Come si scrive fantascienza – 12
I consigli di lettura di Giulia Abbate
LUGLIO! Dal bene che vi voglio… vi carico di libri!
Questo mese ho deciso di darvi tregua (e di prendermi una pausa) dalle lezioni di stile e di proporvi invece delle letture a tema fanta(ri)creativo.
Sempre con lo spirito di questa rubrica:
La fantascienza ha delle specificità proprie che possiamo sviluppare e potenziare, servendoci dei principi della scrittura creativa: la quale può essere enormemente arricchita dall’approccio fantascientista, un’attitudine che può donare uno sguardo nuovo e profondo a qualsiasi amante della penna.
Dal primo post della rubrica: Leggere e scrivere fantascienza
Ecco quindi una carrellata di letture belle e utili. Che serviranno a tutti noi (ho intenzione di riguardarle anche io) per aumentare la nostra cultura fantascientifica e per affinare i nostri mezzi espressivi. E viceversa!
Iniziamo con la fantascienza.
Vi propongo dei titoli che non sono solo degli spunti di belle letture, ma delle finestre sulla fantascienza che forse si conosce meno: punti di vista meno gettonati, più inusuali rispetto al solito libro WASP Urania-style, che possono aiutarci ad andare oltre i confini del nostro mondo di autori e autrici e a pensare in modo diverso. Questi libri arricchiranno sicuramente anche il lettore e la lettrice generalisti, che ne riceveranno una scossa elettrica di alienità!
“Cyberiade ovvero viaggio comico, binario e libidinatorio nell’universo di due fantageni”, Stanlslaw Lem, Marcos Y Marcos
Un classicone da recuperare. Una raccolta di racconti a tema comune del vero fantagenio polacco Stanislaw Lem, che qui si sbottona un po’, anzi, brucia direttamente l’abito buono e si lancia in una divertente, raffinata, goliardica, fantasiosa rassegna di fatti e misfatti. Trurl e Klapaucius sono i due protagonisti indiscussi dell’antologia, e racconto dopo racconto si sfidano e si tendono trappole tra un universo e l’altro, a colpi di idee una peggiore dell’altra, dalle quali l’unico che esce bene è proprio il creatore massimo: Lem.
Leggete questi racconti per godervi le chicche di stile e le trovate più belle di fuochi artificiali, e per provare a superare i vostri limiti di scrittura misurandovi con sfide come quelle raccolte e vinte da Lem.
Ho cercato di imitare una scena di Cyberiade nel mio racconto incluso ne “Le variazioni Gernsback” dal titolo “Sinfoniade” (e il titolo è ovviamente un omaggio consapevole): è stata una delle scene più difficili che abbia mai scritto, a voi il piacere di scoprire quale sia e di giudicare com’è andata.
“Crazy friend. Io e Philip K. Dick”, Jonathan Lethem, Minimum Fax
D’accordo, questo è WASP. Ma è anche un bel racconto autobiografico della relazione tra uno scrittore e il suo mito, tra uno scrittore e la sua leggenda.
Quale scrittore non porta nel cuore un maestro ideale? Chi di noi non ha un libro, una frase, più spesso un autore, dal quale è stato ossessionato? Chi non ha mai scritto un racconto al solo scopo di imitare un grande, per copiarne il tema, lo stile, per sognare nell’arco di una riga di essere come lui?
Dalla recensione di Crazy Friend sul blog Lezioni Sul Domani
Il libro è a metà tra il saggio e il biopic. E alla fine, ci sono anche dei racconti di Lethem, che cerca consapevolmente e coraggiosamente di dialogare con il suo maestro e di misurarsi con i suoi temi. Cerca, dico. I racconti non sono un gran che. Se ci pensiamo, anche lo stile di Dick non era un gran che. Quindi sursum corda! Godiamoci questo sincero e appassionante racconto di una relazione di mentoraggio ideale, e andiamo avanti per la nostra strada, facendo il meglio che possiamo.
