Condannati a morte per…

    Un articolo ripreso dal «Foglio di collegamento» 227 del Comitato Paul Rougeau impegnato contro la pena di morte; sotto la presentazione e il sommario del nuovo numero

comRougeau-227

OGGI NEL MONDO SI PUÒ ESSERE ANCORA CONDANNATI A MORTE PER…

Un articolo del 27 marzo dell’avvocato Paul A. Samakow, che pratica in Maryland e Virginia, fa una panoramica sulla pena di morte nel mondo (1). E’ raro trovare scritti con concetti chiari e dati precisi come quello di Samakow. Riportiamo in estrema sintesi i dati contenuti in tale articolo.

Negli Usa il reato che comporta la pena di morte è oggi essenzialmente l’omicidio ma lo è anche – in qualche Stato e a livello federale – l’alto tradimento. Vi sono però Paesi in cui la pena di morte viene inflitta per ragioni molto meno gravi.

Si può essere giustiziati per omosessualità in Afghanistan, Brunei, Iran, Iraq, Nigeria, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, negli Emirati Arabi e in Yemen. Si può essere condannati a morte per spergiuro e tradimento in Algeria, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Belarus, Botswana, Repubblica Centrafricana, Cuba, Egitto, Etiopia, Ghana, Guyana, Israele (alto tradimento), Giappone, Kenia, Laos, Libia, Nauru, North Korea, Nuova Guinea, Perù, Saint Lucia, Sierra Leone, Singapore, South Sudan, Sudan, Swaziland, Siria, Tanzania, Tonga, Trinidad e Tobago, Emirati Arabi, USA, Vietnam e Zambia. Si può subire l’esecuzione per il reato di spionaggio in Algeria, Camerun, Repubblica Centrafricana, Iran, Perù, Qatar, USA, Vietnam e Siria. La corruzione è un reato passibile di condanna a morte in Cina, Cuba e Iran. La frode lo è in Cina e Vietnam. Il furto può farti condannare a morte in Algeria, Corea del Nord, Arabia Saudita e Siria. Si riceve la pena capitale per adulterio in Brunei, Arabia Saudita, Somalia, Yemen e Siria.

Una donna e le sue due figlie sono detenute a Papua Nuova Guinea con l’accusa di stregoneria. Se condannate per tale reato potrebbero essere messe a morte.

Ha fatto scalpore la notizia dello scorso novembre che in Arabia Saudita un poeta palestinese è stato condannato alla pena capitale per apostasia avendo abbandonato la sua fede musulmana.

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  1. Vedi: http://www.commdiginews.com/business-2/the-death-penalty-bad-in-u-s-atrocious-in-other-countries-60597/

 

PRESENTAZIONE DEL «FOGLIO DI COLLEGAMENTO» 227

Questo numero riguarda una moltitudine di avvenimenti di nostro interesse che sono accaduti nel mese di marzo.

Come quasi sempre ci accade, dobbiamo darvi notizie terribili accanto ad alcune che ci lasciano sperare e che ci incoraggiano ad andare avanti sulla strada dei diritti umani.

Fra gli avvenimenti positivi c’ è l’evoluzione della Corte Suprema degli Stati Uniti, dopo la morte del giudice ultraconservatore Antonin Scalia: l’inserimento del giudice Garland nominato da Barack Obama potrebbe portare nel giro di alcuni anni anche all’abolizione della pena di morte negli Usa, il Paese che ha la maggiore visibilità sullo scenario mondiale.

Secondo noi è un fatto positivo che la comunità internazionale sia riuscita a condannare, sia pure con un ritardo di 20 anni, Radovan Karadzic, principale responsabile di un inenarrabile genocidio avvento in una regione confinante con l’Italia. Karadzic, condannato a 40 anni di detenzione, trascorrerà il resto della sua vita in un civilissimo carcere dell’Aja, avendo modo di scrivere (non soltanto poesie come ha fatto finora), di riflettere e forse di pentirsi dei crimini compiuti.

Notate il nostro sforzo di chiarire questioni complicate che si originano in Paesi e Stati culturalmente lontani da noi, come lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) ma che finiscono per avere tragiche ripercussioni anche in Europa.

Gli articoli maggiori e quelli del Notiziario riportano spesso informazioni sorprendenti, incredibili ma vere. Sapevate a esempio che il dottor Guillotin, fautore della ghigliottina, fosse spinto da intenzioni umanitarie e fosse contrario alla pena capitale?

Prima di salutarvi vi annuncio che potrete presto vedere il nostro sito www.paulrougeu.org completamente rinnovato, ripulito e aggiornato.

A proposito del sito, ricordate che in esso potete sempre trovare i numeri arretrati di questo «Foglio», usciti dal 2000 in poi.

Cordiali saluti

Giuseppe Lodoli per il Comitato Paul Rougeau

P. S. Dopo la chiusura di questo numero è uscito il «Rapporto sulle Condanne a morte e sulle Esecuzioni» di Amnesty International, che denuncia un aumento delle esecuzioni capitali nel mondo nel 2015. Di esso vi daremo esaurientemente conto nel prossimo numero

 

SOMMARIO DEL FOGLIO DI COLLEGAMENTO INTERNO DEL COMITATO PAUL ROUGEAU

Numero 227 – marzo 2016

1 ) Garland nella Corte Suprema Usa, un giudice che ci lascia sperare            

2 ) Un vegliardo abolizionista, il giudice John Paul Stevens          

3 ) Da tre mesi grandi incertezze sulla pena di morte in Florida

4 ) Suicida il nero Darryl Hunt, abolizionista della North Carolina

5 ) Giustiziare di nuovo Rommell Broom? Secondo i giudici si può

6 ) Hillary Clinton interrogata sulla pena capitale

7 ) Amnesty sul quinquennio di martirio della Siria

8 ) Una dichiarazione di Antonio Marchesi sul caso Regeni

9 ) Sconfitto Donald Myers accusatore razzista in South Carolina

10) ISIS a Bruxelles, totale disprezzo per la vita propria e altrui

11) … e a Pasqua un attentato suicida a Lahore in Pakistan

12) L’Iran batte il record di esecuzioni degli ultimi 25 anni

13) Oggi nel mondo si può essere ancora condannati a morte per…

14) Karadzic colpevole di genocidio condannato a 40 anni di carcere

15) L’abolizionista fautore della ghigliottina

16) A strange fruit, a bitter harvest. Reflections on hangings

17) Qualche nota di Claudio Giusti sul “felony murder”

18) Trascorrere oltre metà della vita nel braccio mi ha cambiato

19) Notiziario: California, Europa, Giappone, Indonesia, Iran, Pakistan, Sudafrica, Tanzania


 

Redazione
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