Conad, ieri non ho comprato questo
La dettagliata lista della mia (non) spesa più una “lettera minima” per chi sa leggere, scrivere e ragionare
Ieri sono entrato alla Conad di via Carducci a Imola. Mi sono aggirato fra i banchi, penna in mano. Pensavo di comprare un cocomero; per esempio «l’anguria Solinda» in offerta per 0,99 al chilo. Le pesche bianche 2,99 al K: care ma chissà. Banane: non compro più Chiquita (per motivi spero ovvii) ma quelle di Altromercato – 4 euri e 20 cents, a esempio – mi attirano. Le patate stanno 3,99 al sacco. La confezione di passata “classica” ieri era in offerta: 1,89 invece di 2.18. Caffè no, hanno solo robaccia. Una busta con pane di segale per 1,75 sembra interessante. Il detersivo a 1,15. Fattibile un pacco grande di noccioline a 4,99. Le uova per 1,09. La carta igienica da 1,90. E potrei far contento il mio figlio carnivoro con un macinato misto: in offerta a 3 euri e 84 centesimi. Dentifricio per 0,74. In offerta pure la pasta: 0,39 per mezzo chilo. Un po’ di “parmigiano reggiano” serve? Lo vedo a 7,99. Il mio multivitaminico “preferito” a 1,59. E lo zucchero di canna: 1,20. Due yogurt – mediocri – in offerta a 0,64. Un litro di latte 0,99. Poi l’olio: per meno di 8,90 mi sa che è una “sola” come si dice a Roma…
Ricapitolando: 2,99 più 4 euri e 20 cents più 3,99 più 1,89 più 1,75 più 1,15 più 4,99 più 1,09 più 1,90 più 3,84 più 0,74 più 1,56 (due chili di pasta) più 7,99 più 1,59 più 1,20 più 0,64 più 0,99 più 8,90 e niente anguria. A occhio e croce sono 50 euri. Ho guardato nel portafoglio: ce li avevo.
Ho pensato a Davide Fabbri (*) e sono uscito. A mani vuote cioè senza comprare.
Ero e sono consapevole che super-Conad se ne fotte dei pochi soldi che io non le dò e potrebbe anche fare a meno di altri 103 oppure di 964 “boicottatori-boicottatrici”; diverso sarebbe il discorso se un 4-5 per cento dei suoi abituali clienti decidesse di organizzarsi, come insegnano le campagne internazionali di boycott (una pratica in Italia molto citata e purtroppo quasi mai messa in pratica). Di certo raccontare la vicenda David-Goliad non fa piacere ai grandi capi e dunque… vi invito a riprendere (o a conoscere) la notizia del processo – della “persecuzione legale” direbbe qualcuna/o – a Cesena contro Davide Fabbri. Decidete poi se far girare codesta storia; dovrebbero farlo i grandi media (perché non è una vicenda soltanto locale) ma siccome loro ronf-ronf (o forse spot-spot) voi … fate il possibile. Si chiama «libertà di informare» e non è un gadget ma un diritto fondamentale.
LETTERA PICCINA-PICCIO’ A CHI PASSA DA CODESTO BLOG E SI SENTE SOLIDALE CON DAVIDE FABBRI.
Care e cari, mi farebbe piacere se nei prossimi giorni anche qualcuna/o di voi scrivesse la lista della sua “non spesa” fatta e me la mandasse per metterla in “bottega”. Stare con David contro Goliad mi pare una piccola, buona idea. Passate parola. [db]
(*) la vicenda di Davide Fabbri è stata ampiamente raccontata in “bottega”: partendo da qui Cesena, chi tocca Conad “muore”? e arrivando qui Davide contro Goliad, aspettando febbraio [db]
Mai frequentato un supermercato con siffatta dizione. Mai allettato dalla continua quotidiana pubblicità tv…….anzi quando appare cambio immediatamente canale.
Non la faccio tanto lunga. Io, che sto a Cesena e stimo Davide Fabbri, non ci vado più e basta
Mia moglie, che ha la tessera “Condacard”, l’ho convinta: al Conad non si compra almeno finchè non è risolta in positivo la causa contro Davide Fabbri
Un’azione di boicottaggio delle cooperative rosse è giusta e sacrosanta. Se i distratti sapessero con quanta cattiveria agiscono nei confronti di chi non si allinea nessuno entrerebbe più in quegli orribili posti. Sono loro i veri padroni del PD e i responsabili di tante malefatte da parte dei sindaci al guinzaglio.