“Nebula”, AAVV, Future Fiction – Mincione Edizioni
Nebula è la prima antologia di autori SF cinesi in doppia lingua. E già solo per questo ci sarebbe da fare un applauso a Future Fiction, che ha un catalogo rivolto alle voci di tutto il mondo, contemporanee ed emergenti, e che con La società delle storie dal futuro ci regala ogni mese una bella boccata d’aria. Sì, insomma, anche basta con gli americani/inglesi e con i loro paradossi spaziotemporali saiberpunchescamente pessimisti. Il mondo pullula di culture e di visioni diverse che oggi abbiamo il piacere (e in quanto scriventi anche il dovere culturale) di esplorare.
E c’è di più: sono anche belli! I racconti contengono scenari di un futuro prossimo, con dettagli di una quotidianità molto diversa dalla nostra e dei valori di base (come quelli del legame familiare e della discendenza, o della fedeltà a una megaditta) che vengono problematizzati. Le voci narranti hanno un tono tra loro simile, e diverso per indole da quello a cui siamo abituati dagli anglosassoni. Qui le voci sono più ampie, procedono con meno colpi di teatro ma con un tono spesso riflessivo e assorto, che mi ha conquistata da subito. E per quanto riguarda la tecnologia e la visione sui social #tedicofermate.
Non perdetelo e date anche un’occhiata al resto del catalogo. E auguri di 良好的阅读!
Passiamo ora al secondo ambito tematico della rubrica E di questi consigli di lettura. Con un bel libro di raccordo:
“Come scrivere fantascienza”, di Christopher Evans, Editrice Nord
Manuale unico nel suo genere perché è l’unico che esista in italiano, con qualche dritta utile e strumenti interessanti per tutti.
“Come scrivere fantascienza” ci fornisce delle proposte su come svolgere la nostra lettura, su cosa cercare nei testi di fantascienza, su come impostare il punto di vista; oltre che una serie di validi consigli di scrittura come la cura dei personaggi, la tenuta della storia, la trama, la voce (che nella mia esperienza di editor è uno dei grandi talloni d’achille di esordienti e non solo). E riporta tantissimi esempi tratti da titoli di fantascienza validi e interessanti, che rimpolpano la cultura del genere e sono anche, giocoforza, divertenti da leggere.
Dal post: Leggere e scrivere fantascienza 2: Un manuale utile
“Imparare a scrivere con i grandi” di Guido Conti, Rizzoli
Un bel librone che vi terrà impegnati per un po’, ma ne vale la pena.
Dall’incipit, allo stile, alla gestione della tensione, alla voce narrante, un viaggio classici alla mano per “vivisezionare” la prosa e le tecniche espressive di grandi autori “classici” nel vero senso della parola.
Chechov, Kafka, Flannery O’Connor, Carver e chi più ne ha più ne metta. Con i racconti “casi di studio” riportati integralmente e delle analisi utili e intelligenti. E con esercizi alla fine: a volte un po’ pedissequi, ma andiamo… chi li ha mai fatti? Andiamo.
Ciò non cambia la sostanza e il valore di queste piacevoli lezioni di scrittura, da gustare, come ho detto, senza fretta (leggi anche: è un tomo). Lodevole lo spirito di divulgazione di Conti, un vero erudito capace di essere chiaro e alla portata dei più.
“Come si scrive un giallo” di Patricia Highsmith, Minimum Fax.
Aspetta, ma non si era detto fantascienza? Sì, ma questo saggio avvincente sulle tecniche del thriller (che non è giallo, santo cielo!) contiene consigli e strategie valide anche per la fantascienza.
I personaggi, lo stile, soprattutto la gestione dei colpi di scena e della tensione narrativa sono mezzi espressivi che dobbiamo conoscere, con i quali ci dobbiamo relazionare e che dobbiamo usare quanto più possibile in modo fluido e con padronanza!
Quindi non perdete una riga di questo excursus teorico e pratico di una maestra della letteratura della tensione, e fatene tesoro dove e come potete.
Detto questo, detto tutto. Spero di avervi dato qualche spunto di lettura per passare un’estate fantacalda e proficua, ma anche piacevole e divertente.
Ci si rilegge a settembre. See ya!