Colombia, 1999: la cooperazione militante…
… di Iñigo Eguiluz Telleria e i paramilitari assassini.
Il giovane missionario basco fu ucciso il 18 novembre 1999 con il l sacerdote Jorge Luis Mazo mentre portavano aiuti umanitari nello stato del Chocó per conto della diocesi di Quibdó. Speronati da una lancia con a bordo sei paramilitari, entrambi i religiosi credevano nella cooperazione come un mezzo per affermare il diritto all’autodeterminazione delle comunità indigene, afrocolombiane e contadine.
di David Lifodi
È il 18 novembre 1999 quando il cooperante basco Iñigo Eguiluz Telleria e il sacerdote Jorge Luis Mazo vengono uccisi in un’imboscata dei paramilitari colombiani nei pressi della città di Quibdó. I responsabili della morte furono i paras delle Autodefensas Unidas de Colombia (Auc), allora guidate da uno dei loro capi più sanguinari, Carlos Castaño, il quale cercò di dimostrare che si era trattato di un incidente.
Iñigo Eguiluz Telleria era un giovane di 24 anni che era arrivato in Colombia nel luglio del 1999 per lavorare con la diocesi di Quibdó come missionario nell’ambito dell’organizzazione non governativa basca Paz y Tercer Mundo. Quel giorno, padre Mazo e il ragazzo erano a bordo di un’imbarcazione proveniente dal municipio di Murindó (dove si trovavano comunità vittime del conflitto armato, nello stato del Chocó) che fu affiancata e speronata da una lancia condotta dai paramilitari. I due stavano portando aiuti umanitari nel quartiere Kennedy di Quibdó (avrebbero dovuto attraccare al porto fluviale) nell’ambito della missione Vida, Justicia y Paz promossa dalla diocesi. I loro corpi furono ritrovati tre giorni dopo nel fiume Atrato, dove erano stati sbalzati a seguito dell’impatto.
Quell’episodio rappresentò un atto di violenza deliberato contro la diocesi di Quibdó, impegnata nel portare aiuti umanitari, non a caso la lancia, dopo l’impatto con l’imbarcazione dei due religiosi, non si fermò per prestare aiuti.
Proveniente dal Chiapas, dove aveva lavorato sempre in qualità di cooperante, una settimana prima di morire Iñigo Eguiluz Telleria aveva scritto una lettera ai suoi amici in cui raccontava del lavoro con le comunità nere e indigene che vivevano sulle sponde del fiume Atrato ed erano a rischio di desplazamiento da parte dei paramilitari che, insieme allo Stato colombiano, volevano cacciarli dalle loro terre con la violenza.
Il corpo del sacerdote Jorge Luis Mazo fu ritrovato a 80 chilometri da Quibdó, mentre quello del cooperante a circa un chilometro dal luogo dove si era avvenuta quella collisione tutt’altro che accidentale. Il giorno dopo la morte dei due religiosi la lancia che aveva provocato l’incidente fu vista navigare sul fiume Atrato con a bordo sei uomini armati che l’avevano rubata, per stessa ammissione di Carlos Castaño, ad una cooperativa di pescatori, come scrisse in una lettera indirizzata alla diocesi di Quibdó per far credere che si era trattato di una collisione accidentale.
Il 18 novembre 2006, il Tribunal Contencioso Administrativo del Chocó accusò lo Stato colombiano, in particolare il Ministero della Difesa e il Departamento Administrativo de Seguridad -DAS della Polizia nazionale, per l’accaduto. Due giorni prima era stato catturato il paramilitare Carlos Andrés Molina Díaz, ritenuto l’ideatore e il responsabile dell’operazione di speronamento: fu condannato a 40 anni di carcere per omicidio aggravato,
L’idea di cooperazione di Iñigo Eguiluz Telleria non si limitava all’aspetto assistenzialista. Secondo il giovane basco occorreva appoggiare e sostenere il processo di autodeterminazione delle comunità indigene, afrocolombiane e contadine. Come aveva già imparato durante la sua permanenza nel Chiapas, riteneva fondamentale imparare dalle comunità stesse e il suo modo di intendere la cooperazione non era certo colonialista, ma, al contrario, significava per lui rivendicare la resistenza proprio nei confronti del colonialismo spagnolo.
Di fronte al conflitto armato, per Iñigo Eguiluz Telleria non bisognava restare neutrali, ma battersi per garantire il diritto alla vita delle comunità di fronte agli interessi del capitale e a quel sistema di interessi il cui unico scopo era trarre vantaggio dalla guerra anteponendo la giustizia sociale al modello neoliberista.
I paramilitari si stabilirono nel Chocó nel 1996, quando iniziarono ad addentrarsi nella selva intorno al fiume Atrato. Da allora la violenza dilagò fino all’uccisione del cooperante basco e del trentaquattrenne padre Jorge Luis Mazo, una sorta di avvertimento mafioso a quell equipo misionero muy resistente. I paras raggiunsero il loro obiettivo: dopo l’uccisione dei due giovani religiosi, la diocesi di Quibdó finì per abbandonare gradualmente sia l’opzione per i poveri sia la sua vocazione internazionalista, ad eccezione di pochi sacerdoti. Inoltre, Iñigo Eguiluz Telleria e padre Jorge Luis Mazo furono sostituiti dalla cosiddetta procesión de chalecos, dei cooperanti di professione che si limitavano a svolgere il loro lavoro, ma erano molto distanti dalle istanze della popolazione locale.
L’omicidio di Iñigo Eguiluz Telleria e Jorge Luis Mazo ha rappresentato forse il punto più drammatico del “Genocidio contra la Iglesia de los Pobres en Colombia”, il rapporto presentato nel 2021 dalla Mesa Ecuménica por la Paz, dal Colectivo de Abogados “José Alvear Restrepo”, dalla Corporación Claretiana Norman Pérez Bello e dalla Corporación Intereclesial de Justicia y Paz.
MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.
Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.
La redazione – abbastanza ballerina – della bottega