Colombia: la violenza paramilitare aumenta sempre più e il Governo non fa nulla per fermarla

Il caso della Comunidad de Paz de San Josè de Apartadò.

di Nelly Bocchi

 

Nonostante gli accordi di pace  e la conseguente consegna delle armi all’Onu da parte delle Farc, la situazione, in Colombia, soprattutto nelle zone rurali, si deteriora sempre più, da qui la grande preoccupazione di tutte e tutti coloro che conoscono, amano e solidarizzano con chi, in Colombia, vuole la pace, quella vera.

Da quando le Farc hanno lasciato le zone in cui erano acquartierate, subito le bande paramilitari ne hanno preso possesso, obbligando i contadini a sottomettersi ai loro voleri, pena l’uccisione, la sparizione o lo sfollamento.Le bande si fanno sempre più numerose, ora si presentano in gruppi di 30/40 persone, perfettamente armate, censiscono gli abitanti,  rubano loro viveri, soldi, bestiame  e si stanno organizzando per rimanere .

Si stima che dalla firma degli accordi di pace più di 120 leaders  contadini e difensori dei diritti umani  siano stati uccisi  per mano paramilitare, in totale spregio  dell’articolo 3.4, di tali accordi che prevede lo smantellamento del paramilitarismo.

Queste uccisioni avvengono anche perché l’esercito e la polizia, quindi il governo, sostengono che non  sono paramilitari, ma banditi. La verità è un’altra: ogni volta che contadini o difensori dei diritti umani denunciano la presenza dei paramilitari, l’esercito aspetta che i paramilitari cambino luogo, poi arrivano nel posto denunciato e, ovviamente, non trovano nessuno,ciò dimostra anche la connivenza tra stato e paramilitari.

E’ quello che avviene anche nella Comunità di Pace di San Josè de Apartadò, al momento l’unica voce dissonante nella zona di Antioquia, come dimostrano i suoi continui comunicati di denuncia;per  questo è costantemente  criminalizzata e stigmatizzata  sia dal Governo che dai paramilitari, ora anche dai contadini che vivono ai bordi  del  suo territorio,  perché hanno paura delle ritorsioni dei paramilitari,che qui sono le autodefensas gaitanistas colombianas (AGC).

Dalla scorsa estate la Comunità è bersaglio dei paramilitari, le  AGC, che spavaldamente imperversano  minacciando e usando violenza nei confronti di chi vuole solo vivere in pace. Da quando le Farc hanno abbandonato la zona, la violenza paramilitare è diventata continua e pericolosa:” siamo venuti per restare”, così continuano a scrivere sui muri delle case nelle diverse veredas ( frazioni)  della Comunità, nonostante tutta la zona appartenente alla Comunità sia interdetta a qualsiasi attore armato.

Ultimamente  il numero delle AGC presenti è  via via aumentato .Non sono servite  le denunce,  fatte dalla Comunità, dagli accompagnanti internazionali, dalle associazioni per i diritti umani nazionali ed internazionali. Lo stato continua a negare la presenza delle AGC, nonostante  le foto e  i filmati che le ritraggono.

Tutte le veredas che compongono  il territorio della Comunità hanno  visto la presenza delle AGC, dalle più facili da raggiungere a quelle più distanti. Anche l’Aldea de Paz di Mulatos, il cuore della Comunità, dove nel 2005  si compì un orrendo massacro in cui perse la vita il leader , Eduardo Guerra, non è stata risparmiata, anzi, la persona che ha preso il posto di Eduardo nell’ Aldea, Gildardo Tuberquia è “condannato a morte insieme al  rappresentante legale della Comunità German Graciano Posso

 Gildardo  e German non sono persi di vista un minuto dagli accompagnanti internazionali. Temiamo soprattutto per Gildardo, che si è esposto sia nel denunciare i legami del paramilitarismo con le multinazionali, soprattutto Chiquita, sia perché ha divulgato un video, girato di nascosto, in cui si dimostra la presenza paramilitare :
http://pacifista.co/tenemos-el-video-completo-del-supuesto-campamento-paramilitar-en-apartado/ .

Tutelare la vita, l’integrità, la sicurezza personale di tutti i membri della Comunità, non è solo un obbligo morale, ma un dovere che lo stato colombiano si è assunto in virtù delle sentenze T-327 del 2004 e T-1025 del 2007 emesse dalla Corte Costituzionale della Colombia.

Sia Gildardo che German sono cittadini onorari della nostra città, Fidenza, li abbiamo incontrati più volte, queste le loro parole:

German
“La violenza, anche ora, dopo gli accordi di pace, è quotidiana. Da quando le Farc si sono smobilitate, i paramilitari delle AUG sono entrati nelle nostre comunità, per restarci, così hanno detto e così hanno scritto sui muri delle nostre case. Vogliono cacciarci dalle nostre terre e renderci per la seconda volta sfollati, ma noi resistiamo. Da venti anni subiamo soprusi, attentati, uccisioni ma questo non ci fermerà, anche se ogni violazione dei nostri diritti rimane impunita. Non ci faranno tacere, continueremo a denunciare ciò che soffriamo attraverso i nostri comunicati,chiedendo la solidarietà delle associazioni e dei cittadini internazionali e nazionali, che condividono la nostra scelta di vita.”

Gildardo:

“Certo, temo per la mia vita ogni giorno, sono già da tempo sulla lista dei condannati a morte delle Agc, non so quando e come lo faranno, ma fino ad allora non potranno farmi tacere.
Non lasciateci soli, la vostra voce è la nostra voce, la nostra scelta e le nostre vite dipendono anche da voi.
Leggete i nostri comunicati sulla nostra pagina web (www.cdpsanjose.org). La situazione attuale, per noi, è molto pericolosa, tutti sono contro di noi perché diciamo la verità e non ci stancheremo mai di dirla.”

La Comunità di Pace è un’organizzazione informale della società civile costituitasi il 23 marzo 1997 a seguito di due massacri ad opera dei militari, avvenuti nel settembre 1996 e nel febbraio 1997.
I membri della Comunità si sono impegnati a:
non partecipare alla guerra, direttamente o indirettamente;
non portare armi;
denunciare pubblicamente le violazioni dei diritti umani commesse da qualsiasi gruppo armato;
partecipare al lavoro comunitario;
non reagire alla violenza con la violenza.

Di seguito una interessante e recente  intervista ad una accompagnante italiana della Comunità:

http://www.radiocooperativa.org/sitonuovo/podcast/?name=2017-07-05_2017_06_29latinoamericando_armi_farc.mp3

Nella foto la consegna della cittadinanza onoraria a Gildardo a Fidenza

Redazione
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