficiali. L’Unità dei diritti inoltre ha precisato che sono sotto inchiesta anche un centinaio di uomini della Marina e 26 agenti della polizia nazionale. Inoltre il ministero della Difesa ha comunicato che sta conducendo 443 indagini interne che hanno già portato alla conferma di altri casi di “falsi positivi”. Luis Guillermo Pérez, legale dei parenti degli assassinati dalle esecuzioni arbitrarie dai militari, ha denunciato il generale Leonardo Barrero alla Corte Penale Internazionale (Cpi) per i ‘falsi positivi’. Barrero, fino a pochi giorni fa comandante generale delle Forze militari della Colombia, è anche coinvolto nell’ultimo scandalo per corruzione che ha travolto l’esercito, da cui è derivata la sua destituzione. Pérez ha chiesto alla Procura generale di agire con fermezza contro la rete di corruzione emersa domenica scorsa dalle denunce del settimanale “Semana” e provvedere a congelare i beni degli indagati per poterli destinare ai risarcimenti per le vittime dei ‘falsi positivi’.

Durante la storia repubblicana – sicuramente da El Bogotazo in poi – lo Stato colombiano ha sempre messo in piedi “falsi positivi”. Ma è sotto la presidenza di Uribe che questi crimini si sono generalizzati e sono stati apertamente incoraggiati. Uribe emise la Direttiva Presidenziale 029 con la quale si stabilì di pagare ricompense monetarie e permessi ai militari che presentassero cadaveri di guerriglieri.

Il ministro della Difesa era l’attuale presidente Manuel Santos, lo stesso che a fine gennaio scorso – in pieno negoziato di pace con le Farc – ha dichiarato in un’intervista al quotidiano spagnolo “El Pais”: “Sono stato ministro della Difesa, conosco la guerra, se l’accordo verrà respinto continueremo a combattere”. E ancora: “I colpi alla direzione delle Farc sono iniziati da quando ho assunto il ministero della Difesa. Prima in 45 anni non abbiamo colpito un solo membro della sua direzione, ho dovuto farlo per ottenere quello che stiamo realizzando. Se vuoi la pace devi saper far la guerra.”

Il caso della denuncia non solo politica ma ora anche legale dei “falsi positivi” è una delle contraddizioni che il processo di pace sta facendo esplodere nel cammino verso un profondo cambiamento politico, sociale ed economico della Colombia.

 

Redazione
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