Computerworld, ultimo romanzo di Van Vogt
Di Mauro Antonio Miglieruolo
Operazione nostalgia questa ennesima delle Edizioni della Vigna. Un romanzo inedito di Alfred Elton Van Vogt: dopo tante bufale rifilate sotto questo illustre nome, finalmente un romanzo discreto del canadese, autore degli indimenticabili cicli del Non-A, I negozi d’armi, Slan e I Ribelli dei 50 soli.
Non un semplice inedito, ma l’ultimo romanzo, l’ultimo scritto da Van Vogt: un avvenimento. Si tratta di Computerworld (Edizioni della Vigna, La Botte Piccola n. 14 anno 2012, euro 14,50 – introduzione di Riccardo Gramantieri), evento notevole di per sé, l’ultima parola di un autore che ha contributo a rendere grande la fantascienza (vedi: http://www.edizionidellavigna.it/collane/LBP/014/LBP014.htm).
In quest’ultimo romanzo, scritto nello stilo e con le modalità sue tipiche, nel quale possono agevolmente essere ritrovate le forme narrative che lo hanno reso famoso: i colpi di scena continui, i superpoteri, le super macchine, morti che tornano in vita, il destino dell’Umanità nelle mani di un solo uomo. Il tutto narrato con la solita abilità di Van Vogt che tiene bene, da par suo, le fila degli avvenimenti.
Non si tratta, ci tengo a dirlo, di un punto altissimo della sua produzione, ma di un buon lavoro la cui lettura è raccomandabile, perché gradevole e di grande interesse. Il lettore medio, infatti, vi troverà sviluppati onestamente gli ingredienti classici che rendono irripetibile (inimitabile) la sua opera; e l’appassionato e lo studioso in queste nuove pagine potranno individuare, l’attività di costruzione di se stesso come scrittore che Van Vogt ha sempre perseguito, anche se inconsapevolmente; e che qui invece persegue quasi come programma di lavoro, meta aperta e quasi dichiarata. Io sono così, questo è il mio modo, sembra volerci dire. Ed io con lui: sì, proprio così, Elton, quello è il tuo modo, un modo che ti appartiene e che nessuno riuscirà a sottrarti, per quanto abile nell’imitazione o nella falsificazione.
Un altra buona proposta delle Edizioni della Vigna.
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Computerworld, ultimo romanzo di Van Vogt
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Leggo SF da un’eternità e se la memoria non mi tradisce il secondo nome di Van Vogt è ELTON e non ELVAN
Grazie, Fabio.
Anche io leggo da un’eternità e da decenni scrivo pure, eppure non ho ancora imparato a evitare certi svarioni. Per fortuna ci sono i lettori che mi offrono cortesemente la possibilità di correggermi. Cosa che mi sono affrettato a fare.
E pensare che avevo davanti l’ultima di copertina, sulla quale il nome Alfred Elton van Vogt campeggia in prima riga e in grassetto!