Colombia: la scimmia Mancuso, i paramilitari e la coca

Il 26 agosto Salvatore Mancuso, l’italo-colombiano a capo delle AUC (Autodefensas unidas de Colombia) – il gruppo paramilitare più feroce del Paese – sarà estradato in Italia?

di Nelly Bocchi

 

In Colombia si sta consumando una vera e propria mattanza di giovani difensori dei diritti della terra (17 nell’ultima settimana).

Il senatore Ivan Cepeda è minacciato di morte, insieme alla sua famiglia, per aver denunciato l’ex presidente Uribe, ora detenuto n°ID #1087985, agli arresti domiciliari nella sua mega residenza di campagna .

Ancora non si sa quasi nulla dell’assassinio di Mario Paciolla .

Ma un’altra notizia, forse si sottovaluta: tra pochi giorni, il 26 agosto, sarà probabilmente estradato in Italia (ma non potrà essere poi rimandato in Colombia) Salvatore Mancuso, italo-colombiano a capo delle AUC (Autodefensas unidas de Colombia), gruppo paramilitare che ha insanguinato la Colombia per circa un decennio, narcotrafficante e feroce assassino .

El Mono ( la scimmia, alias di Mancuso), arriverà dagli Stati Uniti, dove ha trascorso in detenzione diversi anni condividendo, colà, il carcere con altri 13 boss suoi pari.

“Figli di puttana, ci avete tradito” urlavano mentre salivano sull’aereo della Dea ,che li avrebbe portati negli Stati Uniti 8 anni fa.

Perché Uribe aveva deciso di mandare in un carcere degli Usa Salvatore Mancuso, suo vicino di fattoria, suo grande elettore, esecutore più feroce ed efficace della guerra sporca che aveva riempito i cimiteri e le fosse comuni della Colombia e che aveva ricevuto come un eroe, nel luglio del 2003, in parlamento?

Le spiegazioni date da Uribe erano, in sintesi, che i boss “stavano continuando i loro traffici di droga e i loro crimini”, “ non consegnavano, come avrebbero dovuto, i beni per indennizzare le vittime” e, dulcis in fundo “non raccontavano la verità come prevista dalla Ley Justicia y Paz, ma lo facevano solo col contagocce e superficialmente”. Di primo acchito sembrava che Uribe avesse fatto sue le accuse che i difensori dei diritti umani (inascoltati, derisi e minacciati) facevano da anni. Ma era vera conversione? In realtà (e qui si capisce l’insulto gridato dai 14 boss), Uribe li spediva negli Usa non perché non stessero confessando, ma al contrario perché, anche se parzialmente, parlavano.

Ed iniziò a parlare el Mono, sciorinando in ordine cronologico 300 nomi: era la lista degli omicidi di cui si assumeva la responsabilità personale, poi continuava con la lista dei massacri, che aveva ordinato o pianificato: la Granja, Pichilin, , Mapiripan , El Aro, La Gabarra, el Salado,Tibù…. Continuava dicendo che il mondo delle alte sfere colombiane faceva affari e collaborava con i paramilitari, anche procuratori, politici, poliziotti, generali dell’esercito: chi per avere una fetta del guadagno del mercato della coca, chi per assicurarsi voti e sostegno. Anche le imprese petrolifere, le imprese del legname, le multinazionali delle banane ecc… si servivano della protezione delle AUC .

Ovviamente la sorprendente mossa di Uribe era stata concordata a Washington: i giudici statunitensi avrebbero giudicato Mancuso e soci soltanto per i delitti legati al narcotraffico. Per il momento l’allora presidente era salvo.

Ora, il 26 agosto, el Mono potrebbe arrivare in Italia perché coinvolto, anni fa, in alcune inchieste sui traffici tra narcos colombiani e ‘ndrangheta. Tale operazione gli permetterà di eludere la giustizia colombiana, l’estradizione viene usata come uno strumento per occultare la verità e garantire l’omertà, oltre ad essere un grave affronto nei confronti delle vittime del paramilitarismo nel Paese, che da decenni chiedono verità, giustizia, risarcimento e non ripetizione.

Salvatore Mancuso è stato capo dello Stato Maggiore del gruppo paramilitare Autodefensas Unidas de Colombia (Auc), è stato condannato per oltre 1.500 crimini commessi sotto il suo comando, ma non sono state ancora punite altre 75mila azioni criminali sempre riconducibili a lui.
Questo modo di fare da parte dello Stato ha provocato molta indignazione tra i familiari delle vittime e le organizzazioni per i diritti umani. Secondo il Movice (Movimento nazionale vittime crimini di stato), l’estradizione in Italia permetterà al capo delle Auc di eludere la giustizia colombiana e soprattutto di occultare la verità. E anche Uribe ne beneficerà.

Ci domandiamo se questa inadempienza dello Stato colombiano voglia occultare la verità e la giustizia ” sottolinea Movice.

Noi, come italiani e italiane vicini al popolo colombiano, ci uniamo alle richieste giuste e legittime di Movice: confidiamo che la giustizia italiana faccia sì chiarezza sul coinvolgimento delle mafie italo-colombiane, soprattutto, però, renda verità e giustizia per le migliaia di persone innocenti uccise brutalmente.

 

Redazione
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Un commento

  • Juez ordena deportación de Mancuso a Italia
    La justicia de EE. UU. aceptó los argumentos de su abogado. Salida sería antes del 4 de septiembre. ( El Tiempo)

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