Como città di frontiera…
… ma le persone stanno in strada.
di Fabrizio Baggi (*)
Apprendo dalla stampa locale comasca che “i portici della ex chiesa di San Francesco sono tornati ad essere rifugio per Persone senza fissa dimora in cerca di un giaciglio per superare la notte” e, questa informazione, viene data nel quadro di una narrazione parziale che esula dallo spiegare le reali ragioni per le quali delle Persone Umane scelgono una soluzione tanto avvilente come passare la notte sotto un portico senza nulla, senza luce, senza servizi igienici, senza riscaldamento e senza acqua corrente.
La ragione di questa scelta è semplice; in questa città mancano totalmente i servizi di accoglienza, mancano i dormitori, mancano i centri diurni, manca tutto e quel tutto manca ora, sotto l’amministrazione “onnipotente” di destra civica a guida Rapinese così come mancava perlomeno nelle precedenti ultime consiliature; quella di destra partitica a guida Landriscina e quella di sedicente centro sinistra (PD e cespuglietti vari di sinistra ornamentale) a guida Mario Lucini e, con quest’ultima in maniera particolare, nostro malgrado, come quella che da alcuni è stata definita “la bella Como” abbiamo avuto modo di confrontarci nell’estate 2016 dove a Como avevamo in corso un’emergenza umanitaria e la politica istituzionale a targa PD – che allora guidava da un lato la nostra città e dall’altro il governo nazionale che vedeva, come Ministro dell’Interno un certo Marco Minniti oggi a capo dell’industria bellica Leonardo ha sempre e solo provato a peggiorare – allo scopo di scoraggiarne la permanenza – le condizioni delle persone che stazionavano alla stazione San Giovanni.
Como città di frontiera non ha mai, e dico mai, avuto un’amministrazione all’altezza della gestione delle condizioni di vita delle persone in transito e, ciò che accade sotto il portico della Ex Chiesa di San Francesco, mentre tra quelle di proprietà del comune e quelle di ALER sono qualche migliaio le unità abitative pubbliche sfitte, ne è prova drammaticamente provata.
Faccio quindi appello al buon senso di tutte e tutti, non si cada nella narrazione tossica di certa stampa, disobbediamo, portiamo generi di conforto a queste persone, aiutiamo le Associazioni che incuranti di disposizioni post-fasciste come il DASPO e il foglio di via continuano ad assistere chi è costretto a vivere in condizioni tanto inumane da far vergognare qualsivoglia Persona con un minimo di senso civico delle azioni della propria amministrazione e del proprio governo. Persone non numeri!
Como, 27 ottobre 2024
(*) Segretario regionale Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea – Lombardia